Sneguročka (La fanciulla di neve), op. 12

Musica di scena per la commedia di A. N. Ostrovskij

Libretto dell'opera (nota 1)

PROLOGO

2. UCCELLI
Stormi di uccelli fanno l'adunata
Per poter cantare insieme.
File d'uccelli fanno seduta
Per poter cantare insieme.
Chi fra voi, volanti, chi fra voi, cantanti
C'è di grande grande?
Chi fra voi, volanti, chi fra voi, cantanti
C'è di piccino piccino?
L'aquila fa da imperatrice,
Dame sono le quaglie.
Faccia il gufo l'Imperatore,
in scarpette gialle.
Sono boiarde le oche.
Le anitre patrizie,
Le starne contadine,
Servi i passerotti.
Fa da capitano la cicogna,
con le lunghe gambe;
Maggiordomo il gallo,
il tacchino tiene negozio,
La rondine sposina, linda ragazzina,
Picchio legnaiolo.
Pescatore il gabbiano.
Qui da noi c'è l'airone fornaio,
C'è il cuculo stregone.
E poi c'è col capino rosso
Che sta tanto bene, il picchio.
L'airone frigge le frittelle,
Il cuculo fa l'isterico,
Isterico, isterico.
La cornacchia con il becco
Bello, rosso.
Mentre siamo d'estate
Sulle vie maestre,
E d'inverno nelle lande,
Nulla è più grazioso che vederlo adesso
Fra scorza di piante spuntare.
Stormi di uccelli fanno l'adunata
Per poter cantare insieme.
File d'uccelli fanno seduta
Per poter cantare insieme.
3. MONOLOGO DEL NONNO GELO
Sugli spigoli battere mi piace
Ai palazzi in città.
Tra battenti e tra pattini e slitte veloci
Cantare mi piace molto.
Sul sentiero del boschetto in serie infinita
Dei carri si affrettano ai loro rifugi.
Accompagno una tale carovana lontano,
Oltre i campi, miraggio tra l'algente pulvischio.
Sorgo ed in veste di vampa d'incendio,
Appaio nel cielo;
So dividermi in cento colonne, in fasci di nastri,
Che l'iride intera dipinger sa.
Le colonne ad altre si aggiungono
E di solito la neve si illumina:
Ecco un mare di fuoco abbagliante,
Magnifico, qui turchino, qui rosso
O di porpora. Ciò mi piace molto!
Sono ancora più pungente
All'aurora dai rossi bagliori.
Allora sorgo dai solchi
E m'accosto strisciando.
Fra nebbia e per campi, alle case
D'onde sale diagonale un fumo a spirale.
Con la nebbia voglio rendere quel fumo di gelo,
Che resti pennacchio nel cielo,
Così, al di sopra, sopra il bosco, inclinato.
Ciò mi piace molto.
4. ADDIO AL CARNEVALE
I galletti, cantando in schiera,
Primavera hanno condotto alfine.
O Carnevale, fa lieto cammino.
Ci nutristi con perfido amore
E il liquore talora ci tradì.
O Carnevale, fa lieto cammino.
Si è bevuto tanto vino,
Si è goduto di ogni cosa un po'.
Fa lieto cammino!
Noi ti abbiamo vestito di vergatino
Per renderti mercede.
Fa lieto cammino.
E ti abbiamo condotto con ogni onore,
E ti abbiamo tirato con grande rumore.
O Carnevale, fa lieto cammino!
Ti mettiamo nel bosco, lontano,
Perché l'occhio non ti abbia a vedere.
O Carnevale, fa lieto cammino
Oh, che lieta carnevalata!

Solista e Coro
È piacevole cosa venirti ad incontrare.
Ma è ben più doloroso doverti lasciare!
Torna almeno per tre giornate!
Per tre giorni non vuole ritornare.
Torna per un giorno solo.
Oh, tornasse per una sola ora!

Oh, che lieta carnevalata!
Maschera, la tua coda si è bagnata, via di qua!
Scendono i torrenti, corrono nei fossati.
Tieni le stanghe a punto,
L'erpice prepara.
Primavera, Primavera bella viene;
Viene la nostra Ladushka!
Oh, che lieta carnevalata!
Tira fuori il carro,
Piazza l'alveare, metti via la slitta,
Che dobbiamo cantare.
Primavera, Primavera bella viene;
Viene la nostra Ladushka!
Oh, che bella carnevalata!
O Carnevale, fa lieto cammino!

ATTO I
6. PRIMA CANZONE DI LEL'
Fragoletta che è cresciuta
Dentro il bosco dove non c'è sole,
Orfanella che è venuta
Alla luce destinata al duolo,
Ah, Lado, mio, Lado.
Senza sole né tepore
Nel suo bosco l'una gelerà;
Senza il bacio dell'amore
L'orfanella ancora appassirà.
Ah, Lado, mio Lado.
7. SECONDA CANZONE DI LEL'
Quando il bosco rumoreggia
C'è un pastore che gorgheggia:
"Quanto spazio innanzi a me".
Bosco mio, betulle e pini.
Dalle foglie fini fini,
Quanto è vasto il mio podere!
Tra le piante sul sentiero.
Bel boschetto fitto e nero.
Giovinetta in corsa viene.
Corre, corre ed in mano tiene due corone,
Di bei fiori, per se stessa e per l'amore.
Verde bosco, non stormire
Non dondolate abeti,
Nella pineta pura.
Non muovetevi cespugli,
Acciocché la bella fanciulla
Due parole possa dire.
Pozzo mio dall'acqua diaccia.
Non versarti in rivoletti
Sopra i muschi e nella palude.
Non fare pozze sul sentiero
Non guastarne il liscio suolo.
Che la bimba possa correre come vuole.

