La RV 60 è una delle sole due Sonate a tre composte da Vivaldi per il più consueto organico di due violini e basso continuo (l'altra è la RV 74, molto più tarda) che ci siano pervenute attraverso fonti manoscritte. E conservata nella biblioteca dei Conti di Schönborn a Wiesentheid; questa famiglia iniziò infatti a collezionare musica di Vivaldi sin dal 1708. Ancora una volta, la data precoce di composizione è attestata dal numero dei movimenti (cinque) ben superiore a quello canonico per i successivi lavori vivaldiani nello stesso genere. Questo interessante lavoro è notevole soprattutto per la possente fuga che costituisce il movimento di mezzo - forse la prima attestazione conosciuta della padronanza del compositore della scrittura contrappuntistica tradizionale - e per il ricorso alla scrittura all'unisono per i violini nel quarto movimento, la cui frammentazione ritmica sembra prefigurare il puntato dell'Eja Mater dello Stabat Mater del 1712.
Michael Talbot