Rückert-Lieder

Cinque Lieder per voce e orchestra

Musica: Gustav Mahler (1860 - 1911)
Testo: Friedrich Rückert
  1. Blicke mir nicht in die Lieder (Non spiare le mie canzoni)
    Sehr lebhaft (fa maggiore)
  2. Ich atmet' einen linden Duft (Respiravo un dolce profumo)
    Sehr zart und innig (re maggiore)
  3. Ich bin der Welt abhanden gekommen (Perduto ormai io sono per il mondo)
    Äußerst langsam und zurückhaltend (fa maggiore)
  4. Um mitternacht (A mezzanotte)
    Ruhig, gleichmäßig
  5. Liebst du um Schoenheit? (Mi ami per la bellezza?)
    Innig
Organico: contralto o baritono, 2 flauti, oboe d'amore, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, celesta, arpa, pianoforte, archi
Composizione: Vienna, n. 1 il 14 Giugno 1091, n. 3 e 4 il 16 Agosto 1901
Prima esecuzione: Vienna, Großer Musikvereinsaal, 29 Gennaio 1905
Edizione: C. F. Kahnt, Lipsia, 1905, 1907, 1910
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Il Lied ha una importanza rilevante nella produzione artistica di Mahler e non per nulla alcuni Lieder hanno una funzione sinfonica e acquistano un ruolo espressivo di primo piano, come ad esempio il Lied von der Erde, denominato dal musicista "sinfonia per voce di contralto e di tenore con grande orchestra". Nei Lieder giovanili Mahler musica versi propri e di gusto popolareggiante, come nei Lieder eines fahrenden Gesellen, in cui viene rispettata in pieno la tradizione romantica. Successivamente nelle composizioni su testi di Friedrich Rückert, come è il caso dei Kindertotenlieder e dei Lieder in programma stasera, egli si dimostra sensibile alla declamazione wagneriana, anche se il linguaggio musicale si distacca sia dal cromatismo wagneriano e sia dalla fluente scrittura brahmsiana: la linea melodica rivela un profilo ritmico frastagliato e si snoda in uno spazio tonale abbastanza dilatato e adatto ad evidenziare un gioco psicologico tormentato.

La raccolta dei Cinque Lieder su poesie di Rückert fu composta tra il 1901 e il 1904, e pubblicata nel 1905, cioè nello stesso periodo della Quinta e della Sesta sinfonia e dei Kindertotenlieder. Il primo, il terzo e il quarto furono scritti nell'estate del 1901, contemporaneamente ai primi tre Kindertotenlieder, il secondo fu composto nel 1903 per la moglie e infine il quinto nel 1904. In questi Lieder traspira un senso malinconico e crepuscolare della vita, secondo una visione delicatamente intimistica e pronta a cogliere sensazioni e sentimenti di struggente emotività. È presente, insomma, quel clima pessimistico di derivazione romantica, anche se non manca una certa eccitazione vitalistica, con spunti anche euforici, così tipica della sensibilità mahleriana. Si sa che Mahler non ha lasciato alcuna indicazione precisa sull'ordine di esecuzione dei cinque Lieder su testi di Rückert, a differenza di quanto fece per i Kindertotenlieder. Molto dipende dalla scelta della voce, in quanto alcune versioni adottano la voce di soprano e altre quella di baritono, senza con questo alterare la continuità di un discorso musicale che tenga conto di ciò che vive "all'interno" dell'animo dell'artista. Non va dimenticato inoltre il peso espressivo del pianoforte - timbricamente molto vario e ricco di annotazioni dinamiche - che aderisce al clima poetico del testo.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Il 1901 fu un anno di svolta nella vita di Mahler. In novembre conobbe Alma Schindler, che quattro mesi più tardi sarebbe diventata sua moglie. Durante l'estate aveva cominciato a comporre la Quinta Sinfonia, oltre ai suoi primi Lieder su testi di Rückert. A differenza di quanto era avvenuto fino ad allora, la composizione dei Lieder non si innestò su quella della Sinfonia e procedette parallelamente ad essa: la Quinta non è, come le precedenti, una sinfonia vocale, bensì puramente strumentale, e non ha più nulla a che fare con l'atmosfera del Des Knaben Wunderhorn, la collezione ottocentesca di poesia popolare tedesca Il corno magico del fanciullo che aveva influenzato la Seconda, la Terza e la Quarta Sinfonia ed era stata utilizzata nei relativi movimenti vocali. Al periodo del Wunderhorn seguì un periodo in cui Mahler si rivolse alla lirica più raffinata di Friedrich Rückert (1788-1866), poeta dalla vena intima e suggestivamente familiare, che nella storia del Lied vantava già illustri precedenti di incontri con la musica di Schubert, Schumann e Loewe.

È probabile che l'interesse per Rückert fosse destato in Mahler dalle poesie, ben 448, che egli aveva composto, tra il 1833 e il 1834, in seguito al lutto per la tragica morte dei suoi due bambini Ernst e Luise: ed Ernst era anche il nome del fratello di Mahler, morto adolescente nel 1874. Fatto sta che durante l'estate del 1901 Mahler compose, insieme all'ultimo Lied del Wunderhorn, Der Tamboursg'sell, ben sette Lieder su testi di Rückert: tre di essi sarebbero poi confluiti nel ciclo dei Kindertotenlieder (Canti dei bambini morti), completato nel 1904 con l'aggiunta di altri due Lieder. Gli altri quattro, invece, più un quinto Lied sempre di Rückert (Liebst du um Schönheit) composto nell'agosto 1902 per la moglie Alma, furono pubblicati nel luglio 1905, preceduti da due Lieder tratti da Des Knaben Wunderhorn (Revelge, del 1899, e appunto Der Tamboursg'sell), col titolo complessivo Sieben Lieder aus letzter Zeit (Sette ultimi Lieder). I cinque Lieder da Rückert vengono tuttavia eseguiti generalmente nei concerti separati dai due ultimi Lieder del ciclo Wunderhorn, a loro volta integrati nel gruppo dei dodici Wunderhorn-Lieder.

