Tango

Versione per orchestra

Musica: Igor Stravinskij (1882 - 1971)
Organico: 4 clarinetti, clarinetto basso, 4 trombe, 3 tromboni, chitarra, 3 violini, viola, violoncello, contrabbasso
Composizione: 1953
Prima esecuzione: Los Angeles, Philarmonic Auditorium, 18 ottobre 1953
Edizione: Mercury Music Co., New York, 1954

Arrangiamento della versione originale per pianoforte (1940)
Guida all'ascolto (nota 1)

La dimensione ritmica è il Dna di ogni invenzione stravinskiana, il che rende il suo modello anche estetico decisamente nostro, nel tempo in cui il Tempo modella e quasi ossessiona la musica insieme alla vita.

E ritmo come splendido esercizio di stile è anche il Tango che venne composto nel 1940 a Hollywood, poco dopo aver scelto l'America come patria. «Alcuni compongono al pianoforte, altri direttamente sulla pagina. Lei comporrà al pianoforte», aveva predetto il maestro Rimskij-Korsakov in Russia. E in ogni musica di Stravinskij ritroviamo la tastiera in controluce. Se di Petruska lo stesso Igor produsse una trascrizione per pianoforte, Tango nacque come pezzo pianistico poi strumentato. La prima versione è di Felix Gunther e debutta nel luglio del '41 diretta da Benny Goodman. La seconda - Stravinskij non lasciò mai nulla di intentato per i suoi diritti d'autore - viene stesa nel 1953 allargando ulteriormente lo strumentale in zona fiati: tre violini, chitarra, viola, violoncello, contrabbasso, quattro clarinetti, clarinetto basso, quattro trombe, tre tromboni. In questa versione, eseguita per la prima volta da Robert Craft il 18 ottobre 1953, la pulsazione è ancora più netta, inquieta e sexy.

Ritmicamente, Tango è anche un piccolo grande virtuosismo: il quattro/quarti pulsa inalterato dall'inizio alla fine. Il tempo è isocrono, eppure, "dentro", tutto si muove, nulla è uguale. Un unico motivo di otto battute viene riproposto cinque volte con poche varianti. Un trio centrale fa da turning point per una ripresa alla breve del tema. Il gioco delle irregolarità è tutto di sincopi, ritardi, pause, altezze, emissioni diverse. La scuola? Il jazz, naturalmente.

Tango s'intreccia cronologicamente alle Danses Concertantes e al delizioso Circus Polka "per un giovane elefante" (1942), all'Ebony Concerto cucito nel '45 a misura di Woody Herman, alla Carriera di un libertino e alla nuova strumentazione di Petruska (1947). Come in Ragtime, Dumbarton Oaks (1938), le stesse Danses Concertantes e Circus Polka, suona la corda giocosa di Stravinskij. Tango è il lungo naso di Igor che sente salire dalla California il vento caldo e profumato del Sudamerica.

Carlo Maria Cella


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 14 maggio 2000


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Ultimo aggiornamento 27 agosto 2013