Germania, WoO 94

Aria per basso in si bemolle maggiore

Musica: Ludwig van Beethoven (1770 - 1827)
Testo: Georg Friedrich Treitschke Organico: basso, coro misto, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 trombe, timpani, archi
Composizione: 1814
Prima esecuzione: Vienna, Teatro di Porta Carinzia, 11 aprile 1814
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia 1864

Utilizzata come coro finale dell'opera Die gute Nachricht (La buona notizia) di Friedrich Treitschke
Guida all'ascolto (nota 1)

Il 31 marzo 1814 il generale prussiano Leberecht von Blücher penetrava in Parigi alla testa delle truppe alleate. Era (o meglio sembrava) l'ultimo atto della guerra e Vienna, la città che aveva dovuto subire due volte l'ignominia dell'occupazione francese fu sommersa dall'euforia. Ne fu coinvolto pure Beethoven, al quale venne chiesto di partecipare all'allestimento di uno spettacolo drammatico musicale per festeggiare adeguatamente e tempestivamente il lieto avvenimento. Data l'urgenza, si assegnò il compito di scrivere il testo ad un drammaturgo di pronto soccorso come Friedrich Treitschke e quello di rivestirlo di note a tutto un gruppo di compositori locali.

In pochi giorni, superando ogni altro precedente primato di velocità, Treitschke imbastì un atto unico intitolato La buona notizia e ambientato alla stessa epoca, addirittura quasi nello stesso momento in cui doveva venire rappresentato. Senza grande sforzo di fantasia, il poeta inventò una trama stereotipata di Singspiel non priva di somiglianze con le prime scene di quel Fidelio che stava giusto rimaneggiando sotto il controllo di Beethoven. L'azione si svolge in una località di provincia della Renania. Annina figlia di Bruno, titolare dell'osteria Al ramo d'alloro, è innamorata di Roberto, mugnaio e sergente di truppa, ma il padre preferirebbe che sposasse Dolciastro, negoziante di spezie, apparentemente facoltoso e di maniere raffinate (usa come intercalari parole francesi). Roberto è però spalleggiato dal capitano Attaccante, mutilato di guerra, per il quale Bruno, buon patriota e attento osservatore di vicende belliche, nutre grande stima. Per togliersi dagli impicci, l'oste decide di assegnare la mano della figlia a quello dei due pretendenti che gli porterà per primo la notizia della vittoria degli alleati. Grazie all'impiego, non troppo corretto, di un colombo viaggiatore, la lettera di Roberto con l'atteso annuncio precede quella del rivale. Per giunta si scopre che Dolciastro è ricco solo di debiti. Ha vinto l'amore insieme con gli alleati e gli avventori del Ramo d'alloro intonano a mo' di conclusione un coro di lode alla Germania e ai tre monarchi fautori della sua rinascita.

A questo catalogo di insulsaggini collaborarono Hummel (ouverture, un quartetto, un duetto e un coro), Gyrowetz (aria di Bruno), Kanne (Lied con coro), Weigl (un terzetto). L'aria di Annina fu attinta da Mozart. Quanto a Beethoven, ebbe l'onore di scrivere il «pistolotto» finale per basso e coro.

Divisa in due parti, la prima delle quali ritornellata, la breve pagina vede il solista (Bruno) intonare le strofe e il coro ripeterle sulla stessa melodia. Questa è basata sui ritmi puntati, di prammatica nella musica celebrativa, e scorre nell'ambito della tonalità di si bemolle maggiore e relativa dominante. Qualche guizzo orchestrale, in particolare una frase più lirica alternativamente enunciata dagli archi e dai legni, annega in un contesto un po' ovvio, con momenti di scoperta retorica nazionale, come la nota con corona sull'enfatica invocazione all'imperatore Francesco.

Eseguita l'11 aprile 1814, quindi a soli dieci giorni dall'evento storico, nel teatro di Porta Carinzia, La buona notizia trovò nel rasserenato pubblico viennese un favore certo superiore ai suoi meriti e venne replicata cinque volte fino al 7 maggio. In tutte le rappresentazioni il ruolo di Bruno fu sostenuto da Weinmüller, il basso che poche settimane dopo avrebbe interpretato nello stesso teatro la parte, più onorevole, di Rocco nella versione definitiva di Fidelio.

Luigi Della Croce

Testo
Germanias Wiedergeburt
Rinascita della Germania
Germania! Germania!
Wie stehst du jetzt im Glänze da!
Zwar zogen Nebel um dein Haupt,
Die alte Sonne schien geraubt,
Doch Gott der Herr ward helfend nah.
Preis ihm! Heil dir, Germania!

Germania! Germania!
Wie stehst du neu in Jugend da!
Zum zweyten Leben, frisch und schön,
Liess Alexander dich erstehn,
Als ihn die Newa scheiden sah.
Preis ihm! Heil dir, Germania!

Germania! Germania!
Wie stehst du jetzt gewaltig da!
Nennt deutscher Mund sich deutsch und frey,
klingt Friedrich Wilhelm Dank dabey,
Ein Wall von Eisen stand er da,
Preis ihm! Heil dir, Germania!

Germania! Germania!
Wie stehn der Fürsten Schaaren da!
Von alter Zwietracht keine Spur,
Getreu den Banden der Natur,
So kommen sie von fern und nah.
Preis ihnen! Heil, Germania!

Germania! Germania!
Wie stehst du ewig dauernd da!
Was Sehnsucht einzeln still gedacht,
Wer hat's zu Einem Ziel gebracht?
Franz, - Kaiser Franz - Victoria!
Preis ihm! Heil dir, Germania!
Germania! Germania!
Come splendida ora tu sei!
Nuvole passavan intorno al tuo capo,
rapito ci sembrò il vecchio sole,
ma il Signore Iddio ci ha assistito.
Sia lode a lui! Salute a te, Germania!

Germania! Germania!
Come nuova tu sei nella tua gioventù!
A una seconda vita, fresca e bella,
ti ha fatto risorgere Alessandro,
quando la Neva lo vide partire.
Sia lode a lui! Salute a te, Germania!

Germania! Germania!
Come potente ora tu sei!
Ogni bocca tedesca si dice tedesca e libera,
e vi aggiunge il suo grazie a Federico Guglielmo,
egli era come un baluardo d'acciaio.
Sia lode a lui! Salute a te, Germania!

Germania! Germania!
Come stanno le schiere dei principi!
Della vecchia discordia nessuna traccia,
fedeli ai vincoli della natura,
essi accorrono da presso e da lontano.
Sia lode a loro! Salute a te, Germania!

Germania! Germania!
Come eterna tu duri!
Ciò che pochi in silenzio avevan pensato,
chi l'ha portato alla meta?
Francesco, - l'imperatore Francesco - Vittoria!
Sia lode a lui! Salute a te, Germania!».
(Traduzione di Antonio Bruers)

(1) Luigi Della Croce - Ludwig van Beethoven: le nove sinfonie e le altre opere per orchestra
Studio Tesi, Pordenone, 1986 - XXX, 539 p.

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Ultimo aggiornamento 19 maggio 2015