Der Rose Pilgerfahrt (Il pellegrinaggio della rosa), op. 112

Oratorio profano per soli, coro e orchestra

Testo delle parti vocali (nota 1)


PRIMA PARTE
SOPRANO I
Die Frühlingslüfte bringen
den Liebesgruss der Welt,
des Eises Bande springen,
es grünt das öde Feld.
I venti dì primavera portano
l'amoroso saluto del mondo,
i vincoli del ghiaccio si spezzano,
rinverdisce il campo deserto.
SOPRANO I E II
Die ersten Blumen tauchen
aus grünem Wiesenplan,
und schau'n mit Kindesaugen
uns frühlingsgläubig an.
Im maiengrünen Kleide,
mit Blüthen reich gestickt,
hat sich zur Osterfreude
ein jeder Baum geschmückt.
I primi fori sbucano
dalla verde distesa dei prati
e con occhi infintili osservano
noi fedeli della primavera.
In veste verde-maggio,
ogni albero si è adontato,
per la gioia pasquale,
dì ricchi ricami foriti.
SOPRANO I E II, CONTRALTO
O sel'ge Frühlingszeit!
du trocknest stille Thränen,
die unsres Herzens Sehnen
geweint im tiefsten Leid.
In manche Winterbrust
tönt auch dein Sonntagsläuten
und mancher Keim der Freuden
erwacht zu neuer Lust.
O sel'ge Frühlingszeit!
Oh beata stagione primaverile!
Tu asciughi le mute lacrime
che la brama del nostro cuore
ha versato nel più profondo dolore.
Anche nei cuori gelati
risuona l'eco domenicale
e molti germi di gioia
si destano a nuova voluttà.
Oh beata stagione primaverile!
TENORE
Johannis war gekommen,
der Erde Hochzeittag,
wo sie als Braut am Herzen
des lieben Frühlings lag.
Die stille Nacht umschleiert
den Schlummer der Natur,
das blasse Licht des Mondes
durchwandelt Hain und Flur.
Die kleinen Blättchen schwirren
kaum hörbar in dem Baum,
um Schilf und Wasserblumen
schwebt Schlaf und Abendtraum.
Era il giorno di San Giovanni,
il giorno nuziale della terra,
quando qual sposa giaceva
in grembo all'amata primavera.
La notte tranquilla ammanta
il sopore della natura,
la pallida luce della luna
trascorre per boschi e campi.
Le tenere fogliatine tremolano
- le avverti appena - sull'albero,
su canne e fiori acquatici
si libran sonno e sogno nella sera.
CONTRALTO
Was ist auf jener Wiese
für zauberischer Sang,
und unter'm Frühlingsgrase
für wunderlicher Klang.
Su quel prato
quale magico canto,
sotto l'erba primaverile
quale incantevole suono.
DANZA DEGLI ELFI
CORO DEGLI ELFI (Donne)
Wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht,
bis der Tag vom Schlummer erwacht,
wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht,
bis vom Thau die Blume neues Leben trinkt,
hochauf, liederselig, die Lerche sich schwingt.
Wir tanzen in lieblicher Nacht,
bis der Tag vom Schlummer erwacht,
bis vom Thau die Blume neues Leben trinkt,
hochauf die Lerche sich schwingt.
Wir tanzen in lieblicher Nacht.
Noi danziamo, danziamo nella tenera notte
fn che il giorno si desta dal sopore
noi danziamo, danziamo nella tenera notte
fn che il fiore beve dalla rugiada nuova vita,
lassù, ebbra di canti, sfreccia l'allodola.
Noi danziamo nella tenera notte,
fn che il giorno si desta dal sopore,
fn che il fiore beve dalla rugiada nuova vita,
lassù sfreccia l'allodola.
Noi danziamo nella tenera notte.
TENORE
Und wie sie sangen, da hören sie
eine zarte, klagende Melodie.
Flugs hält der Tanz, der wirr gerauscht,
und Alles auf das Liedchen lauscht.
Hanno appena cantato, e sentono
una tenera, lamentosa melodia.
All'istante si firma la danza fremente e vorticosa,
e tutti ascoltan la canzone.
ROSA (Soprano)
Frühling ist nun wieder kommen,
hat gerufen: "auf, erwach!"
Was soll mir das Blühen frommen,
der das Herz vor Sehnen brach?
Wenn die Mädchen mit mir kosen,
wenn von Liebe singt ihr Lied,
klag' ich, dass uns armen Rosen
nie ein Liebesfrühling blüht.
Primavera e ritornata,
e grida: "Su, destati!"
Che mi può giovare la foritura,
se mi si spezza il cuore dalla brama?
Se le fanciulle m'accarezzano,
se la loro voce canta d'amore,
m'affliggo che a noi povere rose
mai fiorisca una primavera d'amore.
PRINCIPESSA DEGLI ELFI (Mezzosoprano)
Du thöricht Kind,
du wünschest dir der Liebe Lust;
wohl dir, dass du von ihren Schmerzen
bis diesen Frühling nicht gewusst.
Oh stolta bambina,
tu brami la voluttà d'amore;
buon per te che fino a questa primavera
nulla hai saputo dei suoi dolori.
ROSA
Ich möcht" es tragen,
alles Weh, ich fühl' mich stark -
Vorrei sopportare
ogni tormento, mi sento forte -
PRINCIPESSA DECLI ELFI
Du, Röslein, du? -
verlassen willst du...
Tu, rosellina, tu? -
vuoi abbandonare...
ROSA
Ich möcht'es tragen. Vorrei sopportare.
PRINCIPESSA DEGLI ELFI
... unser Reich,
wo Glück und Frieden ewig walten?
