Snöfrid (Pace di neve), op. 29

Improvvisazione per voce narrante, coro e orchestra

Musica: Jean Sibelius (1865 - 1957)
Testo: Johan Ludvig Runeberg Organico: voce narrante, coro misto, 2 flauti (anche ottavini), oboe, clarinetto, clarinetto basso, fagotto, 2 corni, 3 trombe, trombone, timpani, grancassa, piatti, archi
Composizione: 1900
Prima esecuzione: Helsinki, Conservatorio, 20 ottobre 1900
Edizione: W. Hansen, Copenaghen, 1929
Guida all'ascolto (nota 1)

Sibelius, a 35 anni, scopre il sinfonista che è in lui e, come avverrà per la Finlandia, il '900 decide il suo ingresso in Europa. In effetti, qualcosa succede già nell'estate del nuovo secolo: una tournée internazionale che inizia a Stoccolma il 4 luglio e tocca Parigi il 30 luglio. La prima in cui la Finlandia si presenti come nazione "sinfonica" fra le nazioni, in coincidenza con l'Esposizione Universale. Sibelius è aiuto-direttore e, di suo, presenta la Prima Sinfonia, Finlandia, la musica per Re Cristiano II, Karelia, il Cigno di Tuonela, il Ritorno di Lemminkainen. Sul piano personale l'affermazione è netta. Le recensioni sono lusinghiere: del "pacchetto Finlandia", tutti riconoscono in Sibelius il punto (unico) di forza. Roma, la città più amata, si unirà qualche anno più tardi, l'8 febbraio 1917, quando l'Accademia di Santa Cecilia nominerà Sibelius suo accademico.

La tournée era stata un successo personale, sì, ma non "commerciale". Così, Sibelius avrà l'obbligo di comporre un brano d'occasione per un concerto organizzato a copertura di bilancio. Il brano è Snöfrid, improvvisazione per coro misto, recitante e orchestra su versi di Viktor Rydberg, poeta svedese. Sarà pubblicato come op. 29, ma più tardi: nell'immediato dovrà accontentarsi di una riduzione per pianoforte e di una per coro. Il soggetto è ancora soffiato a Sibelius dal vento del Nord una fiaba che narra l'incontro fra un essere umano e un semidivino, fra l'eroe Gunnar e la ninfa Snöfrid, letteralmente "Pace-di-neve".

Come nel Canto degli Ateniesi, Snöfrid sollecita ancora lo spirito eroico dei finlandesi contro l'oppressione. Viene eseguita il 20 ottobre 1900. Il sottotitolo "Improvvisazione" suggerisce solo la sua brevità (12 minuti circa) e l'appartenenza ai molti "satelliti" del pianeta sinfonico di Sibelius. L'introduzione evoca atmosfere da tempesta notturna. Alle percussioni si uniscono rincorse cromatiche degli ottoni e gesti forti in staccato. Il coro si sovrappone all'orchestra con piglio epico per smorzarsi in andamenti quasi di preghiera che conserverà fino alla fine. La voce recitante (in svedese) apre uno slargo senza tempo e quasi senza musica in un brano che illumina soprattutto la bella scrittura di Sibelius per le voci, unita a un'orchestra apprezzabile ancor oggi per la sua indipendenza dalla storia.

Nell'insieme, Snöfrid ha una varietà interna che la fa assomigliare quasi a una musica di scena, come molte ne compose Sibelius, fra cui i nove tableaux vivants di Karelia o la suite per la Svanevit (Bianca-come-cigno) di Strindberg, una delle più famose e una tra le meno eseguite.

