Trio n. 1 per violino, viola e violoncello, op. 34


Musica: Paul Hindemith (1895 - 1963)
  1. Toccata. Schnelle Halbe
  2. Langsam und mit großer Ruhe (Achtel)
  3. Mäßig schnelle Viertel
  4. Fuge. Sehr lebhafte Halbe
Organico: violino, viola, violoncello
Composizione: aprile - maggio 1924
Prima esecuzione: Salisburgo, Stadttheater, 6 agosto 1924
Dedica: Alois Hába
Guida all'ascolto (nota 1)

Hindemith ha composto due Trii per violino, viola e violoncello. Il primo porta il numero d'opera 34 e venne realizzato nel 1924, quando il compositore contava ventinove anni; fu dedicato ad Alois Haba, cultore della musica a quarti di tono, di cui fu l'ideatore e il divulgatore. L'altro Trio è stato composto nove anni dopo e non porta alcun numero d'opera. C'è da osservare che il compositore tedesco non limitò a questi due lavori, la sua musica per archi, ma la coltivò, anche, in sei Quartetti (op. 10, 16, 22, 32 e gli ultimi due senza opus) composti tra il 1919 e il 1945. Ci sono poi da rammentare gli Otto pezzi per due violini, viola, violoncello e contrabbasso, che portano il numero d'opera 44/3, ideati nel 1927, cioè tra il quarto e il quinto Quartetto.

Il Trio n. 1 op. 34 venne pubblicato nel 1925 dalla casa Schott di Magonza, che curò l'edizione di quasi tutta l'opera dell'Hindemith; venne eseguito per la prima volta al Festival di Salisburgo del 1926. La varietà d'invenzione, che è possibile rilevare nelle prime opere del compositore tedesco, fu poi in buona parte vinta da un impegno contrappuntistico di grande sapere, alimentato dall'amore dimostrato nel coltivare particolarmente la viola. Di là scaturì tutta la musica per archi e quindi tutta la Kammermusik nella quale Hindemith espresse il suo fondamentale amore per la musica bachiana. Era quello il tempo, infatti, della Kammermusik n. 4 dove gli strumenti adoperati sono quattro viole, operanti insieme a quattro violoncelli, a quattro contrabbassi, a un violino solo, nonché a numerosi strumenti a fiato.

Stile in prevalenza polifono nei primi tre tempi, con studiate sovrapposizioni tonali nella Toccata. Heinrich Strobel, nel suo studio su Hindemith, pubblicato a Mainz nel 1928, annota che nella Fuga a due soggetti, l'anacrusi del primo soggetto compie l'ufficio di un libero ostinato. Nella ricerca di sottili artifici di meccanica musicale, interessanti la tecnica e l'architettura del pezzo, il compositore riesce, come gli accadrà anche in altre composizioni più avanzate, di liberarsi dai problemi della forma, raggiungendo nuove personali possibilità polifoniche. La grande esperienza musicale dell'autore, anche in questo lavoro giovanile, è ampiamente documentata.

Mario Rinaldi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 5 maggio 1972


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Ultimo aggiornamento 28 maggio 2014