... il nostro regno,
dove eteme imperan felicità e pace?
ROSA
(implorando)
O, lass' mich eine Jungfrau werden,
lass' lieben mich, den Mädchen gleich!
Oh, lasciami diventare una giovinetta,
lasciami amare come le fanciulle!
PRINCIPESSA DEGLI ELFI
Verlangst du's, RBslein, nun wohlan!
Die Menschen nennen auf der Erden
die Mädchen ja der Rose Bild;
zum Mädchen soll die Rose werden;
und also sei der Spruch erfüllt!
Se lo brami, rosellina, sìa pure!
Sulla terra gli uomini chiamano
le fanciulle l'immagine della rosa;
la rosa diventi dunque una fanciulla,
e sì compia così l'incantesimo!
CORO DEGLI ELFI (Donne)
Wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht,... Noi danziamo, danziamo nella tenera notte,,.
PRINCIPESSA DEGLI ELFI
Und eine Rose sollst du tragen... Tu devi portare una rosa...
CORO DEGLI ELFI
...wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht... ...noi danziamo, danziamo nella tenera notte,...
PRINCIPESSA DEGLI ELFI
... gefeit von mir zu deinem Heil;
wer sie besitzt, der Erde Freuden,
die reinsten, werden ihm zu Theil.
... che incanterò per la tua salvezza;
chi la possiede, avrà in sorte
le più pure gioie della terra.
CORO DEGLI ELFI
...wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht. ... noi danziamo, danziamo nella tenera notte.
PRINCIPESSA DEGLI ELFI
Doch merke wohl:
entfällt sie jemals deiner Hand,
so wirst du aus dem Leben scheiden;
doch bange nicht, ein Frühlingshauch
wird dich als Rose zurück
in's Heimathland geleiten.
Allora, attenta:
se ti cade di mano,
uscirai dalla tua vita;
ma non temere, un soffio primaverile
ti riaccompagnerà quale rosa
nella tua patria.
CORO DEGLI ELFI
Wir tanzen, wir tanzen in lieblicher Nacht. Noi danziamo, danziamo nella tenera notte.
TENORE
So sangen sie, da dämmert's schon,
ein Vogel singt im Morgenschlummer,
die Welt erwacht zu neuer Lust,
zu neuem Schmerz, zu neuem Kummer.
Und wie ein Blitz verschwunden sind
der Elfen lust'ge Schaaren,
nur auf der Wies' ein Silberstreif
verräth noch, wo sie waren.
Auf schlägt das schöne Rosenkind,
wie träumend noch, das Augenpaar.
Ein duftdurchfrischter Morgenwind
wirft Apfelblüthen ihr in's Haar;
ein Röslein, morgenangeglüht,
am Busen, vielbedeutend, blüht.
Cantarono così, ed ecco già albeggia,
un uccello canta nel sopore mattutino,
il mondo si desta a nuova voluttà,
a nuovo dolore, a nuovo affanno.
E come un lampo sono sparite
le aeree schiere degli elfi,
solo nel prato una striscia argentea
rivela ancora dove si trovavano.
La bella fanciulla-rosa spalanca
gli occhi, quasi sognando ancora.
Un vento mattutino fresco e profumato
le piove fori di melo sui capelli;
una rosellina, accesa nel mattino,
le fiorisce, vitale, sul petto.
ROSA (Soprano)
Wo bin ich! Ist's Wahrheit,
ist's ein Traum?
Nein, nein, es ist kein Zauberbild;
mein Herzenswunsch ist mir erfüllt.
Als Mädchen wandelnd auf der Erden,
werd' ich durch Liebe glücklich werden.
Dove sono? È verità,
è un sogno?
No, no, non è magìa;
la mia brama ardente è paga.
Come le fanciulle che camminan sulla terra,
mi renderà felice l'amore.
TENORE
Sie steigt den Hügel still hinauf,
da thut vor ihren Blicken
das weite Thal sich prangend auf,
begränzt von Waldesrücken.
Erreicht ist bald des ersten Hauses Thür,
sie tritt hinein und bittet freundlich hier
um Obdach.
Sale in silenzio per la collina,
ecco s'apre ai suoi sguardi
superba l'ampia valle,
segnata da dorsali boscosi.
Presto raggiunge la porta della prima casa,
vi entra e chiede con gentilezza
asilo.
ROSA
Bin ein armes Waisenkind,
dem seine Lieb'n gestorben sind.
Sono una povera orfana
cui son morti i suoi cari.
MARTA (Contralto)
Habt ihr ein Zeugniss, einen Schein,
dass man euch trauen mag?
Avete un segno, una prova,
che vi possa credere?
ROSA
Ach nein! wenn euch mein Bitten nicht bewegt. Ah no! Se la mia preghiera non vi commuove.
MARTA
Das Mitleid saure Früchte trägt,... La pietà porta frutti amari,...
ROSA
O nehmet auf mich mild gesinnt,... Oh accoglietemi di buon cuore,...
MARTA
... hat man im Haus erst eueregleichen,
pflegt Ruh' und Frieden d'raus zu weichen,...
... se sì tiene in caia gente come voi,
di solito se ne iranno quiete e pace ...
ROSA
... o nehmet auf mich mild gesinnt,... ... oh accoglietemi di buon cuore,...
MARTA
... und Frieden d'raus zu weichen,... ... e pace se ne va,...
ROSA
... ich will Euch lohnen,... ... vi ricompenserò,...
MARTA
... geh'du nur fort,... ... vattene via,...
ROSA
... was ihr thut an mir,
mit meinem Herzensblut.