ATTO II
9. CORO DEI SUONATORI CIECHI DI GUSLI
Solista
Corde sonore e profetiche
dite la gloria dello zar Berendej;
socchiuderemo le nostre palpebre.

Coro
Il buio notturno per sempre
ha spento la nostra vista;
con il pensiero curioso
osserveremo i regni dei vicini!

Solista
Cosa odo tintinnare
all'alba da lontano?
Odo anche le trombe
e i nitriti dei cavali,
le strade battute soffrono
in sordina sotto il peso degli zoccoli.

Coro
Nella nebbia fitta si nascondono
i caschi d'acciaio,
le armature coperte di anelli
suonano sordamente,
svegliando gli stormi
degli uccelli nelle steppe.

Solista
Le città nel paese di Berendej
sono allegre,
le canzoni piene di gioia risuonano
nei boschi e nelle doline,
il paese di Berendej è bello
per la pace che vi regna.

Coro
Gloria al protettore della pace
nel futuro senza fine!
Le corde dei "bajan"
non smetteranno di suonare
per la gloria del trono d'oro di Berendej.
11. CORO DEL POPOLO E DEI CORTIGIANI
Onore al tuo talento,
O chiaro Berendej.
Signore dal crine d'argento
Che padre al regno sei.
Delizia è delle genti
La tua longevità.
Perché regnare consenti a donna Libertà,
Sotto il tuo scettro ancor.

ATTO III
12. CORO DI GIOVINETTE
Ah! C'è in mezzo al campo,
c'è piantato il tiglio,
E il tiglio è là!
Sotto il tiglio c'è la bianca capannuccia.
Ah! E la capannuccia è là!
In quella capannuccia
C'è un tavolo.
Ah! Il tavolo è là.
Dietro quel tavolo
Siede la fanciulla.
Ah! La fanciulla è là.
14. TERZA CANZONE DI LEL'
Una nube disse un giorno al tuono:
"Tu fai chiasso, mentre io spruzzo e con la pioggia
Questa terra vado a rinfrescare".
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
Ah, che festa per i fiori sarà!
Le ragazze andranno per frutti nel bosco,
E i ragazzi le seguiranno.
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
Pel boschetto le fanciulle se ne vanno
Fra pinetti e arboscelli, qua, e là.
Colgono la frutta e fanno richiami di ahu...
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
D'improvviso una di esse mancò.
Tutte le altre piangevano così:
"Forse il lupo se l'è divorata?"
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
Si fa incontro un forestiero mai veduto,
Mai sentito, vecchio, vecchio e fa così:
"Bimbe sciocche, siete forse impazzite?"
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
"Ma che gusto ci pigliate a fare ahu?
E che serve dare risposta a un grido tale?
È meglio fra le piante cercare".
Mio Lel', Lel' mio, Lel', Lel'!
15. CANZONE DI BRUSILA
Il castoro nero stava facendo il bagno
Nel fiume veloce.
Ah, leli, leli.
Ma non si è lavato,
E solo si è sporcato nel fango.
Ah, leli, leli.
Allora saliva per la riva
Si strofinava, si scuoteva.
Ah, leli, leli.
Mentre si scuoteva, si guardava attorno
Se non lo vedevano gli estranei.
Ah, leli, leli.
Infatti i cacciatori fischiano.
Con i cani cercano il castoro nero.
Ah, leli, leli.
Vogliono fare una pelliccia
Con il colletto di castoro, da donare alle ragazze.
Ah, leli, leli.
Ragazze dalle sopracciglia nere,
Portano le pellicce nuove
Con il colletto di castoro.
Ah, leli, leli.

ATTO IV
17b. CORO DI FIORI
La bianchezza dell'albore
Sulla gota ti verrà,
E il mughetto, bianco fiore.
La finezza vi porrà.
Rosso chiaro di velluto
Sulle labbra adesso c'è.
Nel sorriso c'è venuto
Un nontiscordardimé.
Sulle spalle e sopra il seno.
Della rosa il tono brilla.
Fiordaliso è nel sereno
Occhio azzurro che scintilla.
Tra le labbra il miele ha sede,
E nell'anima un leggero
Filtro arcano che non si vede,
Ma addormenta già il pensiero.
Il papavero il sopore,
Ed il luppolo darà
Alle guance il bel colore
E al cervello l'ebrietà.
18. CORO
Seminammo del miglio
Oi, did lado, del miglio.
Questo vostro miglio calpesteremo,
Oi, did lado, calpesteremo.
Cosa adoperate per calpestare?
Oi, did lado, per pestare quel miglio lì?
Pesteremo.
I cavalli liberi vi manderemo,
Oi, did lado, vi manderemo i cavalli.
Noi ce li terremo in pegno, li terremo.
Oi, did lado, li terremo.
E con che cosa li terrete, i cavalli?
Con redini di seta,
Oi, did lado, con delle redini.
Li riscatteremo pagandovi.
Oi, did lado, pagandovi bene.
Cosa ci darete per svincolo?
Oi, did lado, che svincolo ci darete?
Una bella giovinetta, vi daremo.
Oi, did lado, giovinetta vi daremo.
19. FINALE CORO GENERALE
Luce e forza del dio Jarillo,
Il bell'astro del nostro cielo,
Non c'è nulla di più bello di te!
Manda, Signore di ogni splendore,
Col caldo fertile
L'estate più torrida.
Luce e forza del dio Darillo,
Mandaci l'estate!

(Traduzione di Ettore Lo Gatto)

(1) Testo tratto dal programma di sala dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorium Parco della Musica, 16 dicembre 2021

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Ultimo aggiornamento 27 o0ttobre 2023