Passacaglia, op. 1


Musica: Anton Webern (1883 - 1945)
Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, triangolo, grancassa, piatti, tam-tam, arpa, archi
Composizione: Vienna, primavera, 1908
Prima esecuzione: Vienna, 4 novembre 1908
Edizione: Universal Edition, Vienna, 1922
Guida all'ascolto (nota 1)

Composta nel 1908 ma pubblicata solo nel 1922, la Passacaglia fu presentata per la prima volta sotto la direzione dell'autore a Vienna il 4 novembre 1908 in un concerto di musiche degli allievi di Arnold Schönberg. Proprio quest'opera segnò per Webern la fine del periodo di apprendistato con Schönberg e l'inizio di quel cammino "verso la nuova musica" che lo avrebbe visto protagonista appartato di una delle maggiori rivoluzioni del linguaggio musicale di tutto il Novecento. Di quale importanza fosse stata la lezione di Schönberg, fu Webern stesso a riconoscerlo in uno scritto del 1912: «Schönberg non insegna alcun stile, non predica l'impiego né di mezzi vecchi né di mezzi nuovi. Il Maestro esige anzitutto che l'allievo, negli esercizi che prepara per le lezioni, scriva non note qualsiasi, tanto per eseguire un compito di scuola, ma parta da un'esigenza espressiva: insomma, che egli effettivamente "crei" sin dai primi inizi della composizione musicale. Tutto ciò che poi Schönberg spiega all'allievo, basandosi sul lavoro di questo, risulta organicamente dal lavoro stesso; egli non aggiunge nessun altro insegnamento dall'esterno: così educa effettivamente alla creazione. Ciò significa portare alla massima sincerità verso se stessi. Giacché una educazione di questo tipo coinvolge anche tutti gli altri campi della vita umana, oltre a quello puramente musicale».

Per quanto nel catalogo weberniano la Passacaglia sia registrata con il numero d'opus 1, non si tratta della prima composizione in senso assoluto: altri lavori, anche di notevole rilievo espressivo, l'avevano preceduta, nella linea di un'ispirazione tardo romantica. Solo con la Passacaglia però Webern senti di aver raggiunto una certa autonomia nei confronti tanto dai modelli schönberghiani quanto dalla tradizione ottocentesca; cui, non a caso, viene opposta una libera interpretazione, di salda tenuta costruttiva, della forma barocca della passacaglia. Da questo punto di vista, come ben riassume Paolo Petazzi, «la Passacaglia segna un momento di sintesi conclusiva delle esperienze giovanili e un congedo dal mondo del tardo romanticismo. La scelta della severa forma barocca è un omaggio a Brahms (che con una passacaglia aveva concluso la sua Quarta Sinfonia), ma si avvertono, nella straordinaria ricchezza coloristica e nella appassionata intensità dell'op. 1, varie suggestioni del clima musicale di fine secolo». Il pezzo si articola in una serie di variazioni su un basso ostinato, com'è appunto caratteristico di questa forma: sono 23 le variazioni su un basso presentato all'inizio dal pizzicato degli archi all'unisono e costituito da due incisi di cui il secondo è l'inversione retrograda dal primo. Il lavoro si basa sul principio schönberghiano della variazione continua degli incisi, del ritmo, del timbro e della dinamica: per quanto l'atmosfera tonale si polarizzi attorno al tono di re (minore nell'esposizione del tema, maggiore nella parte centrale, nuovamente minore nella sezione conclusiva con carattere di ripresa), vi è già individuata la serializzazione integrale del totale cromatico. Ma nonostante l'estrema concentrazione e densità della scrittura contrappuntistica, tenuta insieme da una logica essenziale della elaborazione tematica, il brano presenta ampi squarci di caldo lirismo e a trattì momenti di autentica ebbrezza sonora, nei quali par di riconoscere, sospeso nel tempo e nello spazio, terso e da ultimo decantato, un estremo raccordo con la sensualità del decadentismo viennese.

Sergio Sablich


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 11 dicembre 1994


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Ultimo aggiornamento 22 luglio 2014