... per quanto mi fate,
col sangue del mio cuore.
MARTA
... geh' du nur fort, geh' du nur fort!
Versprechen lässt sich viel mit Worten,
geht, pocht dort an des Nachbars Pforten!
geht, geht, fort, fort!
... vattene via, vattene via!
È facile prometter molto a parole,
andate, bussate là alle porte del vicino!
Andate, andate, via, via!
TENORE
Es war der Rose erster Schmerz!
Trostbittend schaut sie himmelwärts;
und weiter unter Abendglüh'n
wallt still die Blumenkönigin.
Ein einsam Häuschen, unscheinbar,
nimmt jetzt ihr Auge wieder wahr.
Am Friedhof liegt es angelehnt,
vom Friederbaume rings verschönt;
durch's offne Thor ragt Kreuz und Stein,
verklärt vom goldrtem Abendschein.
Sie tritt hinein, da steht ein Greis,
gebockt das Haupt, wie Silber, weiss.
Er gräbt, den Spaten in der Hand,
ein Grab in's grüne Land.
Fu il primo dolore della rosa!
Chiedendo conforta guarda il cielo;
e sotto l'ardore della sera va
pellegrinando ancora la regina dei fori.
Ed ora il suo occhio scorge
una casetta solitaria, modesta.
Appoggiata al cimitero, la rende bella
il sambuco che la circonda;
oltre il portone aperto s'ergono croce e pietra
illuminate dalla dorata luce della sera.
Entra, vi sta un vegliardo,
china la testa, bianca d'argento.
La vanga in mano, scava
una fossa nella verde terra.
ROSA
Für wen ist's Grab hier, tief und klein? Per chi è questa fossa, fonda e piccina?
BECCHINO (Baritono)
Für uns'res Müllers Töchterlein. Per la fglioletta del nostro mugnaio.
ROSA
O arme Schwester, tief beklagt! Oh povera sorella, tanto rimpianta!
BECCHINO
Ein schwerer Tod, ein Tod voll Schmerzen,
zu sterben an gebrodi'nem Herzen!
Una morte dura, una morte piena di dolore,
morire di crepacuore!
ROSA
Wie soll ich mir dein Reden deuten? Come devo interpretare le tue parole?
BECCHINO
Wer heiss geliebt und ward betrogen... Chi si crede amato e viene tradito...
ROSA
Bring treue Liebe solche Leiden? Un amore fedele porta tali tormenti?
BECCHINO
... der hat ein Todtesloos gezogen,
er wird befreit von seinen Schmerzen
nur an der Erde Mutterherzen.
... chiama su di sé un destino di morte,
e sì libera dai suoi dolori
sol dentro il cuore materno della terra.
ROSA
O Schwester, tief beklagt! Oh sorella tanto rimpianta!
BECCHINO
Doch sieh, da kommt mit Trauersang
der Leichenzug den Weg entlang.
Ma vedi, ecco fra tristi canti giunge
lungo la via il funebre corteo.
CORO (Tuttl)
Wie Blätter am Baum', wie Blumen vergeh'n,... Come passan le foglie sull'albero, come passano i fori,...
ROSA
O Schwester, tief beklagt,... O sorella, tanto rimpianta,...
CORO
... wie Blüthenflaum die Winde verweh'n ... ... come i venti disperdon la lanugine ...
ROSA
...o tief beklagt,... ... oh tanto rimpianta, ...
CORO
... so geht vorbei des Lebens Mai,... ... così passa il maggio della vita,...
ROSA
... o tief beklagt,... ... oh tanto rimpianta...
CORO
... eh' wir's denken, deckt das Grab,... ... prima che lo pensiamo, la fossa copre...
ROSA
...tief beklagt! ... oh tanto rimpianta...
CORO
... was das Leben Liebes gab.
Wir werfen in dein frühes Grab...
... quanto ha di caro la vita.
Noi gettiamo nella tua fresca fossa...
BECCHINO
Sei dir die Erde leicht! Ti sia lieve la terra!
CORO
... die Blumen betend still hinab;... ... i fori con tacita preghiera;...
UNA VOCE DI CONTRALTO
Sei dir die Erde leicht! Ti sia lieve la terra!
CORO
... der Erde geben wir zurück
dich, uns're Hoffnung, unser Glück.
... noi restituiamo alla terra
te, nostra speranza, nostra felicità.
ROSA
Schlumm're sanft! Dormi, soave!
CORO
Schmerz ging mit uns an's Grab hinaus,
Schmerz geht mit uns in's Trauerhaus.
Il dolore uscì con noi da presso la fossa,
il dolore entra con noi nella casa in lutto.
ROSA
Ruh' sanft, ruh' sanft! Riposa soave, riposa soave!
TENORE
Die letzte Scholl' hinunter rollt,
die letzte Thräne ward gezollt;
und still nach Haus gewandelt sind,
die zur Ruh' geleitet des Müllers Kind.
Auch der Todtengräber verlässt den Ort,
nur das Mädchen kniet noch am Grabe dort.
Schon glänzet aus tiefblauem Himmel
der Sterne gold'nes Glanzgewimmel;
das Mondlicht lauscht durch's Laub der Linden,
als sucht' was Liebes es zu finden.
Die Pilg'rin hebt sieht jetzt empor,
und wandelt nach des Kirchhofs Thor.
Rotola giù l'ultima zolla,
versata è ormai l'ultima lacrima;
in silenzio è tornato a casa
chi ha accompagnato al riposo la figlia del mugnaio.
Anche il becchino lascia quel luogo,
solo la fanciulla sta ancora in ginocchio presso la fossa.
