Vergebliches Ständchen (Inutile serenata), op. 84 n. 4

lied per voce femminile e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: tradizionale del Basso-Reno Organico: voce femminile, pianoforte
Composizione: 1878 - 1881
Prima esecuzione: Vienna, Bösendorfer-Saal, 23 febbraio 1883
Edizione: Simrock, Berlino, 1882
Guida all'ascolto (nota 1)

Brahms non ancora ventenne crea già mirabili gioielli nel campo della liederistica. In questo campo, che si adornerà di oltre 250 liriche, è possibile trovare l'espressione più autentica della personalità di Brahms per il forte lirismo, la spontaneità dell'ispirazione, la freschezza della fantasia, l'intima e profonda passionalità.

Vergebliches (il 4° dei "Fünf und Romanzen" per una o due voci, op. 84 - 1878/81 - testo popolare famoso) è una lirica a canto strofico su una carezzevole melodia che accompagna un bisticcio, fra il divertito e il malizioso, di due innamorati. Sembra un minuetto agreste nel quale, con i suoi accordi, il pianofore gioca quasi a rimpiattino, come curioso di vedere come andrà a finire. Questo gaio Lied è uno fra i più noti di Brahms.

Salvatore Caprì

Testo

VERGEBLICHES STÄNDCHEN

- Guten Abend, mein Schatz, guten Abend, mein Kind!
Ich komm' aus Lieb' dir, ache, nach' mir auf die Tür!
- Mein' Tür ist verschlossen, ich lass' dich nicht ein;
Mutter, die rät mir klug, wärst du herein mit Fug,
wär's mit mir vorbei!
- So kalt ist die Nacht, so eisig der Wind,
dass mir das Herz erfriert, mein' Lieb' erlöchen wierd,
öffne mir, mein Kind,
- Löschet dein' Lieb', dass sie löschen nur!
Löschet sie immerzu, geh' heim zu Bett,
zur Ruh', gute Nacht, mein Knab', gute Nacht!
VANA SERENATA

- Buona sera, mio tesoro, buona sera mia bimba!
Giungo a te innamorato, aprimi orsù la porta.
- La mia porta è sbarrata, non ti lascio entrare;
Madre, che mi consilia giudiziosamente,
se tu entrassi con diritto, sarebbe per me finita.
- Così fredda è la notte, così gelido il vento,
che mi intirizzisce il cuore e spegne il mio amore,
apri mia bimba, aprimi.
- Se si spegne il tuo amore, lascialo pure spegnere!
Se si spegne sempre, vai a casa, a letto,
tranquillizzati, buona notte mio giovane, buona notte!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 7 dicembre 1983

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Ultimo aggiornamento 6 novembre 2016