Hommage à Haydn per pianoforte, L 123


Musica: Claude Debussy (1862 - 1918)
Organico: pianoforte
Composizione: Maggio 1909
Prima esecuzione: Parigi, Salle Pleyel, 11 Marzo 1911
Edizione: Durand, Parigi, 1910
Guida all'ascolto (nota 1)

Nel 1909, centenario della morte di Haydn, la Sociéte Internationale de Musique commissionò a Debussy, Ravel, Dukas, d'Indy ed altri dei pezzi "sul nome Haydn". La denominazione dei suoni in uso nei Paesi tedeschi prevede solo le lettere A (la), B (si bemolle), C (do), ecc. fino a G (sol), più H come si naturale. II nome BACH e il nome GADE, nomi di musicisti, o il nome ABEGG, scelto da Schumann, rientrano perfettamente nella corrispondenza alfabeto-suoni. Del nome HAYDN sono direttamente musicabili soltanto la H (si naturale), la A (la) e la D (re). Per rendere sonorizzabili la Y e la N venne creata dalla Sociéte Internationale de Musique una "alfabetizzazione completa" che partiva dal la-1 (A) ed arrivava fino al mi4 (Z). I suoni del nome HAYDN diventavano così si-la-re-re-sol, che secondo la denominazione normale avrebbero dato HADDG.

L'Hommage à Haydn di Debussy è un "Movimento di valzer lento" di costruzione abbastanza complessa, malgrado la brevità. Si tratta in realtà di una fantasia in quattro parti e coda, con valzer lento, piccolo scherzo, ostinato ritmico, sezione in grandi accordi "impressionistici", citazione del valzer lento e dello scherzo. Debussy, al contrario di Ravel, "legge" il nome HAYDN solo nella forma diretta, non all'inverso - NDYAH - e non con le lettere sovrapposte

H
A
Y
D
N

Piero Rattalino


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di Via della Conciliazione, 2 Dicembre 1992


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Ultimo aggiornamento 26 maggio 2011