Adelaide (che fu sempre carissima al suo autore, il quale, inchiodato al proprio letto di morte, la udì o meglio la vide cantare per l'ultima volta dall'amico tenore Luigi Cramolini) appartiene al novero dei capolavori giovanili che non si ripetono: la sua primaverile fragranza lirica, non immemore di echi italianeggianti mediati dall'esperienza mozartiana (anche la forma, del resto, è assai affine a quella della Cavatina d'opera), la sinuosa sensualità con la quale la parte pianistica si immedesima col canto in un intimo dialogo, la sciolta leggerezza del fraseggiare melodico sono altrettanti valori che può invidiarle persino il celebrato Liederkreis «An die jerne Geliebte» op. 98 (1816); il più consapevole e ambizioso contributo beethoveniano alla letteratura liederistica.
Giovanni Carli Ballola
ADELAIDE |
ADELAIDE |
Einsam wandelt dein Freund im Frühlingsgarten, Mild vom lieblichen Zauberlicht umflossen, Das durch wankende Blütenzweige zittert, Adelaide! In der spiegelnden Flut, im Schnee der Alpen, In des sinkenden Tages Goldgewölke, Im Gefilde der Sterne strahlt dein Bildnis, Adelaide! Abendlüftchen im zarten Laube flüstern, Silberglöckchen des Mais im Grase säuseln, Wellen rauschen und Nachtigallen flöten: Adelaide! Einst, o Wunder! entblüht auf meinem Grabe Eine Blume der Asche meines Herzens; Deutlich schimmert auf jedem Purpurblättchen: Adelaide! |
Solingo va errando il tuo amico nel giardino
della primavera, inondato da una gradevole luce fantastica che tremola fra gli ondeggianti rami fioriti, Adelaide! Nel flutto che rispecchia, nelle nubi dorate dal giorno che cade, nei campi di stelle risplende la tua immagine, Adelaide! La brezza vespertina mormora nelle tenere foglie, le argentee campanule del mais sussurrano fra l'erba, le onde rumoreggiano e gli usignoli gorgheggiano: Adelaide! Un giorno, o meraviglia! sulla mia tomba sboccerà un fiore, dalla cenere del mio cuore e brillerà vivido da ogni petalo purpureo: Adelaide! |
(Traduzione di Luigi Bellingardi) |