Valse pour les enfants


Musica: Igor Stravinskij (1882 - 1971)
Organico: pianoforte
Composizione: 1917
Edizione: apparso in Le Figaro, 21 maggio 1922
Guida all'ascolto (nota 1)

La piccola «Valse pour les enfants» di Strawinsky che il quotidiano parigino «Le Figaro» pubblicava nel suo numero di domenica 22 maggio 1922 portava ancora la precisazione «Improvisée au Figaro» e la pagina riproduceva una frase manoscritta di Strawinsky: «Une Valse pour fes petits lecteurs du Figaro». Sembra però che un abbozzo di questo Valzer «improvvisato» risalga al 1916 o 1917, cioè all'epoca dei Pezzi facili per pianoforte a quattro mani. Col Valzer di quella serie, il «Figaro Valse», come lo stesso Strawinsky lo chiamava, ha in comune Il fatto che l'accompagnamento della mano sinistra ripete ostinatamente una formula immutabile di due battute. Il flusso sonoro non vi si interrompe quasi mai: il pianoforte continua a macinarvi i suoni come un meccanico, incantato organetto di barberia. Nella malinconica, disincantata melodia della destra minuscole cellule sonore si specchiano in sé stesse, subiscono permutazioni e giuochi caleidoscopici testimoniando della latente inclinazione di Strawinsky verso certe pratiche di tipo seriale.

Il Valzerino di Strawinsky dura solo cinque o sei secondi più del «Kinderstück» di Webern. Mentre quest'ultimo brano appare però in sé concluso e compiuto secondo una propria microscala temporale, il pezzettino di Strawinsky si configura secondo una scala temporale, per così dire, normale. La sua brevità potrebbe essere dovuta ad un virtuale taglio, per cui lo si potrebbe pensare come un frammento di un brano di più ampie dimensioni. Lo stesso Strawinsky ebbe a confessare che, a volte, scriveva pezzi lunghi e li tagliava poi «con le forbici».

Roman Vlad


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 9 giugno 1976


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Ultimo aggiornamento 20 dicembre 2015