Sinfonia n. 2 in si minore


Musica: Alexander Borodin (1833-1887)
  1. Allegro - Animato assai (si minore)
  2. Scherzo: Prestissimo (fa maggiore) - Trio. Allegretto, prestissimo (la minore)
  3. Andante (sol bemolle maggiore)
  4. Finale: Allegro (si maggiore)
Organico: 3 flauti (3 anche ottavino), 2 oboi (2 anche corno inglese), 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, grancassa, tamburello, triangolo, piatti, arpa, archi
Composizione: 1869 - 1876
Prima esecuzione: San Pietroburgo, Svobodnija Muzïkalnaja Shkola (Libera Scuola di Musica), 10 Marzo 1877
Edizione: V. Bessel & Co., San Pietroburgo, 1877
Dedica: Ekaterina Borodina

Borodin ha fatto anche una riduzione per pianoforte a quattro mani della Sinfonia
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Insieme con Rimskij-Korsakov, Borodin è considerato il piu aperto alle influenze occidentali fra i musicisti che formano il "Gruppo dei Cinque". L'interesse per la musica occidentale non gli impedisce tuttavia di essere in tutto e per tutto un compositore profondamente russo, capace di utilizzare le forme classiche in modo completamente autonomo, arricchendole con l'apporto di tematiche musicali desunte o comunque ispirate al folclore nazionale. La Sinfonia n. 2 in si minore composta in quattro movimenti, si ispira a scene della vita del popolo russo. Il primo tempo, Allegro, descrive, nelle intenzioni dell'autore, un'adunata di guerrieri, ed ha, in effetti, un carattere epico e marziale. Lo Scherzo (Prestissimo) che segue è invece una pagina di grande animazione e vivacita ritmica, e presenta un breve Trio centrale di tono lirico. Il terzo tempo, Andante (in re bemolle maggiore), evoca un antico cantore russo: la malinconica melodia intonata dai fiati con l'accompagnamento dell'arpa e degli archi si sviluppa tranquillamente fino ad acquistare una solennita epica e grandiosa. L'Andante si collega direttamente al finale Allegro, un brano gioioso, in 3/4, in cui è descritta un'animatissima festa popolare.

La gestazione di questa Seconda Sinfonia non fu meno tormentata della Prima, e si protrasse per circa sette anni, dal 1869 al 1876. Proprio nel 1869 Borodin iniziava anche la composizione del Principe Igor e utilizzò parte del materiale musicale abbozzato e poi non utilizzato nell'opera trasferendolo nella Sinfonia. La composizione fu eseguita per la prima volta a Pietroburgo nel 1877, sotto la direzione di E. Naprawnik, ottenendo uno scarso successo; anche in questo caso Borodin dovette attendere la seconda esecuzione, avvenuta due anni dopo sotto la guida dell'amico Rimskij-Korsakov, per vedere riconosciuto pubblicamente il valore del suo lavoro.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

L'immagine del "Bogatyr", antico eroe epico russo, è fondamentale per la comprensione della poetica borodiniana. Esso appartiene appunto al folklore epico ed eroico russo, proveniente dalla tradizione della "Bylina" (canto popolare epico russo).

Precedentemente a Borodin fu Glinka a tracciare la figura di questo personaggio nell'opera Ruslan e Ljudmila, presentandolo però più in veste puskiniana, vale a dire con caratteri più armoniosi, equilibrati e slanciati.

Invece nell'estetica borodiniana più matura, il "Bogatyr" appare evocato con tratti più pesanti, goffi e massicci, dimostrando che al compositore interessa più l'immagine spontanea della sua forza che altro. Interessante notare che il primo utilizzo, da parte del compositore, di questo eroe si verificò nell'opera-farsa Bogatyr del 1867 in cui lo dipingeva con tratti più ironici, apertamente in polemica con i maestri russi Serov e Verstovskij e con i musicisti occidentali Offenbach, Meyerbeer e persino Verdi. Questo perché i primi utilizzavano il folklore in dimensione drammaturgica piuttosto consumata.

Questa "operetta" (definizione di B. Asaf'ev) ebbe una sola rappresentazione avvenuta nel 1867, con il risultato di un fiasco clamoroso; allestita ancora nel 1936, riscosse risultati ancora più disastrosi.