Già dall'azzurro profondo del cielo risplende
il dorato, lucente brulichìo delle stelle;
la luce lunare spìa traverso il fogliame dei tigli,
quasi a trovare cosa a lei cara.
Ora si solleva in piedi la pellegrina,
e va verso il portone del camposanto.
BECCHINO
Wo willst du hin? feucht wird die Nacht. Dove vuoi andare? Si fa umida la notte.
ROSA
Mich leuchtet heim der Sterne Pracht. M'illumina la via lo splender delle stelle.
BECCHINO
Denk', Kind, es sei des Vaters Bitte:
verweil' die Nacht in meiner Hütte,
das Wenige, was mir gehört,
sei dir, mein Kind, gewährt.
Pensa, bambina, che sia la preghiera d'un padre:
trascorri la notte nella mia casetta,
il poco che mi appartiene
sia tuo, bambina mia.
ROSA
Hab' Dank, hab' Dank, mit neuer Lebenslust
erfüllt dein freundlich Wort die Brust.
Grazie, grazie, di nuova gioia di vita
riempie il petto la tua cordiale parola.
BECCHINO
Du siehst, schmucklos ist meine Wand. Lo vedi, è disadorna la mìa parete.
ROSA
... ich folg' dir, bis zum Morgenschein
will ich dein Gast, mein Vater, sein.
Das Kränzchen dort am weissen Band?
... ti seguo, fino alla luce del mattino
voglio essere tua ospite, padre mio.
Quella coroncina col bianco nastro?
BECCHINO
Das gilt mir wohl als höchstes Gut;
mein liebes Weib, das draussen ruht,
trug diesen Kranz im blonden Haar,
als mein sie wurde am Altar.
Doch lass die Todten ruh'n,
sie haben Frieden nun.
Uns stelle Gott die Engelwacht
zu uns'rem Schlaf in dieser Nacht.
È certo il mio bene più grande;
la mia cara sposa, che giace là fuori,
portava questa corona nei biondi capelli
quando divenne mia all'altare.
Ma lascia che i morti riposino,
ora stanno in pace.
Dìo schieri la guardia angelica
questa notte nel nostro sonno.
ROSA
Behüt sie euch, wie alle Guten! Protegga voi, e tutti i buoni!
BECCHINO
Schlaf sanft! Dormi soave!
ROSA
Dank, Herr, dir dort im Sternenland,
du führtest mich an Vaterhand,
und in der Leiden Becher fiel
ein Himmelstropfen, süss und kühl;
nun wolle Ruh' der Müden schenken,
dass ich gestärkt dem jungen Tag,
was er auch bring', entgegen blicken mag!
Grazie, Signore, a te nel mondo stellato,
mi guidasti con paterna mano,
e nel calice dei dolori cadde
una goccia celeste, dolce e fresca;
ora dona riposo a me stanca,
sì che rinfrancata io possa affrontare
qualunque cosa porti il nuovo giorno!
(assopendosi)
Ob sie wohl mein gedenken? Ma penseranno ancora a me?
CORO DEGLI ELFI (Donne)
Schwesterlein!
Hörst du nicht beim Sternenschein .
unser Lied,
hörst du nicht die Glöckchen fein,
Rosenblüth'?
hörst du nicht die Glöckchen
holde Rosenblüth?
hörst du nicht beim Sternenschein
das Elfenlied?
Lass' dich nicht berücken,
kehr' zu uns zurück,
hoffe nicht auf Glück!
Nur bei uns, im Reich der Elfen,
wohnt die Lust, im Reich der Elfen
aber Schmerz und Leiden
in der Menschenbrust.
Schwesterlein!
Klingt in deinen Traum hinein
nicht unser Gruss?
fühlst du nicht im Mondenschein
unsern KUSS? u.s.w.
Lass' dich nicht berücken.
Wähnst du, dass auf Erden wohne
dauernd Glück, auf Erden Glück?
In der Schmerzensthräne
stirbt der Freude Blick.
Röslein, Röslein, komm' zurück,
hoffe nicht auf Glück, komm' zurück!
Sorellina!
Non senti alla luce delle stelle
il nostro canto,
non sentì le dolci campanelle,
caro boccio di rose?
Non sentì le campanelle,
caro boccio di rose?
Non sentì alla luce delle stelle
il canto degli elfi?
Non farti sedurre,
ritoma da noi,
non sperare felicità!
Solo da noi, nel regno degli elfi,
dimora il piacere, nel regno degli elfi,
ma v'è dolore e tormento
nel petto dell'uomo.
Sorellina!
Nel tuo sogno non echeggia
il nostro saluto?
Non senti nella luce lunare
il nostro bacio? ecc.
Non farti ingannare.
Pensi che sulla terra dimori
stabile felicità? Sulla terra felicita?
Nella lacrima del dolore
muore lo sguardo della gioia.
Rosellina, rosellina, ritorna.
Non sperare felicità, ritoma!
SECONDA PARTE
TENORE
In's Haus des Todtengräbers
füllt durch die Fensterlein,
umrankt vom Epheugitter,
der holde Morgenschein.
Es weckt mit leisem Crusse
der Greis die Pilgerin.
Nella casa del becchino,
attraverso la finestrella,
del graticcio intrecciato d'edera,
scende la dolce luce del mattino.
Il vegliardo con sommesso saluto
desta la pellegrina.
ROSA
Hab'Dank für deine Güte,
nun will ich weiter zieh'n,
und woll' die Hände legen
auf's Haupt, mein Vater mir,
beglückt mit deinem Segen,
nur so geh' ich von dir.
