Girolamo Frescobaldi

Ferrara, 13 settembre 1583 – Roma, 1 marzo 1643

Biografia


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Girolamo Frescobaldi nasce a Ferrara il 13 settembre 1583 e passa la giovinezza, in una casa in via Belvedere. La città vantava una scuola musicale che aveva attirato, nel XVI secolo, diversi importanti compositori: tra questi, Josquin Desprez, Adrian Willaert, Alessandro Milleville. Al tempo della giovinezza di Frescobaldi erano presenti ed attivi nella città musicisti come Alfonso della Viola, Lodovico Agostini, le celebri dame che formavano il Concerto del duca Alfonso II d'Este, e Luzzasco Luzzaschi che fu suo maestro. In quegli anni passarono da Ferrara anche Costanzo Porta, Luca Marenzio, Claudio Merulo, John Dowland, Jacques de Wert, Orlando di Lasso, Giovanni Bardi, Jacopo Corsi, Giulio Caccini, Claudio Monteverdi (che lavorava ad una raccolta di madrigali che dedicò poi ad Alfonso II d'Este), oltre al principe Carlo Gesualdo. Molti giunsero nella città in occasione delle nozze del duca con Eleonora, sorella di Cesare d'Este. Furono in città anche Scipione Stella, il liutista Fabrizio Filomarino e Rinaldo dall'Arpa. Abbiamo notizia di un suo incarico professionale già nel 1597 quando, all'età di 14 anni, ottiene il posto di organista dell'Accademia della Morte di Ferrara lasciato vacante da Ercole Pasquini.

Risalgono a questo periodo i primi contatti di Frescobaldi con la potente famiglia ferrarese dei Bentivoglio. Ottiene la protezione del marchese Enzo, figlio della celebre cantante Isabella Bendidio, che da esperto uomo di corte, diventa una figura molto influenete nel campo della musica e del teatro del primo Seicento, e del fratello di questi, il potente cardinale Guido Bentivoglio. Frescobaldi fu un virtuoso d'organo e clavicembalo, già celebrato per queste sue eccezionali qualità dai suoi contemporanei. Luigi Battiferri lo soprannominò il "mostro degli organisti".

Nel 1598, in mancanza di figli legittimi di Alfonso II d'Este, il papa Clemente VIII riporta il Ducato di Ferrara sotto il dominio dello Stato della Chiesa; da quel momento diversi musicisti ferraresi gravitano su Roma: i tre fratelli Piccinini vi si trasferiscono nel 1598 e Luzzaschi vi trascorre un periodo nel 1601. Anche Frescobaldi giunge a Roma nei primi mesi del 1601. Fu organista della basilica di Santa Maria in Trastevere da gennaio a maggio 1607.

Nel giugno 1607, Frescobaldi insieme a Girolamo Piccinini accompagnano il prelato ferrarese Guido Bentivoglio inviato come nunzio alla corte delle Fiandre. Fu il solo viaggio compiuto da Frescobaldi fuori dell'Italia. Qui, ebbe contatto con la corte asburgica celebre per la ricchezza della vita musicale, presso la quale prestavano servizio musicisti italiani, spagnoli e inglesi, oltre che fiamminghi; tra questi, dovette avere contatti con gli organisti di corte Peeter Cornet e Peter Philips, mentre il supposto incontro con Jan Pieterszoon Sweelinck ad Amsterdam, città sotto controllo di un'amministrazione protestante, non ha alcuna conferma.

Nel 1608 pubblica per i tipi di Phalèse, ad Anversa, il suo primo lavoro completo, una raccolta di 19 madrigali a 5 voci. Durante il viaggio di ritorno a Roma, fa tappa a Milano dove pubblica Il primo libro delle Fantasie a quattro.

