Antiche danze ed arie per liuto, terza suite (secoli XVI-XVII), P 172

Trascrizione libera per orchestra d'archi

Musica: Ottorino Respighi (1879 - 1936)
  1. Italiana - Andantino (Ignoto)
  2. Arie di corte - Andante cantabile (Jean-Baptiste Besard)
  3. Siciliana - Andantino (Ignoto)
  4. Passacaglia - Maestoso. Vivace (Ludovico Roncalli)
Organico: archi
Composizione: Novembre 1931
Prima esecuzione: Milano, Conservatorio "G. Verdi", Gennaio 1932
Edizione: Milano, Ricordi, 1932
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

II gusto per le antiche musiche e gli antichi strumenti, che è una delle caratteristiche della personalità di Respighi, è alla base delle tre Suites di Antiche danze e arie per liuto trascritte dal compositore, con finezza ed equilibrio, per orchestra. Le Suites risalgono rispettivamente al 1917, al 1924 e al 1932. Esse hanno avuto frequenti esecuzioni nelle sale da concerto internazionali, con costante successo. Nel 1937 furono anche utilizzate per un balletto a cura di Elsa Respighì, con scenario di Claudio Guastalla, dato alla Scala di Milano.

La terza Suite è formata dalla trascrizione per orchestra d'archi di tre brani per liuto del secolo XVI e di uno del secolo XVII. La serie si apre con una Italiana di autore ignoto, che è un Andantino dall'incedere pacato e austero. Si ha poi una Aria di corte di Jean-Baptiste Besard, dotto scrittore, compositore e liutista francese, il quale fu allievo a Roma del liutista Lorenzini e pubblicò, fra l'altro, il Thesaurus harmonicus divini Laurencini romani e il suo seguito Novus partus, importanti collezioni contenenti composizioni del Besard, pezzi di vari autori e trascrizioni per liuto; in questa Aria di corte, fra due riprese di un Andante cantabile all'inizio e alla fine, si alternano sezioni di diversa intonazione, e cioè un Allegretto, un Vivace, un Lento con grande espressione, un Allegro vivace, un Vivacissimo. Costituisce la terza parte della Suite una dolce e nostalgica Siciliana di autore ignoto, dalla bellissima melodia. Infine, compare una Passacaglia di Lodovico Roncalli, musicista vissuto a Bologna sulla fine del Seicento ed autore nel 1692 di una raccolta di brani in notazione per liuto intitolata Capricci armonici sopra la chitarra spagnola, ecc.; la Passacaglia si apre con accenti maestosi, introducendo poi episodi più energici ed animati e concludendosi in Largo.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Le Antiche arie e danze per liuto di Ottorino Respighi sono una partitura emblematica di una delle principali tendenze della musica italiana del Novecento, quella alla riscoperta della secolare tradizione strumentale italiana. Tale tendenza ha motivazioni complesse; per tutto il secolo scorso il melodramma era stato il principale campo d'azione dei musicisti italiani, e questo fenomeno, pur nella sua importanza, aveva portato alla provincializzazione della musica italiana rispetto alle esperienze europee. Fu il desiderio di donare nuovo impulso alla musica italiana che spinse i principali esponenti della cosiddetta "generazione del 1880" - Pizzetti, Malipiero, Casella, oltre a Respighi; giunti a maturità dopo la Grande Guerra - a troncare i rapporti col passato recente e a ricercare nuova linfa nelle partiture del Sei e Settecento.

Per alcuni compositori un simile orientamento tendeva ad inserire la musica italiana fra le due guerre nel filone europeo del Neoclassicismo. Per Ottorino Respighi invece, operista e autore di poemi sinfonici, il ritorno al passato si configura come la ricerca di nuove risorse coloristiche per la propria sensibilità decorativa e decadente. Le tre Suites di Antiche arie e danze per liuto non si propongono alcun intento filologico; esse vogliono invece ricreare in uno spirito attualizzato una selezione di brevi brani rinascimentali, donando loro, con risultati estetizzanti, una veste strumentale ricercata e preziosa, ispirata dal raffinato gusto timbrico di Respighi, dalle sue straordinarie capacità di orchestratore. La terza Suite, concepita per la sola orchestra d'archi, si divide in quattro movimenti: l'Italiana è una garbata e composta melodia di anonimo, le Arie di corte sono una breve antologia di canzoni francesi, aperta e chiusa dallo stesso brano e con un riflessivo "Lento" in posizione centrale; seguono una Siciliana, anch'essa anonima, dal carattere pastorale, e infine la Passacaglia di Ludovico Roncalli, un tema maestoso e caratteristico arricchito da severe variazioni.

Arrigo Quattrocchi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 25 Maggio 1963
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 13 ottobre 1988


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Ultimo aggiornamento 27 dicembre 2013