An eine Aolsharfe (A un'arpa eolia), op. 19 n. 5

lied per voce e pianoforte

Musica: Johannes Brahms (1833-1897)
Testo: Eduard Mörike Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1858 - 1859
Edizione: Simrock, Berlino, 1862
Guida all'ascolto (nota 1)

Affascinante il tono recitativo della giovanile Äolsharfe (1858), in un'atmosfera di abbandono malinconico, sottolineata dalle ricche armonie del pianoforte che danno, come quasi sempre in Brahms, risalto maggiore all'"eufonico sentimento elegiaco" che non alle istanze primaverili.

Johannes Streicher

Testo

An eine Äolsharfe

Angelehnt an die Efeuwand
Dieser alten Terrasse,
Du, einer luftgebornen Muse
Geheimnisvolles Saitenspiel,
Fang an,
Fange wieder an
Deine melodische Klage.

Ihr kommet, Winde, fern herüber,
Ach, von des Knaben,
Der mir so lieb war,
Frisch grünendem Hügel.
Und Frühlingsboten unterwegs streifend
Übersättigt mit Wohlgerüchen,
Wie süss bedrängt ihr dies Herz!

Und säuselt her in die Saiten,
Angezogen von wohllautender Wehmut,
Wachsend im Zug meiner Sehnsucht
Und hinsterbend wieder.

Aber auf einmal,
Wie der Wind heftiger herstösst,
Ein holder Schrei der Harfe
Wiederholt mir zu süssem Erschrecken
Meiner Seele plötzliche Regung,
Und hier - die volle Rose streut geschüttelt
All ihre Blätter vor meine Füsse!
A un'arpa eolia

Appoggiato al muro coperto di edera
di questo vecchio terrazzo,
tu, di una musa nata dall'aria
misterioso suono di corde,
inizia,
ricomincia
il tuo melodico lamento.

Voi, o venti, venite da lontano,
ah, dalla collina verdeggiante
di quel fanciullo
che mi fu tanto caro.
E avete sfiorato, strada facendo, messi della primavera,
fin troppo sazi di fragranze,
com'è dolce l'inquietudine che procurate a questo cuore!

E come bisbigliate nelle corde,
attirati da eufonico sentimento elegiaco,
crescente con l'aumentare della mia nostalgia
e poi ancora morente.

Ma tutto d'un tratto,
con un colpo di vento più forte,
un leggiadro grido dell'arpa
mi ripete, procurando un dolce spavento,
il repentino moto della mia anima,
e qui - la rosa intera sparge
tutti i suoi petali ai miei piedi!
(traduzione di Johannes Streicher)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 26 novembre 1992

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Ultimo aggiornamento 20 giugno 2014