La prima esecuzione avvenne a Vienna il 29 gennaio 1905 nel medesimo concerto in cui Mahler diresse anche i Kindertotenlieder, anch'essi poi pubblicati nel corso di quell'anno. Verosimilmente riteneva che le due opere si completassero a vicenda e che potessero coesistere in una stessa presentazione: il che è almeno in parte esatto. Al tono ossessivamente lugubre dei Kindertotenlieder, gli altri cinque Lieder da Rückert oppongono una maggiore varietà di atteggiamenti e di stati d'animo, senza connessione, nell'atmosfera generale di una distaccata, quasi decantata contemplazione della vita terrena. A rigor di termini non si può parlare di un vero e proprio ciclo. Mahler non dette alcuna indicazione per l'ordine di esecuzione dei cinque Lieder (a differenza dei Kindertotenlieder, per i quali prescrisse la successione del ciclo e la sua assoluta indivisibilità), lasciandone la scelta agli esecutori anche in rapporto alla voce, che può essere sia maschile (baritono) che femminile (contralto). Inoltre usò una diversa orchestra per ciascuno dei pezzi.

Un'atmosfera estatica domina il Lied Ich atmet' einen linden Duft (Respiravo un dolce profumo,): la didascalia "Sehr zart und innig: langsam" sembra definirne il carattere tenero e intimamente delicato, sottolineato anche dalla strumentazione per fiati solisti, arpa, celesta, violini e viole con sordina (mancano violoncelli e contrabbassi). L'oboe e il corno intessono un tenue disegno ornamentale con la voce su uno sfondo di mormorii estivi, che la musica sembra quasi evocare. Il profumo del ramo di tiglio portato dall'amata sospende ogni ricordo doloroso in una visione di supremo appagamento.

Liebst du um Schönheit (Se ami per la bellezza), orchestrato per legni senza flauti, quattro corni, arpa e archi, è un Lied fresco e gioioso, quasi ingenuo e infantile. È un canto d'amore che Mahler compose pensando alla moglie:"Se mi ami per la bellezza, la gioventù o la ricchezza, non amarmi: se mi ami per amore, amami per sempre". Il gioco delle domande e delle risposte ha qualcosa della filastrocca popolare, come nel gesto dell'affidarsi al destino sfogliando la margherita, ma la conclusione a cui giunge è un salto nell'utopia, nell'assoluto. L'amare non ha oggetto, ma solo desiderio.

Blicke mir nicht in die Lieder! (Non spiare nelle mie canzoni!), in tempo "Sehr lebhaft" (Molto vivace), si basa sulla contrapposizione fra un senso di attesa protratto nel fluire continuo del tempo (la figura scorrevole delle quartine di crome che avvolge il canto,) e l'orgoglioso riconoscimento di una bellezza intatta, che non deve essere osservata nel suo nascere e crescere: quasi che lo sguardo potesse annullarne lo splendore. E un Lied non privo di ironia maliziosa, pungente, e nello stesso tempo lieve e affettuosa.

Ich bin der Welt abhanden gekommen (Sono ormai perduto al mondo) segna il trasognato distacco dal mondo e può essere considerato una sorta di personale omaggio a Schubert filtrato attraverso la poetica tardo-romantica di Mahler. Proviene da Schubert infatti l'immagine del Viandante che, dopo aver percorso le strade del mondo, se ne è reso libero e può contemplarne tutt'intera la bellezza, consapevole che essa non gli appartiene più. E non v'è rimpianto o nostalgia in questa consapevolezza, ma solo una rassegnata, mite malinconia. Il Lied, forse il più ispirato della serie, è orchestrato per oboe, corno inglese, due clarinetti, due fagotti, due corni, arpa e archi.

Anche Um Mitternacht (A mezzanotte) allude a un luogo tipico della tematica del Viandante, la notte; e della notte, mahlerianamente, il momento dello scoccare fatale dell'ora dei patti e delle scelte senza appello. Rispetto alla timbrica preziosa e ornata dei Lieder precedenti, questo presenta uno spessore più compatto (è per tutti i legni, ottoni con trombe e tromboni, timpani, arpa e pianoforte, ma senza archi), segnato dal terrore del giudizio e caratterizzato da una scrittura sinfonico-contrappuntistica di severa grandezza. I malinconici pensieri sull'oscuro destino dell'uomo si intrecciano ancora una volta con le voci della natura (uno stilizzato lamento d'uccello è affidato all'oboe d'amore) e si addensano in un drammatico crescendo, per sciogliersi in un sonoro corale d'ottoni che al terrore dell'inesorabile giudizid della mezzanotte oppone la fiducia nella bontà divina per chi ha tanto sofferto.

Sergio Sablich


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 22 Febbraio 1985
(2) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino,
Firenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, 17 novembre 1999


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Ultimo aggiornamento 30 agosto 2012