Quaderno musicale di Annalibera


Musica: Luigi Dallapiccola (1904 - 1975)
  1. Simbolo - Quasi lento
  2. Accenti - Allegro, con fuoco
  3. Contrapunctus primus - Mosso; scorrevole
  4. Linee - Tranquillamente mosso
  5. Contrapunctus secundus, canon contrario motu - Poco allegretto;"alla Serenata"
  6. Fregi - Molto lento; con espressione parlante
  7. Andantino amoroso e contrapunctus tertius, canon cancrizans - Resolutio
  8. Ritmi - Allegro
  9. Colore - Affettuoso; cullante
  10. Ombre - Grave
  11. Quartina - Molto lento; fantastico
Organico: pianoforte
Composizione: 1952
Prima esecuzione: Pittsburgh, Carnegie Music Hall, 29 novembre 1952
Edizione: Suvini Zerboni, Milano, 1953
Dedica: alla figlia Annalibera per il suo ottavo compleanno
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Quaderno Musicale di Annalibera è stato composto nel 1952 per incarico del Pittsburgh International Contemporary Music Festival. E' dedicato dall'autore: «alla mia cara bambina, nel giorno del suo ottavo compleanno». L'opera si compone dei seguenti pezzi: Simbolo; Accenti - Contrapunctus primus; Linee - Contrapunctus secundus (Canon contrario motu); Fregi - Andantino amoroso e Contrapuctus tertius (Canon cancrizans}; Ritmi - Colore - Ombre; Quartina. Già dai titoli si osserva come il Quaderno rientri nel neofiamminghismo di Dallapiccola, quello dove i procedimenti canonici della polifonia quattrocentesca vengono integrati nella tecnica dodecafonica. A questo particolare linguaggio dobbiamo le più belle pagine del Dallapiccola lirico, dai Sex Carmina Alcaei alle Parole di San Paolo. Trasposto nel timbro monocromo del pianoforte (facciamo osservare che Dallapiccola ha ritenuto opportuno fornire una versione orchestrale del Quaderno intitolata Variazioni per orchestra) e privato dell'emozione vocale il lirismo di Dallapiccola ne esce ancor più scarnito. La poetica della purificazione, il «desiderio di evadere dal mondo», secondo l'espressione dell'autore, lo rende immateriale e pressoché disumano. Così in particolare nel Contrapunctus primus, nelle Linee, nell'Andantino amoroso e Contrapuctus tertius. Si ritorna a una partecipazione soggettiva con la Quartina conclusiva. Essa si presenta quasi come la trascrizione di una pagina vocale. Gli intervalli della serie sono adoperati melodicamente e «con la massima espressione», disposti ritmicamente a formare un meditabondo recitativo. Altri pezzi presentano ascendenze strumentali, sono parodie dei modelli della Wiener Schule assimilati nella poetica dallapiccoliana. Così gli Accenti, i Ritmi, il Colore e le Ombre rimandano alle meditazioni berghiane dell'autore o il Contrapunctus secundus, «alla Serenata», fa rivivere le movenze grottesche del cabaret filtrato dal Pierrot lunaire. Né manca poi l'uso del «centro tonale», o piuttosto di una concatenazione funzionale degli accordi che Dallapiccola ha sviluppato quale suo contributo personale alla linea berghiana della dodecafonia. Lo si osserva principalmente nel Simbolo, dove alcuni suoni della serie si sovrappongono verticalmente costituendo elementi triadici. Manifestazione ancor più probante di una inaudita capacità organizzativa dei materiali dati, di un esoterismo tecnico in cui s'incarna la poetica dallapiccoliana del disincanto, la ricerca concettuale di un mondo migliore.

Gioacchino Lanza Tomasi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 13 marzo 1969


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Ultimo aggiornamento 7 dicembre 2012