Il Notturno n. 6 op. 63 fu scritto nel 1894 e appartiene quindi al secondo momento creativo di Fauré nel quale il musicista è impegnato in altri problemi di natura strumentale; vi si nota un maggiore rigore costruttivo ed una concentrazionè che ci preparano ai lavori pianistici più importanti, tutti da collocare nel nuovo secolo. Nascono in questa fase delle pagine deliziose, come la suite Dolly per pianoforte a quattro mani o la Barcarola n. 5, entrambe del 1894, lo stesso anno del Notturno, che è fra i pezzi più ispirati dell'intera produzione di Fauré, di un soffuso romanticismo e insieme di una rara perfezione architettonica. Si articola in un Adagio introduttivo, con una morbida linea che esce da una sottile trama di terzine; di un Allegretto molto moderato in do diesis minore, molto raccolto, su un movimento sincopato, non privo di slanci appassionati; animato da un movimento continuo di semicrome è l'Allegro moderato che segue; nell'Allegro finale, diversificato internamente sotto l'aspetto agogico, il materiale tematico si snoda liberamente fino al recupero del movimento iniziale che sorreggerà tutta l'ultima pagina del Notturno.
Renato Chiesa