Aus Italien (Dall'Italia), fantasia sinfonica in sol maggiore, op. 16


Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
  1. Nella campagna romana - Andante (sol maggiore)
  2. Tra le rovine di Roma: quadri fantastici, di uno splendore scomparso; sentimenti tristi e dolorosi nel paesaggio assolato - Allegro molto e con brio (do maggiore)
  3. Sulla spiaggia di Sorrento - Andantino (la maggiore)
  4. Vita popolare a Napoli - Allegro molto (sol maggiore)
Organico: ottavino, 3 flauti, 3 oboi, corno inglese (anche quarto oboe), clarinetto piccolo, 2 clarinetti, clarinetto basso, 3 fagotti, controfagotto, 8 corni, 5 trombe, 3 tromboni, tuba tenore, tuba bassa, timpani, grancassa, piatti, tamburo piccolo, cassa rullante, tamtam, triangolo, 2 arpe, archi
Composizione: Berlino-Charlottenburg 1 Dicembre 1898
Prima esecuzione: Francoforte, Saalbau, 3 Marzo 1899
Edizione: F. Leuckart, Lipsia, 1899
Dedica: Willem Mengelberg ed i Concertgebouw-Orchester di Amsterdam
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Con la fantasia sinfonica Dall'Italia lo Strauss ventiduenne esordisce sul terreno della musica a programma e si collega alla tradizione berlioziana-lisztiana, dopo aver scritto una copiosa serie di composizioni da camera che pur rispettose delle forme tradizionali consentono al giovane d'indirizzare le proprie energie verso un più libero orizzonte sinfonico.

Aus Italien è preceduta da una Sinfonia in fa minore costruita brillantemente ma ancora impersonale, e dalla più nota Burlesca per pianoforte e orchestra, dove fra marcati attegggiamenti brahmsiani vengono in luce il gusto parodistico e il crudo umore straussiani. Osserveremo ora che nella sinfonia programmatica, frutto del suo primo viaggio in Italia, il musicista porta nella musica qualche vibrazione della Sehnsucht, della nostalgia romantica tedesca, ma concede anche largo spazio a una vena meno interessante di natura illustrativa. Tuttavia con quest'opera coloritissima, cosparsa di preziosi particolari, Strauss si apre la via verso il poema sinfonico, di cui il Don Giovanni costituirà qualche anno più tardi la prima testimonianza pregnante.

L'intenzione poetica da cui il primo movimento prende il titolo «La campagna romana» induce il compositore ad aprire la sinfonia con il tempo lento. L'esordio con il prolungarsi di armonie vuote, l'ambiguo ripetersi di un accordo ora al maggiore, ora al minore, possono suggerire l'impressione di un paesaggio desolato, su cui grava la memoria dei secoli. A sua volta la colorazione luminosa con cui prima della chiusa si affaccia un nuovo motivo, può, premessa una certa dose di buona volontà da parte dell'uditore, essere associata alla visione della cupola di S. Pietro raggiante nel sole meridiano, come assicura qualche commentatore del passato. Più difficile invece, anche per chi è dotato di facoltà associative, riuscirebbe trovare un addentellato col programma nei vasti sviluppi tematici, i quali non solo hanno un valore autosufficiente, ma mettono in vista uno Strauss interessato unicamente al fatto musicale. Considerato sul terreno della pura realtà musicale, il brano risulta costruito con numerosi temi e frammenti tematici in gran parte fra loro legati e nei momenti di ascesa polifonicamente sovrapposti. Tale procedimento si manifesta ancora più evidente nel secondo movimento, «Tra le rovine di Roma», il tempo più esteso, nel quale ogni presupposto illustrativo viene a cadere. Il terzo movimento «Sulla riviera di Sorrento» è il brano più poetico nella sua intonazione prevalentemente atmosferica. Dal motivo ispiratore del mare si genera ora una musica fluida, dai contorni quasi inafferabili, melodicamente e ritmicamente ondulata, respirante in una coloritissima atmosfera strumentale. Per un verso Strauss anticipa qui il lieve discorso arabescato proprio di certi momenti di Salomé, e per un altro verso egli sembra orientato verso una sorta d'impressionismo. Senonché più avanti la invenzione prende un lineamento deciso, e si concreta con un'accesa melodia. Seguono altre pagine felici, fra cui un episodio di Stimmung: una melodia dell'oboe sorge da un ritmo di siciliana fra avvolgenti figurazioni, come una barca in mezzo alle onde. La parte conclusiva riporta elementi dell'esordio, oltre ad altri motivi già svolti. Nel finale «Vita popolare napoletana» l'elemento programmatico è facilmente intelligibile per la presenza di un ritmo di tarantella e per l'introduzione della canzonetta « Funicolì funicolà» intorno alla quale Strauss fa turbinare altri motivi dal ritmo scattante, intesi ad accrescere la brillantezza di un finale di sinfonia. Vi ritroviamo anche un motivo piano appartenuto al primo tempo. Programma anche questa inserzione, o non piuttosto un ritorno richiesto da esigenze musicali, una sosta melodiosa fra un così insistente impazzare del ritmo?

Vito Levi

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Questa "fantasia sinfonica" (significativo il richiamo alla Sinfonia fantastica di Berlioz) composta nel 1886, segna il passaggio del giovane Strauss dalle forme classiche alle ambizioni descrittive della musica "a programma". Se qui non si ha ancora l'abbandono delle strutture tradizionali, si avverte però il dichiarato intento di riferirne lo svolgimento a precisi temi extramusicali, legati alle impressioni di un recente soggiorno italiano o comunque a quell'immagine pittoresca di un'Italia mediterranea (ma anche suggestiva per rovine e paesaggi agresti) già cara al romanticismo e illustrata in musica da Berlioz e Mendelssohn. Al di là delle pitture sonore chiaramente, espresse dai titoli, Aus Italien si afferma come pagina notevolissima, oltre che di gande importanza nella storia del sinfonismo di Strauss, per la qualità del tessuto orchestrale, già ricco di colori e capace di autentico virtuosismo, nonché per il personalissimo linguaggio che viene ad animare, armonicamente e ritmicamente, una maniera ormai solo in parte riconducibile allo stile di Brahms o agli altri influssi della giovinezza del compositore."Pur rimanendo in molte cose ancora estraneo alla sicurezza e alla originalità formale e di linguaggio che di qui a poco espoderanno nel Don Juan e negli altri grandi poemi sinfonici, Aus Italien segna una prima importante affermazione della personalità di Strauss. È quasi l'atto di nascita della sua vicenda più autentica, benché qui la fantasia trovi ancora sbocchi un po' ingenui, cedendo a qualche tentazione folcloristica, come l'impiego nell'ultimo tempo, dell'allora recente ma già celeberrimo Funiculì-Funiculà simbolo immediato di latina gaiezza.

La fantasia Aus Italien fu eseguita per la prima volta a Monaco il 2 marzo 1887 sotto la direzione dell'autore.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 24 Gennaio 1971
(2) Testo tratto dal Repertorio di Musica Sinfonica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 19 Agosto 2011