Borodin ripropose questo personaggio nelle due romanze "La principessa addormentata" e "La canzone del bosco", presentandolo come la figura del liberatore.

Nel 1869 Borodin iniziò la Seconda Sinfonia, composta quasi parallelamente alle prime scene dell'opera Principe Igor, terminandola solo nel lontano 1876. Il soprannome "Bogatyrskaja" fu dato da V. Stasov, critico d'arte ed ammiratore di Borodin, sulla base del racconto dello stesso autore, il quale sembra gli avesse confidato la volontà descrittiva di riunire questi eroi epici, celebrando la loro festa nel Finale. Ad inficiare questo presunto "programma" imposto, sono i musicologi odierni, oltreché lo stesso Asaf'ev con le seguenti parole: "... l'ampiezza e la densità di quest'opera monumentale ed il suo significato intellettuale vanno ben al di là...", riconoscendo quindi il vero valore ideologico di tale lavoro.

Per quanto riguarda l'autenticità dell'orchestrazione, sappiamo soltanto che l'autore stesso preparò la partitura per l'editore Bessel e negli ultimi due anni fece in tempo di correggere parzialmente le bozze di stampa; la correzione fu completata da Rimskij-Korsakov e Glazu-nov seguendo le indicazioni di Borodin stesso.

La musica della Seconda Sinfonia colpisce sin dall'inizio per la sua originalità: attacca immediatamente, senza introduzione, il tema principale, basato su "L'appello" all'unisono degli archi, e la possente risposta di tutta l'orchestra; un simile raffronto lo ritroviamo spesso nel sinfonismo classico viennese a partire dalla "Jupiter" di Mozart e sviluppato nella "Quinta" di Beethoven, nel Primo Concerto di Liszt etc. A partire immediatamente dal tema principale si impone il carattere affermativo di tutta la sinfonia, a prescindere dall'intento "programmatico"; l'inizio eroico di questa musica (Musorgskij definì la Sinfonia "Eroica") è già proiettato nell'opera Prìncipe Igor. Nel secondo tema, capolavoro di lirismo borodiniano, s'intersecano la tenerezza e la nobiltà, la grazia ed il calore umano, sentimenti visti non in chiave personale ma come "voce" di un popolo immerso nel suo vasto paesaggio; lo stesso Liszt sottolineò il carattere impersonale, non intimo della musica, dicendo: «... non ha scritto il secondo tema del primo movimento in maniera amorosa». Di grande effetto è lo sviluppo del primo movimento, basato in modo caratteristico su una figurazione ritmica scandita dai timpani, sì da creare una particolare atmosfera di "masse in movimento". Tutta questa "cavalcata" sfocia nella splendida ripresa, perfettamente classica, ma potenziata a tal punto da risultare una conclusione "vittoriosa".

Lo Scherzo che segue è una forma molto usata da Borodin: anche qui predomina la base ritmica sostenuta dalla tessitura dei corni. Il resto dell'orchestra crea una immagine musicale estremamente colorita, usando "sincopi" e "pizzicati". Nella parte centrale lo Scherzo si arricchisce di un Trio pervaso di quel languore orientale tipico di Borodin.

Nel terzo movimento, Andante, ci troviamo nel bei mezzo di un'antica "Bylina"; gli arpeggi dell'arpa sono sostenuti dagli archi i quali appoggiano la calma effusione cantabile del corno, pensata dallo stesso Borodin "... come la voce leggermente tremolante di un vecchio narratore".

Spentasi l'ultima parola del suo racconto epico, giunge l'"attacca" ed inizia il Finale, anche questo basato su di una efficace e scattante figura ritmica sincopata sovrapposta ad una miriade di incisi giocosi e sintetici. Questo Finale è universalmente considerato come la descrizione di una festa popolare. La Seconda Sinfonia in si minore, per la sua forza espressiva e la straordinaria chiarezza formale, entra nella storia della musica come il simbolo della terra Russa. Il direttore tedesco Felix Weingartner, a maggior ragione, scrisse «... si può, senza visitare la Russia, immaginarsi le impressioni di questo popolo, ascoltando questa musica».


(1) "Repertorio di musica sinfonica", a cura di Pietro Santi, edito da Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, pag.121
(2) Testo tratto dal programma di sala del concerto dell'Accadema Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 11 Ottbre 1987

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Ultimo aggiornamento 24 agosto 2020