Frühlittgstrost (Conforto della primavera), op. 63 n. 1

lied per voce e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Max von Schenkendorf Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1873 - 1874
Edizione: Peters, Lipsia, 1874
Testo (nota 1)
Frühlingstrost

Es wehht um mich Narzissenduft,
es spricht zu mir die Frühlingsluft:
Geliebter, Geliebter!
Erwach im rothen Morgenglanz,
dein harrt ein blütenreicher Kranz,
Betrübter! Betrübter!

Nur musst du kämpfen drum
und länger nicht in Träumen ruhn ;
lass schwinden, lass schwinden!
Komm, Lieber, komm aufs Feld hinaus,
du wirst im grünen Blätterhaus
ihn finden, ihn finden !

Wir sind dir alle wohlgesinnt,
du armes, liebebanges Kind,
wir Düfte, wir Düfte!
warst immer treu uns- Spielgesell,
drum dienen willig dir und schnell
die Lüfte, die Lüfte.

Liebsten tragen wir dein Ach,
und kränzen ihr das Schlafgemacht
mit Blüten, mit Blüten.
Wir wollen, wenn du von ihr gehst.
und einsam dann und traurig stehst
sie hüten, sie hüten!

Erwach in Morgenroten Glanz,
schon harret dein der Myrtenkranz,
Geliebter, Geliebter!
Der Frühling hündet gute Mär,
und nun kein Ach, kein Weinen mehr,
Betrübter, Betrübter!
Conforto della primavera

Alita intorno a me un profumo di narciso;
è l'aria della primavera che mi parla.
O amato, amato!
Svegliati nella rosea luce del mattino,
una corona di fiori ti attende,
O afflitto, afflitto!

Soltanto, tu te la devi conquistare lottando;
e non cullarti più a lungo nei sogni.
Lasciali andare!
E se, diletto, esci fuori per il campo,
la troverai nella verde
casa delle foglie.

Noi ti siamo tutti devoti,
noi effluvi profumati, povero ragazzo
tormentato dall'amore;
tu ci sei stato sempre fedele compagno di giuoco;
per questo, svelti e docili,
gli zefiri sono al tuo servizio.

Noi portìamo alla tua diletta i tuoi Ah!
e spargiamo ghirlande di fiori
nella camera dove essa dorme.
La custodiremo quando,
lontano da lei,
te ne stai triste e solitario.

Svegliati nella luce dell'alìba,
già di attende la corona di mirti,
O amato, amato!
La primavera ti annuncia la buona novella,
non dire ora Ah! non piangere più,
O afflitto, afflitto!

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 23 febbraio 1962

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 18 giugno 2016