Masques è da intendere, secondo lo stesso autore, più come «tragica espressione dell'esistenza» che come spensierata maschera della commedia italiana. L'inizio del brano, basato sul tamburellare di una quinta "vuota", è misterioso e ambiguo; il primo spunto motivico lo troviamo soltanto intorno alla battuta 80, presto travolto dalla ripresa veemente della percussione iniziale, ora enfatizzata dal raddoppio in ottava della mano destra. La parte centrale, nella quale udiamo ancora minaccioso il tamburellare ritmico della prima parte, si basa sulla successione di morbide armonie, cui fa seguito una specie di elaborazione del tema percussivo. Il finale è giocato sul registro acuto del pianoforte, ma l'ultimo "ironico saluto" ci viene ancora dato dal ritmo tamburellante dell'inizio.
Alessandro De Bei