1812 "Ouverture solennelle" in mi bemolle maggiore, op. 49

per l'inaugurazione della Chiesa del Salvatore a Mosca

Musica: Petr Ilic Cajkovskij (1840-1893)
Organico: coro misto o maschile (ad libitum); banda (ad libitum); ottavino, 2 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 cornette, 2 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, piatti, grancassa, tamburo militare, tamburo basco, triangolo, campane, cannone, archi
Composizione: Kamenka, 12 ottobre - 19 novembre 1880
Prima esecuziione: Mosca, 20 agosto 1882
Edizione: Jurgenson, Mosca, 1882
Guida all'ascolto (nota 1)

Questa pagina, tra le più popolari e largamente eseguite per la sua altisonante efficacia descrittiva, fu commissionata a Cajkovskij dall'Esposizione Pan-Russa delle Arti e dei Mestieri di Mosca nel 1880 ed eseguita in quella sede il 20 agosto 1882. L'Ouverture vuole essere una fantasiosa e fantasmagorica rievocazione della campagna napoleonica in Russia, realizzata con un'orchestrazione quanto mai brillante e ricca di effetti anche realistici. Si apre con un tema corale di viole, violoncelli e contrabbassi su un inno liturgico ortodosso dalla caratteristica struttura armonica modale. Nella presente edizione e per la prima volta nei concerti dell'Accademia il coro canta per 30 battute sulle parole «Dio proteggi il tuo popolo»; probabilmente in origine Cajkovskij aveva pensato di inserire a questo punto il coro che successivamente è stato tolto nelle normali esecuzioni concertìstiche. Agli archi si alternano i fiati nella esposizione dell'inno, per lasciare poi spazio ad una pensosa melodia dell'oboe solo (piangendo e molto espressivo, annota il compositore in calce alla partitura). La melodia viene ripresa dai fiati in un largo crescendo di tutta l'orchestra e, dopo un breve episodio con tamburo militare e squilli di corni, si giunge alla descrizione della battaglia: un disegno basato su un salto ascendente di ottava e su una veloce scala discendente passa da uno strumento all'altro dell'orchestra in una specie di fugato di crescente concitazione, mentre corni, trombe e tromboni espongono il tema della Marsigliese. La tensione giunta al culmine si spegne progressivamente in un passaggio di violoncelli e contrabbassi; con gli archi all'unisono, rinforzati dai fiati, si ode un tema popolare russo già usato da Rimskij - Korsakov nella sua Ouverture su temi russi. Si riaccende la battaglia sul tema russo e della Marsigliese, vero e proprio leitmotiv; a questo punto si innesta la sezione conclusiva del brano con l'orchestra scatenata in fortissimo e rafforzata da colpi di cannone e rintocchi di campane, mentre dalla solenne perorazione conclusiva emergono le note dell'inno ortodosso iniziale e dell'Inno zarista, quasi a simboleggiare la vittoria del popolo russo sulle armate napoleoniche, in un esaltante e travolgente en plein air strumentale.


Testo
Spasi Gospodi liudi Tvoia
I blagoslovi dostoianie Tvoie.
Pobedy boriushchimsia za veru
Pravuiu i za sviatuiu Rus´,
Nasoprotivnyia daruia.
I Tvoie sokhraniaia
Krestom Tvoim zhitelstvo.
Krestom Tvoim zhitelstvo.
Krestom Tvoim, krestom Tvoim, krestom.
U vorot, vorot, vorot, batiushkinykh,
Ai, dunai, moi dunai, ai, veselyi dunai,
U vorot, vorot, vorot, novykh matushkinykh,
Ai, dunai, moi dunai, ai, veselyi dunai.
Spasi Gospodi liudi Tvoia
I blagoslovi dostoianie Tvoie.
Pobedy boriushchimsia za veru
Pravuiu i za sviatuiu Rus´,
I blagoslovi dostoianie Tvoie.
Bozhe tsaria khrani, silny, derzhavny,
Tsarstvui na slavu,
Tsarstvui na strakh vragam.
Salva il tuo popolo, o Dio,
E ti preghiamo, benedici la tua eredità.
Dona vittoria a coloro che combattono
Per salvare la nostra giusta fede
E la nostra amata terra sacra di Russia,
E il guardiano della tua grazia
sia per sempre la tua croce, o Signore della luce.
Alle porte, alle porte, alle porte,
alle porte dell'amata Casa del padre,
Ahi, Dunai, mio Dunai, ahi, noi cantiamo Dunai.
Alle porte, alle porte, alle porte,
alle porte dell'amata Casa della madre,
Ahi, Dunai, mio Dunai, ahi, noi cantiamo Dunai.
Salva il tuo popolo, o Dio,
E ti preghiamo, benedici la tua eredità.
Dona vittoria a coloro che combattono
Per salvare la nostra giusta fede
E la nostra amata terra sacra di Russia.
E ti preghiamo, benedici la tua eredità.
Dio salvi il nostro benevolo Zar,
valoroso e giusto, lui che regna nella gloria, che
regna contro i suoi nemici.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di santa Cecilia,
Roma, Piazza del Campidoglio, 21 luglio 1983

I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 16 agosto 2015