Der Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla), op. 7 n. 3, D. 531

Lied per voce e pianoforte

Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)
Testo: Matthias Claudius Organico: voce, pianoforte
Composizione: febbraio 1817
Edizione: Cappi & Diabelli, Vienna, 1821
Dedica: Ludwig von Széchényi
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Questo celebre Lied fu composto nel febbraio 1817. Un cenno di «danse macabre» armonizzata a quattro parti annuncia l'approssimarsi della morte. Un breve recitativo drammatico tratteggia la resistenza della fanciulla e si placa nella rassegnazione. Due volte essa ripete «non toccarmi» con decisione affievolita. La morte riprende la danza e conduce la fanciulla con sé. Essa non è crudele e la fanciulla riposerà nelle sue braccia.

Gioacchino Lanza Tomasi

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Il Lied Der Tod und das Mädchen (La morte e la fanciulla) è ricordato per aver dato nome a un'altra grande opera cameristica di Schubert: il Quartetto in re minore D 810, nel quale la melodia dell'introduzione costituisce parte del tema per variazioni nel secondo movimento. Capolavoro assoluto con cui Schubert costruisce un mini-dramma all'interno di una sola pagina di musica, il Lied su testo di Matthias Claudius inizia con una introduzione strumentale il cui tono mesto e solenne viene interrotto dall'affannosa e concitata invocazione con cui la fanciulla supplica la morte di allontanarsi da lei. Ritorna quindi la lenta scansione dell'inizio su cui si muove il tetro canto della morte con una melodia fatta di pochissime note, nella quale la fanciulla viene invitata ad abbandonarsi nelle sue braccia con un tono quasi pacificante, tanto che l'armonia scivola in modo maggiore, modo che viene mantenuto nella coda strumentale conclusiva.

Carlo Franceschi De Marchi

Testo (nota 3)

DER TOD UND DAS MÄDCHEN LA MORTE E LA FANCIULLA
Das Mädchen:
Vorüber, ach, vorüber!
Geh, wilder Knochenmann!
Ich bin noch jung, geh, Lieber!
Und rühre mich nicht an.
La fanciulla:
Via, ah, sparisci!
Vattene, barbaro scheletro!
Io sono ancora giovane; va', caro!
E non mi toccare.
Der Tod:
Gib deine Hand, du schön und zart Gebild!
Bin Freund und komme nicht zu strafen.
Sei guten Muts! Ich bin nicht wild,
Sollst sanft in meinen Armen schlafen!
La morte:
Dammi la tua mano, bella creatura delicata!
Sono un'amica, non vengo per punirti.
Su, coraggio! Non sono cattiva,
dolcemente dormirai fra le mie braccia!
(Mathias Claudius) (Traduzione di Pietro Soresina)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 14 maggio 1975
(2) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 81 della rivista Amadeus
(3) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 28 gennaio 2000


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Ultimo aggiornamento 19 febbraio 2017