Pohjolan tytär (La figlia di Pohjola), fantasia sinfonico op. 49


Musica: Jean Sibelius (1865 - 1957)
Organico: ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 2 cornetti, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, arpa, archi
Composizione: 1906
Prima esecuzione: San Pietroburgo, Teatro Marinskij, 29 dicembre 1906
Edizione: Lienau, Berlino, 1906
Guida all'ascolto (nota 1)

Composta nel 1906, la fantasia sinfonica La figlia di Pohjola fu eseguita la prima volta a Pietroburgo, sotto la direzione dell'autore, nel medesimo anno. Essa si ispira a un episodio del Kalevala, in cui si narra di una affascinante fanciulla e del vecchio e scaltro Väinämöinen che fa ritorno a casa, con la sua slitta, dall'infelice reame di Pohjola. Egli vede la ragazza seduta su un arcobaleno, mentre lavora all'arcolaio. La invita a scendere e a venire da lui. Lei accetta, purché Väinämöinen si dimostri capace di trasformare l'arcolaio in una barca. Väinämöinen constata che l'impresa richiestagli dalla fanciulla va troppo oltre le sue facoltà e, nel vano sforzo di trasformare l'arcolaio, prima si abbandona alla disperazione, poi riprende con la sua slitta la corsa verso casa. Della figlia di Pohjola gli resterà un meraviglioso ricordo.

La musica segue espressivamente i momenti del racconto. All'inizio la cupa atmosfera del regno di Pohjola e la figura del vecchio Väinämöinen vengono evocate, sopra un grave pedale dei contrabbassi, da un melodizzare, distribuito fra strumenti di colore oscuro, che dai tromboni ai violoncelli, ai fagotti, al clarinetto basso, al corno inglese, monta sino alle viole e ai violini, e infine, all'oboe, per avviare un andamento tranquillamente mosso, che può alludere allo scorrere leggero della slitta di Väinämöinen. La sezione mediana della composizione (Tranquillo molto) richiama, con sottolineature di arpa, i momenti dell'apparizione della fanciulla, seduta sull'arcobaleno e intenta all'arcolaio, e quindi il dialogo fra i due, il farsi beffe dell'eroe da parte di lei. Poi, nell'Allegro seguente, vengono accennate le vane fatiche di Väinämöinen e infine la sua decisione di desistere dai tentativi e di riprendere il viaggio verso casa, che viene suggerito da un movimento di cavalcata. Il Largamente conclusivo presenta un ricordo dei temi (ascoltati durante la composizione) legati all'immagine della fanciulla, e si disperde pianissimo in lontananza.


(1) Testo tratto dal Repertorio di Musica Classica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 18 ottobre 2019