Lo sposo deluso, ossia La rivalità di tre donne per un solo amante, K1 430 (K6 424a)

Opera buffa in due atti - (incompiuta)

Testo del libretto


ATTO PRIMO

Anticamera nobile che introduce agli appartamenti.

Scena prima

Bocconio in atto d'alzarzi dalla toeletta, camerieri che finiscono di vestirlo. Bettina e Don Asdrubale seduti a tavolina, giocando alle carte e Pucherio in piedi.

N.1 Quartetto
PULCHERIO
Ah, ah, che ridere! Voi siete sposo?
BOCCONIO
Che c'è da ridere, quale stupor?
Le frecce amabili del Dio bendato
m'hanno ferito, piagato il cor.
PULCHERIO
Povera giovane! Scusate amico!
Un sposo antico ritroverà.
BOCCONIO
(ironicamente alquanto alterato)
Séguiti, séguite, ch'è verità!
BETTINA, DON ASDRUBALE
Cervel più stolido, no, non si dà.
PULCHERIO
(ridendo)
Povera giovane; mi fa pièta.
BOCCONIO
Ma lei mi secca; che cuosa vuole?
Lei sprechi altrove le sue parole;
Con più chiarezza s'ha da parlar?
PULCHERIO
(osservando sopra la toeletta, e ridendo)
Bell'orologio! bello, bellissimo!
E quest'anello è pur richissimo:
Sarà di Francia, così mi par.
BOCCONIO
O Francia, o Tunisi, lo lasci stare!
(Costui qua viene pre criticare
E già la bile saltar mi fa.)
PULCHERIO
(avvisato da un servo)
Signor, correte subito,
la sposa arriva già.
BOCCONIO
(ai servi)
Finitela, sbrigatevi!
I miei brillanti qua!
(I camerieri gli recano confusamente le cose che richiedete)
DON ASDRUBALE
Amico, io parlo chiaro:
Se più civil non siete,
La sposa annoiarete,
Disordin vi sarà.
BOCCONIO
Andate tutti al diavolo!
Presto la spada qua!
BETTINA
Se ora non mi date
lo sposo a genio mio,
gran chiasso, signor zio,
La sposa troverà.
BOCCONIO
Nipote del demonio...
Presto la spada qua!
PULCHERIO
Se voi non la finite,
Se voi non vi sbrigate,
Se incontro non le andate,
La sposa griderà!
BOCCONIO
Che seccature orribili!
Uomini incivilissimi
Servi maledettissimi,
Presto la spada qua!

Scena terza

Eugenia accompagnata da Gervasio, suo tutore, e da di lei servi.

N.2 Aria
EUGENIA
Nacqui all'aura trionfale
Del Romano Campidoglio,
E non trovo per le scale
Chi mi venga ad incontrar?

Ah, son qual furia delirante,
Quest'ingiuria non sopporto
E al Tarpeo vuo' sull'istante
Per le poste ritornar.

Scena quarta

Pulcherio e detti

N.3 Aria
PUCHERIO
(a Bocconio, accenandogli Eugenia)
Dove mai trovar quel ciglio?
Dove un labbro così bello?
Ah, che un viso come quello
Sulla terra non si dà.
(ad Eugenia)

Che sposino, che visino!
Che bel taglio di marito!
È il modello degli amanti,
È l'Adon di quest'età!

Di veder già mi figuro
Nei teatri, e ne' festini
Petitmetri, e Parigini
Far saluti spasimati
Baciamani caricati,
E far plausi tutti quanti
A sì amabile beltà.

(Che litigi, che gran pianti
Io far lor prevedo già.)

(Quello sbuffa, questa tace,
Questo smania, quella freme,
Ed intanto io godo in pace
La mia cara libertà.)
(parte)

Scena nona

Eugenia, Bocconio e Don Asdrubale

N.4 Terzetto
BOCCONIO
Che accidenti! che tragedia!
Son confuso... cosa fo?
DON ASDRUBALE
Perdo il senno, son perplesso,
E risolvermi non so.
BOCCONIO
Sta a veder ch'io dormo adesso
E sognando me ne sto.
EUGENIA
Vive ancora, e morto egl'era?
DON ASDRUBALE
Il mio amor da lei che spera?
BOCCONIO
Sviene lei, poi questo qua!
EUGENIA, DON ASDRUBALE
Tetro orror il cor mi serra,
Già lo sento palpitar.
BOCCONIO
Una sincope mi afferra
Qui non v'è che replicar.
A TRE
Crudo amore! Stelle ingrate
Perché mai così spietate?
Questa pena è troppo barbara,
Quest'è troppa crudeltà!

FINE



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Ultimo aggiornamento 19 settembre 2017