Music for the Royal Fireworks in re maggiore, HWV 351


Musica: Georg Friedrich Händel (1685 - 1759)
  1. Ouverture: Adagio. Allegro. Lentement (re maggiore)
  2. Bourrée (re minore)
  3. La paix: Largo alla Siciliana (re maggiore)
  4. La réjouissance: Allegro (re maggiore)
  5. Menuet I (re minore)
  6. Menuet II (re maggiore)
Organico prima versione: 24 oboi, 12 fagotti, un controfagotto, 9 corni francesi, 9 trombe, 6 timpani, tamburi, archi, basso continuo
Organico seconda versione: 3 oboi, 2 fagotti, 3 corni, 3 trombe, timpani, 2 violini, viola, basso continuo
Composizione: 1749
Prima esecuzione: Londra, Green Park, 27 aprile 1749
Edizione: J. Walsh, Londra, 1749
Guida all'ascolto (nota 1)

Da quando nel 1710 entrò al servizio del principe elettore di Hannover, che quattro anni dopo salì sul trono inglese con il nome di Giorgio I, Haendel rimase strettamente legato all'ambiente della corte londinese, anche se i rapporti fra lui e il re raggiunsero a volte momenti difficili per il carattere forte e deciso di entrambi. Nel complesso gli Hannover mostrarono sempre stima e rispetto per Haendel il quale raggiunse il culmine della gloria sotto Giorgio II (1727 - 1760). Haendel non mancò di celebrare le glorie britanniche, coincidenti con quelle dinastiche, e già nel 1713 scrisse un possente Te Deum per la pace di Utrecht con la quale si era chiusa la guerra di successione spagnola a vantaggio dell'Inghilterra, e poi un Ode per il compleanno della regina Anna (Ode for the Birthday of Queen Anne) e vari pezzi per l'incoronazione di Giorgio II e per i matrimoni di diversi principi di sangue reale. Anche verso la fine della sua carriera Haendel fu impegnato a scrivere pezzi di occasione in onore della casa reale inglese, come ad esempio la Musica per i reali fuochi d'artifìcio, composta per festeggiare la conclusioni della guerra di successione austriaca a favore dell'Inghilterra. I festeggiamenti durarono parecchi giorni e Giorgio I ordinò spettacolari fuochi d'artificio per la sera del 27 aprile 1749. Nel grande parco di Londra l'orchestra prese posto nel mezzo di una splendida facciata di un castello in legno costruita da un famoso scenografo dell'epoca, il Servandoni. Le cronache di allora parlano di una magnifica esecuzione diretta da Haendel, il quale era un esperto di simili spettacoli all'aperto e più volte la sua Water Music (Musica sull'acqua) aveva accompagnato con un'orchestra su una barca le gite del panfilo reale sul Tamigi. Dato il carattere di musica all'aperto di un simile pezzo, i fiati e la percussione acquistavano maggiore rilevanza rispetto agli archi, nettamente esclusi in modo che le sonorità fossero più piene e fastose, come attesta sin dalle prime battute la Music for the royal Fireworks. L'Ouverture riflette quel senso di solennità e grandiosità dell'arte haendeliana e si impone per la sua quadratura armonica e ritmica, senza scadere in una vuota retorica accademica. Gli altri quattro brani sono tipiche danze francesi di corte in forma binaria. Due recano titoli programmatici: La Paix e La Réjouissance, ossia la pace e il giubilo, mentre il resto è contrassegnato da una misurata ed elegante Bourrée, da una serena Siciliana con suoni di trombe e corni, da un Allegro gioioso e festoso e da due ben cadenzati Minuetti di sicuro effetto che concludono degnamente questa suite, accolta in modo trionfale dai londinesi, che considerarono Haendel uno di loro e non un musicista tedesco.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Piazza del Campidoglio, 24 luglio 1985


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Ultimo aggiornamento 22 ottobre 2014