Ricercata, fuga 6 voci

Arrangiamento per orchestra dal "Musikalisches Opfer" (BWV 1079) di Johann Sebastian Bach

Musica: Anton Webern (1883 - 1945)
Organico: flauto, oboe, corno inglese, clarinetto, clarinetto basso, fagotto, corno, tromba, trombone, timpani, arpa, archi
Composizione: Maria Enzersdorf, novembre 1934 - 21 gennaio 1935
Prima esecuzione: Londra, 25 aprile 1935
Edizione: Universal Edition, Vienna, 1935
Dedica: Edward Clark
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel 1934-35 Anton Webern, si applicò al lavoro di strumentazione di una composizione di Johann Sebastian Bach, il Ricercare a sei voci dall'Offerta musicale. Strumentare vuol dire talvolta limitarsi a rendere esplicito ciò che è implicito nello spartito originario; talaltra aggiungervi qualcosa di personale. L'orchestrazione compiuta da Webern su Ricercare dall'Offerta musicale costituisce invece una sorta di appropriazione compiuta dal musicista relativamente alla musica di Bach; nel senso che la tecnica peculiare di questo lavoro di strumentazione si ricongiunge strettamente alla tecnica compositiva di Webern, tanto che l'ascolto del Ricercare di Bach-Webern diviene una sorta di grimaldello per accedere alla comprensione della musica di Webern, a tutt'oggi considerata da tanta parte del pubblico ostica e impervia.

Significativa è già la scelta del Ricercare. La raccolta da cui è tratto questo brano, l'Offerta musicale, appartiene all'ultimo periodo di vita di Bach, ossia agli anni in cui l'autore, conscio dell'inattualità delle proprie scelte rispetto all'affermazione del nuovo stile galante, andava sempre più concentrando la propria attenzione sulle potenzialità della scienza contrappuntistica, considerata astrattamente, al di fuori di un immediato riferimento al fattore sonoro. Di questo atteggiamento mentale l'Offerta musicale è, insieme all'Arte della fuga, il prodotto più alto, curiosamente originato da uno stimolo esterno all'invenzione del compositore.

Invitato dal 1747 alla corte di Federico il Grande di Prussia, presso il quale il figlio secondogenito Carl Philipp Emanuel prestava servizio, Bach si cimentò in una serie di improvvisazioni su un tema proposto dallo stesso sovrano, che, convenientemente alla sua posizione, aveva ricevuto una ottima educazione musicale ed era egli stesso un buon musicista dilettante. Proprio sulla base di questo tema Bach concepì, al suo ritorno a Lipsia, un gruppo di brani che, riuniti appunto sotto il titolo dell'Offerta musicale, dedicò poi al re.

Le particolari caratteristiche del tema reale (un arpeggio ascendente nell'ambito di una sesta minore seguito da una settima diminuita discendente e poi da una scala cromatica nell'ambito di una quinta) permisero al compositore una stupefacente elaborazione di brevi strutture (Ricercare, Canone, Fuga), tutte legate alle multiformi risorse della tecnica contrappuntistica, senza che per essa venisse indicata una precisa veste strumentale, lasciata piuttosto alla discrezione degli esecutori (ad eccezione, peraltro, di una Sonata a tre in quattro movimenti per flauto, violino e basso continuo, chiaro omaggio al sovrano, che era un discreto virtuoso di flauto). Fra queste strutture la più complessa viene di consueto considerata il Ricercare a sei voci; tanto che lo stesso Bach sembra abbia declinato l'invito del re a improvvisare questo Ricercare, ripromettendosi di estenderlo con calma per iscritto.

Questo brano è espressione di un magistero assoluto nell'intreccio polifonico. Le parole di Webern - proferite nel 1933 in un ciclo di conferenze dedicato a "Il cammino verso la nuova musica", pubblicato postumo nel volume "Verso la nuova musica" - a proposito dell'altro grande monumento contrappuntistico di Bach, L'arte della fuga possono ben essere riferite anche all'Offerta musicale e al Ricercare a sei voci: «un lavoro che conduce nella sfera dell'astratto più assoluto, una musica, alla quale manca tutto ciò che generalmente si indica con le annotazioni: se sia un pezzo per voci o per strumenti, segni d'interpretazione, insomma non c'è assolutamente niente. È davvero quasi una astrazione, - ma io vorrei meglio dire "la più alta realtà!" Tutte queste fughe sono costruite sulla base di un solo tema, che muta sempre: un grosso libro di idee musicali, il cui contenuto parte da una sola idea! Cosa significa tutto questo? Aspirazione alla più alta unitarietà. Tutto deriva da una entità, da quel solo tema di fuga! Tutta resta "in tema"».

Anche la musica di Webern reca nella sua logica costruttiva l'aspirazione alla più alta unitarietà; ma la concentrazione espressiva di questa musica assume le vesti di un continuo slittamento dei timbri e dei registri sonori che, in una cattiva esecuzione, può anche dare l'idea di frammentarietà e casualità. L'orchestrazione compiuta da Webern del Ricercare dell'Offerta musicale applica alla musica di Bach lo stesso procedimento di slittamento dei timbri e dei registri sonori; il tema viene frammentato fra diversi strumenti e l'impressione è quella che la condotta polifonica acquisti un rilievo prismatico, caleidoscopico all'ascolto. Dunque quella che sembra frammentazione, disgregazione, è in realtà l'esatto contrario, ossia una coerenza ottenuta attraverso una trascolorazione continua delle linee sonore che si intrecciano. Emblematiche, a questo proposito, le parole scritte dallo stesso autore a Hermann Scherchen, che doveva dirigere la partitura nel 1938: «In tutto il brano il tema non deve sembrare smembrato. La mia strumentazione (e qui mi riferisco all'intera composizione) mira solo ad esplicitare la coerenza motivica».

Arrigo Quattrocchi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 23 maggio 1998


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Ultimo aggiornamento 12 dicembre 2014