Il brano è stato scritto per un ensemble di dodici voci miste: tre soprani, tre contralti, tre tenori, tre bassi. Senza alcun supporto strumentale e con il solo uso della voce, l'opera consegue, attraverso la sua scrittura musicale, i ritmi e diversi tipi di attacco, una vera e propria orchestrazione. Il titolo Cinq Rechants (Cinque Riprese) è un omaggio a Printemps (Primavera) di Claude Le Jeune, un capolavoro di scrittura corale e ritmica. In Printemps, le strofe vengono chiamate chants, le riprese (o ritornelli) rechants. Qui, strofe e riprese si alternano. Con alcune variazioni nella presentazione, il terzo Rechant si presenta, dunque, nel seguente modo: introduzione - prima strofa - ripresa - seconda strofa - ripresa - per poi chiudersi con una terza strofa più lunga che sviluppa una coda.
Da un punto di vista melodico, l'opera è riconducibile a due fonti: l'Harawi o Yarai, un canto d'amore della tradizione folkloristica del Perù e dell'Equador, e l'Alba, un canto medievale per lo spuntare del giorno dove una voce dall'alto avverte gli amanti che la loro notte d'amore sta per finire (da non dimenticare i canti d'amore del trovatore jaufré Rudel, l'Alba del trovatore Folquet de Marseille; oppure brani di natura simile come la voce di Brangania nel secondo atto del Tristano di Wagner, o alcune parole della Giulietta di Shakespeare e della Melisande di Debussy).
Da una parte, l'opera si rifà ai Deçi-Tâlas, ritmi delle province indiane: per esempio, la prima strofa della prima ripresa che sovrappone il 'tâla' Miçra Varna al 'tâla' Simhavikrama; dall'altra, essa utilizza altri ritmi cari al compositore. Quello sicuramente più straordinario è nascosto nelle tre strofe del terzo Rechant: il ritmo non retrogradabile (Rythme non rétrogradable) sviluppato attraverso l'aumento e poi la diminuzione delle durate centrali, con le durate di destra e di sinistra che restano invariabilmente simmetriche. Nella terza strofa, il ritmo è prolungato e intensificato da un lungo crescendo che si dispiega come un velo sonoro in un canone a dodici parti, culmina in un grido collettivo e poi ripiega su una delicata, duttile e tenera coda.
Il compositore è anche autore del testo poetico. La lingua usata è per metà un francese surrealista, per metà una lingua inventata che poco deve alla sonorità del Sanscrito e quasi nulla al "Lettrismo". Le sillabe sono scelte in base alla loro dolcezza o alla loro violenza d'attacco e per la capacità di dare risalto ai ritmi musicali. Queste facilitano l'alleanza dei quattro ordini: fonetico (timbri), dinamico (intensità), cinematico (accenti), quantitativo (durate).
Quanto alle sezioni francesi della poesia, queste contengono numerosi simboli relativi all'amore: i nomi di Tristano e Isotta, Vivien e Merlino, Orfeo "l'explorateur Orphée trouve son cceur dans la mort" (l'esploratore Orfeo trova il suo cuore nella morte); il meraviglioso castello di cristallo di Tristano "miroir d'étoile, château d'étoile, Yseult d'amour, séparé" (specchio di stelle, castello di stelle, Isotta d'amore, separata); il volo degli amanti come nei dipinti di Marc Chagall "les amoureux s'envolent, Brangien dans l'espace tu souffles - les amoureux s'envolent vers les étoiles de la mort" (gli amanti prendono il volo, Brangania tu soffi nello spazio - gli amanti prendono il volo verso le stelle della morte); la sfera di cristallo nella quale Hieronymus Bosch rinchiude gli amanti "bulle de cristal, d'étoile, mon retour" (sfera di cristallo, di stelle, mio ritorno); la prigione nella quale Viviane tiene chiuso Merlino "ma robe d'amour, mon amour, ma prison d'amour, faite d'air léger" (mio mantello d'amore, mio amore, mia prigione d'amore, fatta di aria leggera); il ricordo delle grandi maghe incantatrici (Arianna, Isotta, Viviane).
Malgrado il tempo rapido dell'opera e la drammatica brevità della vita umana che supera persino la morte, come in Ligeia di Edgar Poe, l'amata si eleva al di sopra del Tempo, mentre misteriosamente "ses yeux voyagent, dans le passe, dans Pavenir..." (i suoi occhi viaggiano nel passato, nel futuro...).
Traduzione di Francesca Altobelli.
"Nell'Apocalisse un Angelo giura che non ci sarà più il tempo". "Lo so. Quel che è detto là è verissimo, chiaro e preciso. Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci sarà più, perché non ce ne sarà bisogno. È un pensiero molto giusto".
Così un dialogo nei Demoni di Fédor Dostoevskij. Certamente il genio russo non ha conosciuto Olivier Messiaen, ma questa frase appare scritta per lui, destinata alla Sua musica.