Grazie per la tua bontà,
ora voglio proseguire;
poni, ti prego, le tue mani
sul mio capo, padre mio:
lieta della tua benedizione,
solo allora mi allontano da te.
BECCHINO
O glücklich, dreimal glücklich ist,
wer dich als seine Tochter küsst;
hör' meine Bitte, folge mir,
ich gebe treue Eltern dir.
Oh beato, tre volte beato
chi ti bacia quale sorella;
ascolta la mia preghiera,
seguimi, ti darò dei cari genitori.
TENORE
Die Rose sinkt an seine Brust,
sie grüsst des Lebens erste Lust.
Lo rosa si stringe al suo petto,
saluta così la prima gioia della vita.
SOPRANO E CONTRALTO
Zwischen grünen Bäumen
schaut des Müllers Haus,
wie der Sitz des Friedens,
auf das Thal heraus.
Waldbachs wilde Woge
treibt das rasche Rad,
das, wie Liebessehnen,
niemals Ruhe hat.
In dem Gärtchen neben
schmückt die Frühlingslust
sich mit frischen Blumen
Locken, Haar und Brust.
Grüne Epheuranken
hat die Gartenwand
mit dem Blätternetze
zierlich ausgespannt.
Fra verdi alberi
la casa del mugnaio,
guarda sulla valle
come la dimora della pace.
L'onda selvaggia del torrente
spìnge la veloce ruota
che, come la passione d'amore,
non ha mai tregua.
Nel suo giardinetto
la gioia di primavera
s'orna con freschi fiori
ricci, capelli e petto.
Verdi gratìcci d'edera
hanno intrecciato con grazia
sul muro del giardino
una rete di foglie.
TENORE
Von dem Greis geleitet,
mit dem Sonnenstrahl,
kommt die Mädchenrose
jetzt zur Mühl' im Thal.
GuidatA dal vegliardo,
nella luce del sole,
la rosa-fanciulla
giunge al mulino nella valle.
BECCHINO
Auf dieser Bank, von Linden
beschattet, harre mein!
Su questo seggio, all'ombra
dei tigli, aspettami!
ROSA
Gesegne Gott den Schritt! Dio benedica i vostri passi!
(fra sé)
So soll das höchste Glück auf Erden,
dass heiss ersehnte, mir doch werden,
theilnehmen wird an meinem Schmerz,
an meiner Lust ein Elternherz?
Mi toccherà la più alta gioia in terra,
la più ardentemente bramata
che un cuore di padre e madre
condivida il mìo dolore, la mia gioia?
BECCHINO
Komm, liebes Kind, zu uns herein! Cara bambina, vieni qui da noi!
MUGNAIO (Basso)
Wie, ist es Täuschung, ist es Schein? Come? È inganno? È apparenza?
MUGNAIA (Mezzosoprano)
Der Tochter gleicht sie auf ein Haar. Assomiglia come goccia d'acqua a nostra fgìia.
ROSA
Mir ist so selig wunderbar. Provo un beato stupore.
BECCHINO
Nun, lieben Leute, hatt1 ich Recht? Allora, brava gente, non avevo ragione?
MUCNAIO
Bewährt ist stets, was Ihr auch sprecht. È sempre giusto quanto voi dite.
BECCHINO
Ist's nicht ein schmuckes Mägdelein,
der Rose gleich, so zart und fein?
Non e una graziosa fanciulletta,
tenera e bella come la rosa?
MUCNAIO
Aus ihren Augen spricht es laut:
wohl bin ich werth, dass ihr mir traut.
I suoi occhi dicono:
sono ben degna che vi fdìate di me.
MUCNAIA
So fülle denn in Brust und Haus
den leeren Platz der Todten aus!
Occupa allora, nel cuore e nella casa,
il posto vuoto della morta!
ROSA
O Wonne, o du Himmelslust,
ihr nehmt mich an die Elternbrust.
Nehmt meiner Liebe ganzen Schatz,
nur lasst mir diesen theuren Platz.
Oh gioia, oh celeste voluttä,
m'accoglieste nel vostro petto di genitori.
Prendete ogni tesoro del m!o amore,
ma lasciatemi questo caro posto.
MUCNAIA E MUCNAIO
O Wonne, o du Himmelslust,
wir halten dich an uns'rer Brust,
wir geben dir den besten Platz,
sei deine Liebe uns Ersatz.
Oh gioia, oh celeste voluttä,
ti stringiamo al nostro petto,
ti diamo il posto migliore,
il tuo amore sia il nostro compenso.
BECCHINO
O Wonne, o du Himmelslust,
sie ruh't an treuer Elternbrust,
so wird ihr doch an diesen Platz,
für manches leiden nun Ersatz.
Oh gioia, oh celeste voluttà,
ella posa sul caro petto di genitori,
in questo posto ella avrà
compenso per i suoi dolori.
ROSA
0 Wonne, Himmelslust,
ihr nehmt mich an die Elternbrust.
O Wonne, o Himmelslust!
Oh gioia, oh celeste voluttà,
mi strìngete al vostro petto dì genitori,
oh gioia, oh celeste voluttà!
MUCNAIA
0 Wonne, Himmelslust,
wir halten dich an uns'rer Brust!
Oh ghia, oh celeste voluttà,
ti strìngiamo al nostro petto!
MUCNAIO
O Freude, Freude,
sie ruh't an uns'rer Brust!
Oh gioia, gioia,
ella posa sul nostro petto!
BECCHINO
O Freude, Freude,
sie ruh't treuer Elternbrust!
Oh gioia, gioia,
ella posa sul fido petto di genitori!
TENORE
Bald hat das neue Töchterlein
der Eltern ganzes Herz,
und um die Heimgegang'ne bleit
nur noch der Wehmuth Schmerz.
