Sedici Walzer per pianoforte a quattro mani, op. 39


Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
  1. Tempo giusto (si maggiore)
  2. (mi maggiore)
  3. (do diesis minore)
  4. Poco sostenuto (mi minore)
  5. (mi maggiore)
  6. Vivace (do diesis maggiore)
  7. Poco piu Andante (do diesis minore)
  8. (si bemolle maggiore)
  9. (re minore)
  10. (sol maggiore)
  11. (si minore)
  12. (mi maggiore)
  13. (do maggiore)
  14. (la minore)
  15. (la maggiore)
  16. (re minore)
Organico: pianoforte
Composizione: 1865
Prima esecuzione: Vienna, Großer Musikvereinsaal, 17 marzo 1867
Edizione: Rieter-Biedermann, Lipsia e Winterthur, 1867
Dedica: Eduard Hanslick

Brahms ne ha poi fatto una versione facilitata per pianoforte a due mani edita nel 1867 da Rieter-Biedermann, Lipsia e Winterthur
Guida all'ascolto (nota 1)

L'amore di Brahms per i movimenti di danza è legato al fatto che tali tipologie ritmiche si accordano bene alla natura della creatività melodica del compositore, spesso animata da movenze 'popolari' che mirano a cogliere l'anima del popolo cui appartengono. Non a caso questi sedici valzer recuperano le atmosfere del Ländler (danza popolare tedesca simile al valzer) più che dell'astratto valzer viennese. Sono molto semplici: non hanno introduzione lenta né trio e mancano di coda. Sono tutti in forma ABA, dove la terza sezione spesso è affine alla prima. Vi si trovano pagine brillanti o malinconiche, di sapore zigano o contrappuntistico. Non sfuggono all'orecchio echi provenienti da Schubert, da Schumann (op. 109 e op. 130), ma anche da Chopin, per una certa astrazione addolorata del canto. I sedici valzer risalgono al 1865, e sono dedicati al noto teorico di estetica musicale Eduard Hanslick, profondo estimatore di Brahms.

Simone Ciolfi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Tetro Olimpico, 28 ottobre 2004

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Ultimo aggiornamento 13 aprile 2013