Nessun compositore del Novecento ha altrettanto esplorato le dimensioni e le variabili del tempo, del suo scorrere, fluire, dissolversi quanto e come Messiaen. Annullare il tempo, tendere all'eternità, dove sarà finalmente possibile essere felici, sfuggendo alla falce del tempo. Diceva di sé: "Sono nato cattolico". La sua fede non escludeva, non minacciava, non dannava: prometteva felicità e molte volte la sua musica ha voluto tendere verso questo orizzonte. Ma Messiaen non sarebbe diventato Messiaen se queste profonde persuasioni spirituali non avessero trovato una tecnica, una grammatica, una lingua proprie.
I Cinq Rechants, scritti nel 1949, destinati originariamente a dodici voci - e altrettante parti vocali reali: tre soprani, tre mezzosoprani, tre tenori, tre bassi, senza alcun accompagnamento strumentale - rappresentano una sintesi compiuta della poetica del compositore francese, di cui ricorre il centenario della nascita e che le nostre istituzioni musicali hanno nel 2008 guardato con meno disinteresse del consueto. Finalmente.
"Il titolo - scrive l'autore in un commento che viene pubblicato in questo programma di sala [vedi sopra n.d.r.] - è un omaggio a Le Prìntemps (La primavera) di Claude Le Jeune, capolavoro di scrittura corale e capolavoro ritmico".
In questa raccolta, la più celebre del maestro francese vissuto tra 1530 e 1600, i termini chant e rechant si alternano, a indicare rispettivamente i couplets (le singole strofe) e i refrains (i ritornelli, la ripetizione di un'identica frase musicale: molto usata, ancora oggi, nelle canzoni).
A metà Novecento Messiaen guarda a un tempo in cui la voce non era ancora devota al sistema temperato: conosceva semitoni, quarti di tono, sapeva 'sentirli' nel canto popolare, sapeva riproporli.
"Se le forme dei Cinq Rechants non hanno alcun legame con lo sviluppo tonale in senso post-rinascimentale, hanno però strette affinità con le tecniche di variazione medievale e con la permutazione orientale delle serie", scrive Wilfrid Mellers in Misticismo e teologia, un saggio dedicato a Messiaen.
Precise proporzioni numeriche nel gioco delle entrate delle voci - Messiaen amava i numeri primi, divisibili solo per se stessi, immagine di immutabilità; considerava perfetto il numero 8, simbolo grafico dell'infinito e, per lui, "della luce indefettibile, della pace che non si può più profanare" - accompagnano, come nell'esordio della prima di queste cinque 'stanze', episodi di protagonismo solistico, in una mutazione ritmica frequentissima, spiazzante, con richiami non episodici ai metri della musica indiana, di cui il compositore francese è stato attento studioso.
Schemi ritmici che escludono ogni senso di vettorialità, di progressione verso una meta conclusiva: la freccia del tempo, che inesorabile procede da A verso B; qui non viene scoccata. Questo tempo gira, circola, va, vaga, ritorna, ricorda.
I testi non adottano una sola lingua, proponendo invece una molteplicità linguistica e semantica. I canti d'amore Yaravi della tradizione folklorica peruviana si alternano a richiami dell'Alba, canto d'amore mattutino dei trovatori medievali. Una citazione di Brangania dal secondo atto del Tristano, quando il filtro amoroso ha già compiuto il proprio lavoro, accompagna le evocazioni di Merlino, Orfeo, Tristano. Immagini sempre amorose, di esplicita sensualità: ecco un uomo e una donna nudi, racchiusi nella bolla di vetro dipinta da Hieronymus Bosch nel Giardino delle delizie, ecco il volo degli amanti di Marc Chagall, ecco la misteriosa citazione dalle Ligeia di Edgar Allan Poe: "I suoi occhi viaggiano, nel passato, nell'avvenire".
Oltre il tempo: "L'esploratore Orfeo trova il suo cuore nella morte".
Amore è sempre il protagonista, ma non una sola parola è
chiaramente distinguibile all'ascolto. Un esempio dal primo dei cinque
Rechants:
Queste parole, queste sillabe, queste lettere sono intonate simultaneamente, durante le stesse battute. Un itinerario dove un francese surreale si alterna a una lingua semplicemente inventata, a richiami al sanscrito, a sillabe scelte per la loro forza d'attacco, per gli accenti, la durata, l'intensità, il timbro così diversi. Esercizio di stile, coltissimo, e disponibilità a stupirsi.
Ai cantanti sono richiesti autentici virtuosismi, come nella terza 'stanza', dove l'effetto "è intensificato da un lungo crescendo che si dispiega come un velo sonoro in un canone a dodici parti, culmina in un grido collettivo e poi ripiega su una delicata, duttile e tenera coda" (Messiaen). Come la traiettoria di una compiuta passione amorosa.