Im ganzen Dörfchen, weit und breit,
ist kein's, das sie nicht liebt,
im ganzen Dörfchen, weit und breit,
nicht Eins, das sie betrübt.
"Schön Röschen", seufzt wohl manches Herz,
"du süsse Augenlust,
ach dürft' ich ruhen wonniglich
an deiner blßh'nden Brust!"
Presto la nuova fglioletta
ha tutto il cuore dei genitori,
e per la povera morta v'è ancora
solo il dolore del rimpianto.
Ovunque, in tutto il villaggio,
non v'è chi non l'ami;
ovunque, in tutto il villaggio,
non v'è chi non le sia caro.
"Bella rosellina", sospìran molti cuori,
"oh dolce gioia degli occhi,
ah, potessi io con delizia posare
sul suo fiorente petto"!
CORO (Uomini)
Bist du im Wald gewandelt,
wenn's drin'n so heimlich rauscht,
wenn aus den hohen BOschen
das Wild, aufhorchend lauscht?
Bist du im Wald gewandelt,
wenn drin'n das Fröhlich! geht,
und purpurroth die Tanne
im Morgenscheine steht?
Hast du da recht verstanden
des Waldes zaub'risch Grün,
sein heimlich, süsses Rauschen,
und seine Melodie'n?
0 Herz, wenn dir die Erde
nicht hält, was sie versprach,
wenn Lieb' und Treu' die Schwüre
in arger Falschheit brach,
dann, dann komm', ruft's aus dem Wald,
komm' her in meine Ruh',
mein leises, kühles Rauschen
kQsst deine Wunden zu,
dann komm' in meine Ruh!
Bist du im Wald geblieben,
wenn's still zum Abend wird,
nur durch die dunklen Tannen
der letzte Lichtstrahl irrt,
bist du im Wald geblieben,
wenn sich das Mondenlicht
wie eine Silberbinde
um jedes Bäumchen flicht,
hast du da an dem Herzen
des Waldes angedrückt,
nicht selig froh zum Himmel
dein Nachtgebet geschickt?
0 Herz, wenn dich die Menschen
verwunden bis zum Tod,
dann klage du dem Walde
vertrauend deine Noth.
Dann, dann wird aus seinem Dunkel,
aus seinem Wundergrün,
beseligend zum Herzen
des Trostes Engel zieh'n.
Hai passeggiato nel bosco,
quando è tutto uno stormire,
quando dagli alti arbusti
la selvaggina tende l'orecchio e spia?
Hai passeggiato nel bosco,
quando v'entra primavera,
e purpureo l'abete
s'erge nella luce del mattino?
Non vi hai compreso
il magico verde del bosco,
il suo misterioso, dolce stormire,
e le sue melodìe?
Oh cuore, se la terra
non mantiene quanto ti promise,
se amore e fedeltà infransero
i giuramenti con malvagia falsità,
allora, allora vieni - il bosco grida -
vieni nella mia pace,
il mio lieve, fresco stormire
bacia le tue ferite,
allora vieni nella mia pace!
Sei rimasto nel bosco
quando si fa silenzio a sera,
e solo fra i cupi abeti
vaga l'ultimo raggio di luce,
sei rimasto nel bosco
quando la luce lunare,
come un nastro d'argento,
s'intreccia ad ogni pianticella,
stretto al cuore del bosco,
non hai elevato al cielo,
colmo di gioia beata,
la tua preghiera notturna?
Oh, cuore, se gli uomini
ti feriscono a morte,
allora canta e confida
al bosco la tua pena.
Allora, allora dalle sue tenebre,
dal suo verde stupendo,
dando conforto al cuore,
uscirà l'angelo della consolazione.
CONTRALTO
Im Wald, gelehnt am Stamme,
am alten Eichenbaum,
da weilt der Sohn des Försters,
versunken wie im Traum,
er hat des Müllers Töchterlein
so lieb, wie Keiner mehr,
und wandelt nun im süssen Traum
vom Liebesglück einher,
fragt wohl die Sternenblumen,
fragt sie wohl Tag für Tag,
und will dem "ja" nicht glauben,
dass das Orakel sprach.
Nel bosco, poggiato al tronco,
presso l'antica quercia,
sta il figlio del guardaboschi,
quasi immerso nel sonno.
Ama tanto la figlia del mugnaio,
più d'ogni altro l'ama,
e ora vaga nel dolce sogno
d'una felicità amorosa,
interroga le margherite,
le interroga ogni giorno,
e non vuol credere al "si"
che pronuncia l'oracolo.
SOPRANO E CONTRALTO
Der Abendschlummer
umarmt die Flur,
im Liebeskummer
wacht Röslein nur,
sie schaut hinein
in die Mondesnacht
und hat voll Sehnen
an ihn gedacht.
Da klingt sein Lied
heraus vom Wald,
dass Frühlingslust
in's Herz ihr schallt.
La quiete serate
avvolge il prato,
in amoroso affanno
veglia solo Rosellina,
ella contempla
la notte di luna,
e pensa a lui
piena di desiderio.
Ecco il canto del giovane
risuona dal bosco,
sì che la gioia di primavera
riecheggia nel cuore della fanciulla.
TENORE
Ich weiss ein Röslein prangen,
im holden Frühlingsschein,
das möchte so gern ich fragen:
willst du mein Röslein sein?
Conosco una rosellina che s'erge
nella dolce luce di primavera,
vorrei tanto chiederle:
Vuoi esser la mia rosellina?
ROSA
Schlaf wohl, du lieber Sängersmann! Dormi bene, oh amato cantore!
