Sono solo alcune delle regole che figurano nel documento redatto da Johannes Brahms per disciplinare, in modo scherzoso (ma non troppo), l'Hamburgischer Frauenchor, il coro femminile amatoriale da lui stesso voluto, con il quale lavorò durante la primavera e l'estate tra il 1859 e il 1861. Già da alcuni anni Brahms aveva intrapreso l'attività di direttore d'orchestra e di coro, e a Detmold, nel 1857 e nel 1858, aveva diretto più volte il coro di corte. Tornato ad Amburgo, stimolato dalla frequentazione delle serate musicali in casa della sua ex allieva Friedchen Wagner, dove era solito accompagnare al pianoforte un quartetto vocale femminile, e da un episodio occorso nella chiesa di San Pietro dove ascoltò un saggio degli allievi di canto del suo amico Grädner, Brahms maturò l'idea di un coro femminile. Raccolte in poche settimane ben ventotto adesioni, cominciò per Brahms una delle avventure più soddisfacenti sul piano umano e professionale. Brahms vi lavorò gratuitamente, ma con entusiasmo e soprattutto con grande serietà, al punto da trasformare in poco tempo un coro amatoriale in una delle istituzioni più attive nella vita musicale di Amburgo.
Anche se non furono scritti espressamente per il Frauenchor, i Due Mottetti per coro misto a cinque voci a cappella op. 74 confermano la dedizione con cui Brahms si era votato al repertorio vocale e riflettono chiaramente la sua passione per la musica antica. Nel Primo Mottetto Warum ist das Licht gegeben dem Mühseligen, composto nel 1877 e dedicato a Philipp Spitta (biografo di Bach), Brahms adopera materiale della Missa Canonica, che iniziò a comporre nel 1856, periodo in cui era intento a ricopiare la Missa Papae Marcelli di Palestrina. Articolato in tre sezioni, il Mottetto inizia con un tema cromatico, intonato dal soprano, che sfocia in un fitto contrappunto in pieno stile bachiano. La genesi del Secondo Mottetto O Heiland, reiss die Himmel auf è probabilmente legata alla morte del compositore Hermann Goetz (1876) o a quella di Franz von Holstein (1878). Si tratta di un adattamento del noto Corale Rorate Coeli, qui trattato in forma di variazioni, su testo di Friedrich von Spee (1592-1635).
MOTTETTE OP. 74 N. 1 Warum ist das Licht gegeben dem Mühseligen, Und das Leben den betrübten Herzen? Warum? Die des Todes warten und kommt nicht, Und grüben ihn wohl aus dem Verborgenen; Die sich fast freuen und sind fröhlich. Daß sie das Grab bekommen. Warum? Und dem Manne, deß Weg verborgen ist, Und Gott vor ihm den selben bedecket. Warum? Lasset uns unser Herz samt den Händen Aufheben zu Gott im Himmel. Siehe, wir preisen selig, die erduldet haben. Die Geduld Hiob habt ihr gehöret. Und das Ende des Herrn habt ihr gesehen; Denn der Herr ist barmherzig und ein Erbarmer. Mit Fried und Freud ich fahr dahin. In Gottes Willen, Getrost ist mir mein Herz und Sinn, Sanft und stille. Wie Gott mir verheißen hat: Der Tod ist mir Schlaf worden. |
MOTTETTO OP. 74 N. 1 Perché dare la luce a un infelice E la vita a chi ha l'amarezza nel cuore, perché? A quelli che aspettano la morte che non viene, E la ricercano più di un tesoro, Che godono alla vista di un tumulo. Gioiscono se possono trovare una tomba. Perché? Perché dar vita all'uomo, la cui via è nascosta E che Dio da ogni parte ha sbarrato? Eleviamo insieme con le mani, i nostri cuori A Dio nei deli. Noi consideriamo santi coloro che hanno sopportato. Avete ascoltato la pazienza di Giobbe, E la fine del Signore avete visto; Poiché il Signore è misericordioso e compassionevole. in pace e gioia mi allontano. Nella volontà di Dio, Rincuorato è il mio cuore, e i miei sensi Tranquilli e in pace. Come Dio mi ha promesso; La morte è diventata sonno. |
MOTTETTE
OP. 74 N. 2 O Heiland, reiß die Himmel auf, Herab, herab, vom Himmel lauf! Reiß ab vom Himmel Tor und Tür, Reiß ab, wo Schloß und Riegel für! O Gott, ein Tau vom Himmel gieß; Im Tau herab, o Heiland, fließ. Ihr Wolken, brecht und regnet aus Den König über Jakobs Haus. O Erd' schlag aus, schlag aus, o Erd', Daß Berg und Tal grün alles werd' O Erd', herfür dies Blümlein bring, O Heiland, aus der Erden spring. Hie leiden wir die größte Not, Vor Augen steht der bittre Tod; Ach komm, führ uns mit starker Hand Vom Elend zu dem Vaterland. Da wollen wir all' danken dir, Unserm Erlöser, für und für. Da wollen wir all' loben dich Je allzeit immer und ewiglich. |
MOTTETTO
OP. 74 N. 2 O Signore spalanca i cieli, Scendi giù dal cielo! Strappa dal cielo porte e portoni Serrature e catenacci. Signore, fai cadere dal cielo una cima; E vieni, o Signore, tra noi. Voi nuvole apritevi e fate piovere Il re sulla dimora di Giacobbe. O terra, germoglia. Ché la montagna e la valle rinverdiscano. O terra, porta questo fiore, O Signore, fallo germogliare. Qui soffriamo le più grandi pene, Davanti agli occhi c'è la morte amara; Vieni, conducici con mano forte Dalla miseria alla tua casa. Allora tutti per questo Ti ringrazieremo, nostro Redentore. Tutti ti vogliamo lodare, Ora e per sempre. |