Secondo il catalogo compilato da George Kinsky, il
titolo «ufficiale» di questo lavoro è il
seguente: «Opus 40 - Romanze (G-dur) fur Violine mit
Begleitung des Orchesters».
La data di composizione è il 1802: lo stesso anno, dunque,
che vide condotta a termine la «Sinfonia n.
2». La prima edizione porta la data dell'anno seguente; la
stampa in questione, datata al dicembre 1803, dichiara ,nel
frontespizio: «ROMANCE pour le Violon Principal avec
Accompagnement de 2 Violons, Flute, 2 Oboes, 2 Bassons [e
cioè 2 Fagotti], 2 Cors, Alto, et Basse, composé
par LOUIS VAN BEETHOVEN. Oeuvre 40 à Leipzig chez
Hoffmeister et Kuhnel (Bureau de Musique)...
L'op. 40 impone una conduzione formale abbastanza insolita rispetto al repertorio più conosciuto (quello delle «Sinfonie» e delle «Sonate») di Beethoven. La lineare procedura del brano in questione non è, comunque, segno di impotenza artistica. Al punto che giustamente è stato sottolineato (da Romain Rolland in particolare) che l'op. 40, e la successiva op. 50, sono tra le pagine del compositore dove «la suggestione non è determinata dalla forza del dramma ma piuttosto daffa dolcezza toccante dell'espansione lirica e malinconica».
Giovanni Ugolini
Al violino la produzione concertistica di Beethoven non lascia un grande spazio. Pianista di formazione, ed affermatosi a Vienna negli ultimi anni del secolo XVIII come virtuoso dello strumento a tastiera, Beethoven si dedicò allo strumento ad arco solo in circostanze particolari. Al biennio 1790-92 - dunque ancora agli anni formativi di Bonn - risale un frammento di un Concerto in do maggiore per violino e orchestra WoO 5, consistente in 259 battute che si arrestano all'inizio dello sviluppo del primo movimento.
Agli ultimi anni del secolo sono state invece attribuite le due Romanze per violino e orchestra, opera 40 e opera 50, che appartengono compiutamente al genere delle composizioni d'occasione. Non conosciamo con esattezza la data di composizione dei due brani, ma entrambi sono certamente precedenti all'autunno 1802, poiché appunto in tale periodo Karl van Beethoven - curatore degli affari del fratello - propose alla casa editrice Breitkopf und Härtel la vendita di due «Adagi per violino con un completo accompagnamento strumentale».
Le due Romanze possono essere accostate al Concerto opera 61 per la predilezione verso una scrittura violinistica levigata ed elegante, e un'ambientazione espressiva intimistica; se ne distanziano tuttavia per la mancanza di ambizioni che non siano puramente decorative, per l'adesione piena a un'estetica di intrattenimento. Non solamente sotto questo aspetto le due pagine appaiono gemelle; uguale è l'organico strumentale cameristico, uguale la costruzione formale, che segue lo schema A-B-A-C-A, con un episodio in minore prima dell'ultima ripresa. In particolare, per l'invenzione melodica di stilizzato manierismo, per l'equilibrio del rapporto fra solo e orchestra, per la compostezza della costruzione formale, la Romanza opera 40 mostra la prevalenza della qualità della "confezione" sull'impegno nel contenuto, e rivela così, della personalità di Beethoven, l'aspetto più squisitamente artigianale e ancien regime.
Arrigo Quattrocchi