Gruppe aus dem Tartarus (Tartareo gruppo), op. 24 n. 1, D. 583

Lied per voce e pianoforte - seconda versione

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Friedrich von Schiller Organico: voce, pianoforte
Composizione: settembre 1817
Prima esecuzione: Vienna, Musikvereinsaal, 8 marzo 1821
Edizione: Sauer & Leidesdorf, Vienna, 1823

Vedi a D 396 la prima versione
Testo (nota 1)

Gruppe aus dem Tartarus Tartareo gruppo
Horch - wie Murmeln des empörten Meeres,
Wie durch hohler Felsen Becken weint ein Bach,
Stöhnt dort dumpfigtief ein schweres, leeres
Qualerpresstes Ach!
Ascolta - come bubbolìo d'astioso mare
come tra rocce cave geme un ruscello
romba laggiù in cupo abisso un greve-lieve
straziato ahi!
Schmerz verzerret
Ihr Gesicht - Verzweiflung sperret
Ihren Rachen fluchend auf.
Hohl sind ihre Augen, ihre Blicke
Spähen bang nach des Cocytus Brücke,
Folgen tränend seinem Trauerlauf.
Dolore disfa
il loro volto - disperazione spalanca
la bocca blasfema.
Cavi sono gli occhi - gli sguardi
speculano trepidi il ponte sul Cocito,
in lagrime ne seguono il funebre corso.
Fragen sich einander ängstlich leise,
Ob noch nicht Vollendung sei!
Ewigkeit schwingt über ihnen Kreise,
Bricht die Sense des Saturns entzwei.
Bisbigliano l'un l'altro tremebondi
se compimento ancor non s'abbia
Su di essi eternità in cerchi svola,
la falce di Saturno in due si spezza.
(Traduzione di Luigi Forte)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 21 novembre 2003


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Ultimo aggiornamento 14 ottobre 2015