TENORE
Und wenn ich komm' zu fragen,
da schaut mich's freundlich an,
da ist's mit einemmale
um meinen Muth gethan.
Ma quando sto per chiedere,
e mi guarda teneramente,
ecco in un attimo solo
fnisce tutto il mio coraggio.
ROSA
Schlaf wohl, du lieber Sängersmann,
dein Röslein blüht für dich,...
Dormi bene, oh amato cantore,
la tua rosellina fiorisce per te,...
TENORE
Sagt dir nicht das Herz im Busen,... Non ti dice il cuore nel petto,...
ROSA
... dein Röslein blüht für dich, für dich. ... la tua rosellina fiorisce per te, per te.
TENORE
... du Rose voll Frühlingsschein:... ... oh rosa piena di luce di primavera:..
ROSA
Komm' nur recht bald, Herzliebster fein,
komm' bald zu ihm,
komm' nur recht bald und sprich!...
Ma vieni presto, oh molto amato,
vieni presto da lei,
ma vieni presto e parla!...
TENORE
... "ich will nie eines And'ren,
denn nur sein Röslein sein!"
... "Non sarò mai d'un altro,
sarò la tua rosellina soltanto!"
ROSA
... "ich will dein Röslein werden,
mein Frühling werde du,
komm', weck' mich mit deinen Küssen
mich aus der Winterruh".
... "Voglio esser la tua rosellina,
sii tu la mìa primavera,
vieni, svegliami con i tuoi baci
svegliami dal riposo invernale!".
TENORE
Sagt dir nicht's Herz im Busen,
du Ros' voll Frühlingsschein:
"ich will nie eines And'ren,
denn nur sein Röslein sein!"
Non dice il cuore nel petto,
oh rosa piena di luce di primavera:
"Non sarò mai d'un altro,
sarò la sua rosellina soltanto!"
CORO (Tutti)
O' sel'ge Zeit,
da in der Brust die Liebe auferblüht
und morgenhell das Angesicht
in ihrer Wonne glüht,
o sel'ge Zeit!
Oh stagione beata,
nel mio petto rifiorisce l'amore
e, chiaro come il mattino, il volto
arde nella gioia amorosa,
oh stagione beata!
BASSO
Wer kommt am Sonntagsmorgen
im festlich grünen Kleid?
es ist der Sohn des Försters,
der um Schön-Röslein freit.
Und als der Müller fraget,
was wohl ihr Herzlein spricht,
birgt sie an seinem Busen
verschämt ihr Angesicht;
umschlingt mit beiden Armen
fest den geliebten Mann,
so schlingt sich an die Eiche
der Epheu gläubig an.
Chi viene la domenica mattina
in verde vestito di festa?
È ilfglio del guardaboschi
che chiede in sposa Rosellina Bella.
E quando il mugnaio chiede
quanto le dice il cuore,
nasconde con vergogna
il viso nel suo petto;
forte cinge con le braccia
l'uomo amato,
come si stringe alla quercia
l'edera fedele.
SOPRANO E CONTRALTO
Ei Mühle, liebe Mühle,
wie schaust so schmuck du heut',
du trägst, geziert mit Blumen
ein sonntägliches Kleid!
Du hast selbst deine Giebel
mit Kränzen reich geschmückt,
so froh has du noch nimmer
in's Thal herein geblickt.
Ei Waldbach, wie manierlich,
trollst du am Haus vorbei!
du fleissig Rad der Mühle,
bist du heut'arbertsfrei?
Ei Mühle, liebe Mühle,
wie schaust so schmuck du heut'!
Ei Knappen, liebe Knappen,
wie seht so schmuck ihr heut',
ihr tragt, verziert mit Bändern,
das schönste Sonntagskleid.
Ihr habt die neuen Hüte
mit Blumen reich geschmückt,
und sie coquett manierlich
schräg auf den Kopf gedrückt.
Ei Knappen, warum feiern,
am Wochentage heut',
das fleiss'ge Rad der Mühle,
und ihr, die fleiss'gen Leut'?
Ei Knappen, liebe Knappen,
wie seht so schmuck ihr heut!
Eh, mulino, caro mulino,
come appari oggi si adomo,
porti un abito della domenica
ornato di fori.
Tu stesso hai ornato
di corone i tuoi comignoli,
mai hai guardato
sì lieto nello valle.
Eh, torrente, con che grazia
passi oltre la casa!
Oh instancabile ruota del mulino,
oggi non hai lavoro?
Eh, mulino, caro mulino
come appari oggi sì adorno!
Eh, lavoranti, cari lavoranti,
come siete oggi sì adorni,
portate il più bel vestito della domenica,
ornato di nastri.
Avete i cappelli nuovi
riccamente adorni di fori,
e con maliziosa grazia
pigiati di sbieco in testa.
Eh, lavoranti, perché fate festa
oggi, in giorno feriale,
l'instancabile ruota del mulino
e voi, gente instancabile?
Eh, lavoranti, cari lavoranti,
come siete oggi sì adorni!
CORO (Donne)
Was klingen denn die Hörner
im Morgendämmerschein,
was bringen sie ein Ständchen
vor ihrem Kämmerlein?
Perché suonano i corni
nella luce dell'alba?
Perché fanno una serenata
davanti alla sua stanzetta?
CORO (Tutti)
Hochzeit wird gefeiert!
Wörtlein, ach so süss,
Schlüsslein zu dem trauten
Eheparadies!
Hochzeit, Hochzeit wird gefeiert!
Röslein, Röslein auf erwach!
Hochzeit wird gefeiert
fei're froh, fei're froh
noch deinen letzten Mädchentag.
