I Jeux d'enfants pianistici furono scritti nel 1871 e restano tra le composizioni più elegantemente raffinate e psicologicamente ben delineate di Bizet, che, tra l'altro, fu un ottimo pianista. Per il modo come il musicista è riuscito con pochi tratti e un vivissimo senso della miniatura ad evocare il mondo infantile, con i suoi giochi e i suoi sentimenti, i Jeux d'enfants hanno la stessa dignità estetica di altre pagine famose nello stesso genere, come le Kinderszenen di Schumann, La Camera dei bambini di Musorgskij, il Children's Corner di Debussy e il Mikrokosmos di Bartók. Il musicista trascrisse per orchestra i pezzi n. 2, 3, 6, 11 e 12 che vennero eseguiti per la prima volta il 2 marzo 1873 a Parigi in un concerto diretto da Edouard Colonne. Esiste anche la trascrizione orchestrale di un sesto pezzo, Les quatre coins, non incluso però né nella prima esecuzione della Petite suite, né nella pubblicazione postuma della partitura del 1882. I Jeux d'enfatnts orchestrali piacquero sin dal primo momento per la brillante inventiva armonica e per il timbro strumentale, increspato da presagi impressionistici di intelligente costruzione formale. In particolare va sottolineata la fresca e spigliata baldanza descrittiva della Marcia iniziale (Allegretto moderato) cui fanno seguito la delicata cantilena, come una nenia natalizia, della Berceuse (Andantino), il turbinìo dal ritmo leggero e vaporoso dell' Impromptu (Allegro vivo), il tema cantabile e sognante che descrive il quadretto affettuoso e familiare del maritino e della mogliettina (Andantino) affidato interamente agli archi, la scena gioiosa e danzante in punta di piedi del Galop conclusivo (Presto).
Ennio Melchiorre