Misticismo numerico, sensualità e stupefacente modernità: polilinguismo, assenza di senso compiuto, capacità della voce - nel 1949! - di farsi non solo suono, ma grido, urlo, stupore, borbottio, fiato, respiro, autonomo gesto teatrale: di essere totalmente strumento, navigando lungo secoli di storia del canto e anticipando esiti delle avanguardie future. Tornando all'antico - monodia medievale, polifonia rinascimentale, abbellimenti barocchi - e scoprendo quello che oggi chiamiamo l'etnico (e arcaico), come i metri musicali indiani e tradizioni extraeuropee, Messiaen anticipa tempi futuri, rimanendo se stesso. Conosciamo ancora troppo poco la sua identità.
Sandro Cappelletto
HAYO KAPRITAMA LALI SSARÉNO | |
Hayo kapritama lali ssaréno les amoureux s'envolent Brangien dans l'espace tu souffles vers les étoiles de la mort ha ha ha soif l'explorateur Orphée trouve son coeur dans la mort miroir d'étoile châteu d'étoile Yseult d'amour séparé bulle de cristal d'étoile mon retour Barbe Bleue château de la septième porte hayo kapritama lali ssaréno. |
Hayo kapritama lali ssaréno gli amanti prendono il volo Brangania tu soffi nello spazio verso le stelle della morte ah ah ah sete l'esploratore Orfeo trova il suo cuore nella morte specchio di stelle castello di stelle Isotta, d'amore separato sfera di cristallo di stella del mio ritorno castello di Barbablù della settima porta hayo kapritama lali ssaréno. |
LA MIA PRIMA VOLTA TERRA TERRA VENTAGLIO CHIUSO | |
Ma première fois terre terre l'éventail déployé ma dernière fois terre terre l'éventail refermé lumineux mon rire d'ombre ma jeune étoile sur les fleuves ha solo de flûte berce les quatre lézards en t'éloignant mayoma kapritama ssarimâ mano nadja lâma krîta makrîta mayo. |
La mia prima volta terra terra ventaglio chiuso la mia ultima volta terra terra ventaglio aperto raggiante il mio riso ombroso la mia giovane stella sui fumi ah assolo di flauto culla le quattro lucertole mentre mayoma kapritama ssarimâ mano nadja lâma krîta makrîta mayo. |
MIO MANTELLO D'AMORE MIO AMORE | |
Ma robe d'amour mon amour ma prison d'amour faite d'air léger lîla ma mémoire ma caresse mayoma ssari mane thikâri oumi annôla oumi cheu cheu mayoma kapritama kalimolimo sari floutî trianguillo yoma robe tendre toute la beauté paysage neuf troubadour Viviane Yseult tous les circles tous les yeux pieuvre de lunière blesse foule rose ma caresse tous les philtres sont bus ce soir encor. |
Mio mantello d'amore mio amore mia prigione d'amore fatta d'aria leggera lila miei ricordi mia carezza mayoma ssari mane thikari oumi annoia oumi cheu cheu mayoma kapritama kalimolimo sari floutî trianguillo yoma tenera veste tutta la bellezza nuovo paesaggio trovatore Viviane Isotta tutti i cerchi tutti gli occhi piovra di luce ferita folla rosa mìa carezza tutte le pozioni d'amore verranno bevute entro stasera. |
NIOKHAMA PALALANE SOUKI | |
Niokhamâ palalane soukî mon bouquet tout défait rayonc les volets roses oha amour du clair au sombre oha roma tama ssouka rava kali vâli ssouka nahame kassou ha mon bouquet rayone. |
Niokhama palalane souki il mio bouquet sciolto è raggiante le persiane rosa oha l'amore dalla luce all'oscurità oha roma tama ssouka rava kali vali ssouka nahame kassou ah il mio bouquet risplende. |
MAYOMA KALIMOLIMO | |
Mayoma kalimolimo tes yeux voyagent dans le passé mélodie solaire de corbeille courbe dans le passé losange ma fleur toujours philter Yseult rameur d'amour fée Viviane à mon chant d'amour cercle du jour hayo hayo foule rose bras tendu pieuvre aux tentacules d'or Persée Méduse l'abeille l'alphabet majeur fleur du bourdon tourne à mort quatre lézards la grotte pieuvre et la mort Corolle qui mord deuxième garde à manger d'abord mayoma kalimolimo dans l'avenir. |
Mayoma kalimolimo i tuoi occhi viaggiano verso il passato melodia solare cesta deformata nel passato sghembo il mio fiore ancora filtro d'amore Isotta rematori d'amore fata Viviane al mio canto d'amore cerchi del giorno hayo hayo rosa quantità braccio teso piovra con tentacoli d'oro Perseo Medusa l'ape l'alfabeto più importante fiore di bombo girati verso la morte quattro lucertole la grotta piovra e morte corona di fiori che morde per seconda conservata per prima da mangiare mayoma kalimolimo verso il futuro. |