Jubal, op. 35 n. 1

Lied per voce e pianoforte

Musica: Jean Sibelius (1865 - 1957)
Testo: Ernst Josephson Organico: voce, pianoforte
Composizione: 1907 - 1908
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1908
Testo (nota 1)

Jubal

Jubal creò un cigno che volava
Sopra le acque vaste e azzurre.
Verso l'alto si levò il suo arco,
La corda sibilante scoccò la freccia,
Il cigno cadde colpito al cuore,
Le acque lo cullarono.
Al calar della sera il cigno affondò
Col bagliore del tramonto,
I salici dolcemente mormorarono,
Una brezza si alzò e lievemente
Increspò le acque.
E il cigno cantò: «Che meraviglioso suono,
Jubal, prima che la freccia mi colpisse,
Proveniva dal tuo arco!
Ora devi tendere altre corde, una accanto all'altra
E fare della musica per tutti gli uomini,
E cantare la gloria di Dio ».
Disse Jubal: «O mio bianco cigno,
Verrò qui al calar della sera
A piangere la tua morte alla luce del tramonto.
Tu hai affidato al mio cuore
La difficile arte del menestrello,
Trasformando in lira il mio arco».
(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto del Maggio Musicale Fiorentino;
Firenze, Palazzo dei Congressi, 7 giugno 1974


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Ultimo aggiornamento 27 dicembre 2019