Si festeggian le nozze!
Parolina, ah, si dolce,
chiave verso il caro
paradiso nuziale!
Si festeggian le nozze, le nozze!
Rosellina, Rosellina, su dèstati!
Si festeggian le nozze.
Lieta festeggia, lieta festeggia
il tuo ultimo giorno di fanciulla.
SOPRANO
Die Kirchenglocken klingen,
und vor des Heilands Bild,
hat sich aus ihrem Traume
die Wahrheit schön enthüllt.
Suonan le campane della chiesa,
e davanti all'immagine del Salvatore
si è svelata ormai
la verità del suo sogno,
CORO (Donne)
Den Bund der treuen Herzen
hat Priestermund geweiht,
den Schwur der treuen Liebe
schrieb ein die Ewigkeit.
La bocca del prete ha consacrato
il vincola dei fidi cuori,
l'eternità registrò
il giuramento del fido amore.
CORO (Tutti)
Im Hause des Müllers,
da tönen die Geigen,
da springen die Bursche
im wirbelnden Reigen.
Nella casa del mugnaio,
suonano i violini,
saltano i giovanotti
in vorticosa danza.
CORO (Donne)
... da klingen die Gläser,
schallt Hussah darein,...
... risuonano i bicchieri,
si grida urrà,...
CORO (Tutti)
... da klingen die Gläser,
Hochzeit wird gefeiert!
Wortlein, ach so süss,
es klingen die Gläser.
Im Hause des Müllers,
da zittert die Diele,
es drängt sich und hebt sich
im bunten Gewühle.
... risuonano i bicchieri,
si festeggian le nozze!
Parolina, ah, sì dolce,
risuonano i bicchieri.
Nella casa del mugnaio
trema il pavimento,
si spingono e si sollevano
in variopinta mischia.
CORO (Uomini)
... und Alles jauchzt Hussah,
hoch Bräut'gam und Braut,...
... e tutti gridano: urrà,
evviva marito e sposa,...
CORO (Tutti)
... und Alles jauchzt: Hussah.
Hochzeit wird gefeiert!
Wörtlein, ach so süss,
und Alles jauchzt: Hussah!
... e tutti gridano: urrà.
Si festeggiano le nozze!
Parolina, ah sì dolce,
e tutti gridano: urrà!
TENORE
Und wie ein Jahr verronnen ist,
sein Knöspchen zart, Schön-Röslein küsst,
es ruht, gewiegt von Mutterlust,
mit Augen blau, an ihrer Brust.
Es lächelt und die Händchen langen,
als wollt's die Mutterlieb' umfangen;
sie aber schaut durch Thränenflor
mit heissem Dank zu Gott empor,
nimmt still die Ros', ihr Lebenspfand,
und giebt's dem Kindlein
mit zitternder Hand.
Un anno è ormai trascorso,
e Rosellina Bella bacia il suo tenero bimbo
dagli occhi azzurri,
sul suo petto cullato dalla gioia materna.
Sorrìde, e le manine si stendono
come volesse abbracciare l'amor della madre;
ma ella fra un velo di lacrime, guarda
a Dio con un ardente grazie.
Serena prende la rosa, il suo pegno di vita,
e lo dà al bambìnetto
con mano tremante.
ROSA
Nimm hin mein Glùck, du kleines Herz,
ich geh' beseligt heimathwà'rts;
mein ward der Erde Seligkeit,
nach dieser giebt es keine Freud';
leb' wohl mein Kind,
du treuer Mann,
zu End' ist meine Pilgerbahn,
ich scheide ohne Schmerz und Weh,
weil ich im Glùck von hinnen geh';
das ist kein bleicher, schwarzer Tod,
das ist ein Tod voli Morgenroth!
Prendi la mia sorte, oh cuore piccino,
io torno beata alla mia patria;
fu mia la felicità su questa terra,
non v'e altra gioia più grande di questa;
addio, bambino mio,
oh fedel marito,
è alla fine il mio pellegrinaggio,
m'allontano senza dolore e tormento,
perché me ne vado nella gioia;
non è una pallida nera morte,
è una morte colma d'aurora!
TENORE
Und wie sie noch so leise spricht,
verlöscht der Augen Fruhlingslicht.
£ mentre ella ancor sì dolce parìa,
si spegne la luce primaverile degli occhi.
VOCE ANGELICA (Soprano)
Röslein! ... Rosellina!...
VOCI ANGELICHE
Röslein! ... Rosellina!...
CORO (Donne)
... zu deinen Blumen nicht,
zu uns, zu h6h'rem Licht'
schwing' dich empor,
damitdu schau'stvon Himmelshsh'n,
wie dein KnBsplein zart
bluht und gedeih't,
dass einstens empfangst du's,
wenn es die Rose unbefleckt
dirzuruckebringt,
sei uns gegrusst, liebliche Rose,
sei uns gegrusst,
zu heh'rem Licht'
schwing' dich empor,
sei uns gegrdsst, liebliche Rose,
sei uns gegrusst.
... non verso i tuoi fori,
verso di noi, verso una luce più alta
innalzati ecc...
Perché tu osservi dall'alto del cielo,
come il tuo dolce bocciolo
fiorisce e matura,
sì che un giorno tu lo accolga
quando egli ti riporterà
immacolata la rosa!
Ti salutiamo, rosa gentile,
ti salutiamo,
verso una luce più alta
innalzati,
... ti salutiamo, rosa gentile,
ti salutiamo.
(Traduzione dal tedesco di Olimpio Cescatti)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorium Parco della Musica, 19 dicembre 2008


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Ultimo aggiornamento 23 giugno 2013