Carlo Maria Cella

Testo

KUORO KUORO (coro)
Snöfrid, hur fager du är i din silverskrud!
Snöfrid, vi gunga på våg, mina drömmars brud
Gunnar! Gunnar! vi syna guld, i månljus natt,
kom gosse, tag din lycka fatt!
Vi skola dig fria från armods skam!
giv oss din själ, då får du vår skatt!
Gunnar, där kommer Utgårds vilda jakt.
Giv oss din själ, och i minnets värld,
Gunnar, ditt namn skall stråla med ärans prakt!
Gunnar, vänd hit din stäv!
Dig väntar en hydda i lundens sköt,
en trohet, som aldrig sitt lötfte bröt,
där drömme du ljuvt vid strandens säv!
Den vänaste arm, som ett famntag knöt,
Gunnar, skall väva med kärlek din levnads väv.
Snöfrid, come sei bella nel tuo abito d'argento.
Snöfrid, seguiamo l'onda, sposa dei miei sogni,
Gunnar! Gunnar! Chiamano oro la notte al chiaro di luna,
vieni ragazzo, prendi in mano il tuo destino!
Ti libereremo dalla vergogna della povertà.
Dacci la tua anima e riceverai il nostro tesoro!
Gunnar, ecco la caccia selvaggia degli dei.
Dacci la tua anima e in tua memoria,
Gunnar, il tuo nome splenderà in onore della tua grandezza,
Gunnar torna!
Ti aspetta la pace della capanna nel bosco,
una fedeltà che non ha mai tradito la sua promessa,
qui potrai sognare dolcemente lungo le sponde.
Un abbraccio gentile come un nodo avvolgente,
Gunnar, con amore devi tessere la storia della tua vita.
KERTOJA (Snöfrid) KERTOJA (voce recitante)
Bättre är kämpens ädla armod
än drakens dolska ro på guldet,
bättre är hånad död för det goda
än namnfrejd, vunnen i självisk ävlan,
bättre än fridens är farans famntag.
Väljer du mig, då väljer du stormen.
Ty de hårda hjältelivets runor lyda:
svärd mot snöda jättar draga,
modigt blöda för de svaga,
glad försaka,
aldrig klaga,
strida hopplös strid och namlös dö.
Det är livets sanna hjältesaga.
Leta icke efter lyckans ö!
È meglio la nobile povertà della lotta
Che la tranquillità disonesta dei dragoni sull'oro.
Meglio una morte svilita per una giusta causa
che una vittoria egoistica.
Meglio l'abbraccio del pericolo che quello della pace.
Se tu mi scegli, scegli la tempesta.
Poiché così affermano i poemi della vita dell'eroe
Sferra la spada contro gli spregevoli giganti,
Sanguina coraggiosamente per i deboli,
Rinnega te stesso con piacere,
Non ti lamentare mai,
Combatti la battaglia disperata e muori in maniera anonima
Questa è la vera ed eroica epopea della vita.
Non cercare l'isola della felicità.
KUORO KUORO (coro)
Gunnar! Gosse!
Många vägar öppna sig till griften;
om bland dem du väljer kämpens stig,
genom oro, kval och hårda skiften,
genom tvivlets töcken för han dig.
Trött och ensam
kämpe i sitt blod den man, som lyfte
sköld till värn för denna världens små,
och ju himlen närmare hans syfte,
desto tyngre fjät han måste gå.
Dock, du gosse,
är du dina bästa drömmar trogen,
återser dig Huldran någon gång,
leker med dig som vi lekt i skogen,
sjunger för dig tröstlig runosång,
öppnar för dig
dina barndomsminnens blomstergårdar,
när från strid du längtar dit igen,
där på Idavallen Nornan vårdar
morgonlivets gyllne tavlor än.
Gunnar! Ragazzo!
Molte strade portano alla tomba.
Se scegli il cammino del guerriero
con le preoccupazioni e le difficili decisioni,
ti porterà alla foschia del dubbio.
Stanco e solo, combattendo,
hai sollevato uno scudo
in difesa del debole in questo mondo,
e più ti avvicini al cielo e al tuo scopo
più pesante sarà il percorso.
Comunque, ragazzo,
sii sempre fedele ai tuoi sogni,
torna dalla ninfa Huldran, qualche volta.
Lei giocherà con te come noi
giocavamo nella foresta,
lei canterà per te musiche di conforto
e ti riporterà ai tuoi giardini d'infanzia.
Quando dalla battaglia torni a questi ricordi
lì nell'Idavallen Norna tesse nuove
storie di vita dorate.
(Traduzione di Alexandra Boccalini)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorium Parco della Musica, 7 marzo 2019


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 17 marzo 2019