La composizione di Thème et variations risale al 1932, all'epoca del matrimonio di Messiaen con la violinista Claire Delbos. Si tratta di un lavoro scritto appunto dal compositore per sé e la moglie, quasi un informale regalo di nozze - la prima esecuzione avvenne al Cercle Musical de Paris il 22 novembre 1932 - che mette comunque in luce alcuni tratti caratteristici della musica del giovane Messiaen: il linguaggio modale, la predilezione per strutture fondate su numeri primi (per esempio l'articolazione in periodi di sette anziché otto battute), l'assenza di sviluppo e il gusto per l'accostamento di pannelli diversi. Le cinque variazioni sono infatti più parafrasi e commentari decorativi che non effettive trasformazioni del tema lirico che, suonato dal violino, conosce nella seconda metà un'impennata emotiva prima di concludersi tranquillamente in diminuendo. L'unica direzionalità, nel succedersi delle variazioni, si coglie nella progressiva accelerazione dei tempi e nell'incremento della brillantezza strumentale. Un iridescente linguaggio cromatico connota la Prima variazione, il cui andamento «berceur» («cullante») sostanzia il dialogo tra i due strumenti. E invece un brioso e saltellante passo di danza a condurre la Seconda variazione, mentre nella Terza i continui cambiamenti di metro producono un gioco molto vivace di accenti ritmici sino allo spumeggiare appassionato della Quarta variazione. Tocca quindi alla Quinta variazione concludere il ciclo con un'apoteosi maestosa del tema, riproposto nel registro acuto del violino e sostenuto dagli accordi pieni del pianoforte.
Cesare Fertonani