Tornato a Roma, succede ancora una volta al concittadino Ercole Pasquini, come organista della Cappella Giulia nella Basilica di San Pietro, prendendo servizio il 31 ottobre 1608. Inoltre, entra alle dipendenze del marchese Enzo Bentivoglio, arrivato a Roma come ambasciatore di Ferrara nell'anno 1608; tuttavia, le relazioni tra i due divennero presto difficili, per cui già nell'anno successivo vi fu una rottura.

Tra il 1610 e il 1611, Frescobaldi entra al servizio del cardinale Pietro Aldobrandini.

Nel 1612 nasce il suo primo figlio, Francesco, dall'unione con Orsola Travaglini Del Pino, che sposa il 12 febbraio dell'anno successivo nella chiesa di Santa Maria in Via; a questo seguono, tra il 1613 e il 1619, Maddalena, Domenico, che fu poeta e collezionista d'arte, Stefano e Caterina.

Intanto, dopo la morte di Clemente VIII la fortuna del suo patrono era notevolmente declinata. Così, nel 1614 Frescobaldi negozia con Ferdinando Gonzaga la sua assunzione al servizio della corte di Mantova, dove si recò e suonò alla presenza del duca nel 1615. Tuttavia, egli non raggiunse il suo scopo e tornò a Roma avendo ottenuto da questa avventura solo un contributo alla pubblicazione del primo libro di Toccate, che infatti uscì nel 1614-15 in una ricca edizione incisa su rame da Nicolò Borboni.

La relazione con l'Aldobrandini non fu facile, tuttavia egli rimase al suo servizio fino alla morte del cardinale, nel 1621. Inoltre, egli continuò a mantenere il posto a San Pietro ed era invitato occasionalmente come organista presso altre chiese romane per le musiche di particolari festività. Svolse anche attività d'insegnante di clavicembalo e canto per conto di membri della nobiltà che gli affidavano giovani promettenti perché ne curasse la preparazione musicale.

Il granduca Ferdinando II de' Medici visitò Roma nel marzo 1628; Frescobaldi prese contatti con lui e gli dedicò Il primo libro delle canzoni a 1-4 voci, la sua unica raccolta di musiche per gruppi strumentali. Vi ottenne un impiego come organista del granduca, presso la corte di Firenze, retribuito con un elevato stipendio. Nel 1630, pubblicò i due libri di Arie musicali. Frescobaldi godette qui di alta considerazione ed era utilizzato nelle situazioni più importanti. La sua permanenza ebbe termine nel 1634.

Frescobaldi torna a Roma nell'aprile del 1634, richiamato dal cardinale Francesco Barberini, nipote del nuovo papa Urbano VIII, ora con un salario più adeguato alla sua fama ormai consolidata. Riprende anche il suo posto di organista alla Cappella Giulia, passata sotto la direzione di Virgilio Mazzocchi. I Barberini, fortemente impegnati nell'allestimento di opere presso il Teatro Barberini alle Quattro Fontane, curiosamente non coinvolsero il Frescobaldi nelle loro rappresentazioni, ma probabilmente lo facevano partecipare alle accademie che si svolgevano nel loro palazzo, dirette da Mazzocchi.

Una delle ultime descrizioni di un'esecuzione di Frescobaldi ci viene dal musicista francese André Maugars, che nel celebre libello Réponse faite à un curieux racconta di un concerto quaresimale a cui assistette nel 1639 presso l'Oratorio del Crocifisso. Vi si eseguivano mottetti e oratori in latino combinati a brani strumentali; l'organico comprendeva un organo, due o tre violini, due o tre arciliuti e una lira, oltre, naturalmente, a un grande clavicembalo suonato da Frescobaldi. Gli strumenti alternavano brani concertati a soli improvvisati; in particolare, Maugars fu molto impressionato dalla "maniera" del cembalista, che esibiva "ogni sorta di invenzioni sopra delle note ferme dell'organo".

Frescobaldi morì a Roma, dopo una breve malattia, il 1º marzo 1643. Fu sepolto nella Basilica dei Santi Apostoli.



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Ultimo aggiornamento 20 ottobre 2020