Tre Canti popolari tedeschi, op. 49

per coro a cappella

Musica: Arnold Schönberg (1874 - 1951)
Testo: tradizionale
  1. Es gingen zwei Gespielen gut
  2. Der Mai tritt ein mit Freude
  3. Mein Herz in steten Treuen
Organico: coro senza accompagnamento
Composizione: 24 - 26 giugno 1948
Edizione: Music Corporation, New York, 1949

Esiste anche una versione per voce e pianoforte
Guida all'ascolto (nota 1)

Di Schoenberg sono in programma tre composizioni corali, che appartengono all'ultima produzione del musicista viennese e si richiamano interamente allo stile dodecafonico, in cui le parti cantate e quelle recitate si alternano e si sovrappongono in un gioco di calcolate e trasparenti sonorità.

I «Tre canti popolari tedeschi per coro», scritti nel 1948 ed elaborati su testi anonimi del XV e XVI secolo, inneggiano a sentimenti semplici e spontanei, come l'amicizia e il ritorno festoso della primavera. L'artista aveva utilizzato gli stessi versi in un componimento per canto e pianoforte apparso nel gennaio del 1929, ma tuttavia la versione per coro misto rivela una maggiore varietà di intonazione e di espressione nel discorso musicale.

Ennio Melchiorre

Testo
Es GINGEN ZWEI GESPIELEN GUT

Es gingen zwei Gespielen gut wohl üb'r ein Au, war grüne;
Die eine führt ein frischen Mut, die andre trauret sehre.
« Gespiele, liebste Gespiele mein, was traurest du so sehre? »
« Wir zwei, wir han ein Knaben lieb; draus könn'n wir
uns nit teilen.
Und han wir zwei ein Knaben lieb, hilf Gott, was soll
draus werden? »
« So nimm du meines Vaters Gut, dazu mein Bruder
zu eigen! »
Der Knab unter ein Linden stund, er hört der Red ein Ende.
« Hilfreicher Christ in Himmel hoch, zu welcher soll
ich mich wenden?
Ich will die Reiche fahren lan, will h'halten die Säuberliche.
Wir zwei, wir sind noch jung und stark, gross Gut
wollen wir erwerben.
Gab ihr von Gold ein Ringelein an ihre schneeweissen
Hände:
Sieh da, du feins brauns Mägdelein, von dir will ich nit wenden.
ANDAVAN BENE INSIEME DUE COMPAGNE DI GIOCO

Andavan bene insieme due compagne di gioco sul prato, che era verde;
l'una il buon umore conduce, l'altra molto s'attrista.
«Compagna, compagna mia cara, perchè sei tanto triste?».
«Tutt'e due vogliamo bene a un ragazzo; non lo sappiamo dividere.
E se in due vogliamo bene a un ragazzo, Dio ci aiuti, come andrà a finire?».
«Prenditi ì beni di mio padre, e pure mio fratello!».
Il ragazzo stava sotto un tiglio, sente la fine del discorso.
«Cristo caritatevole in cielo, a quale mi volgerò?
Lascerò andare quella ricca e mi terrò quella pura.
Noi due siamo ancora giovani e forti e grandi beni acquisteremo».
Le mise un anellino d'oro alle mani di neve:
«Guarda qua, bella bambina bruna, non mi staccherò da te».
DER MAI TRITT EIN MIT FREUDEN

Der Mai tritt ein mit Freuden, hinfährt der Winter kalt;
Die Bdümlein auf der Heiden blühen gar manigfalt.
Ein edles Röslein zarte von roten Farben schön
blüht in meins Herzens Garten, für alle Blümlein ich's krön.
Für Silber und rot Golde, für Perlen, Edelstein
bin ich dem Röslein holde, nichts Liebers mag mir sein.
Ach, Röslein, sei mein Wegwart, freundlichen ich dich bitt;
mein Holderstock zu aller Fahrt, dazu Vergissmeinnicht!
ARRIVA MAGGIO CON GIOIA

Arriva maggio con gioia, il freddo inverno se ne va;
Sbocciano sul prato variopinti i fiorellini.
Una nobile, tenera rosellina di un bel color rosso
fiorisce nel giardino del mio cuore, su tutti i fiorellini
io la incorono.
All'argento e all'oro rosso, a perle e pietre preziose
preferisco la rosellina, niente mi è caro di più.
Oh rosellina, ti prego, sii la mia guida;
sii il mio bastone di sambuco per ogni viaggio, e il mio
nontiscordardimé!
MEIN HERZ IN STETEN TREUEN

Mein Herz in steten Treuen voll Hoffnung auf sie was,
da sie mein Freud tut neuen heut und je läng'r je bass.
Ihr Lieb hat mich umfangen, wohin ich mich auch kehrt;
nach ihr steht mein Verlangen; al Sorge war vergangen,
hätt sie mir Gunst gewährt.
So bin ich sehr verführet durch ihre klugen Wort,
mein Herz ohn Zweifel spüret, dass sie die Wahrheit spart.
Zu mir ohn mein Verschulden, zwar ich es nie gedacht;
es kommt von fremden Schulden, sollt ich Ungnade
dulden,
ich hätts in kleiner Acht.
Wie sie mir tat versprechen mit ihrem roten Mund,
wollt sie ihr Lieb nicht schwächen, das tat sie wieder kund.
Danach steht mein Beginnen und auch mein steter Mut,
ich hoff, mir Solls gelingen, die Zeit wohl hinzubringen,
bis sie mein'n Willen tut.
IL MIO CUORE IN FEDELTÀ COSTANTE

Il mio cuore in fedeltà costante pieno di speranza in lei;
perchè oggi rinnova la mia gioia e tanto meglio quanto più a lungo.
Il suo amore mi ha circondato, dovunque io mi volgessi.
A lei va il mio desiderio, ogni cura sarebbe svanita
se mi avesse concesso il suo favore.
Così sono sedotto dalle sue sagge parole,
il mio cuore è sicuro che lei serba la verità.
A me senza mia colpa, davvero non l'avrei mai pensato;
dovessi cadere in disgrazia per colpa altrui
poco m'importerebbe.
Come con la sua bocca rossa lei m'ha promesso,
non voleva indebolire il suo amore, è tornata a dirmelo.
A questo mira la mia impresa e il mio costante coraggio,
spero che riuscirò a far passare bene il tempo,
finche lei seguirà il mio volere.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 29 novembre 1974


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Ultimo aggiornamento 19 febbraio 2015