Sonata in sol maggiore per violino e basso continuo, RV 24


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Adagio (sol maggiore)
  2. Allegro (sol maggiore)
  3. Adagio (sol maggiore)
  4. Allegro (sol maggiore)
Organico: violino, basso continuo
Composizione: data sconosciuta
Edizione: Ricordi, Milano, 1972
Guida all'ascolto (nota 1)

La Sonata in sol maggiore per violino e basso continuo RV 24 fa parte della collezione conservata a Wiesentheid presso la Gräflich Schönbornsche Musikbibliothek e appartenuta un tempo al conte Rudolf Erwein Franz von Schönborn, grande dilettante di violoncello. La sonata in realtà si presenta con caratteristiche quanto meno poco consuete per la scrittura vivaldiana, andandosi a iscrivere al novero delle probabilmente spurie. La composizione è organizzata in quattro movimenti, di cui gli ultimi tre strutturati in forma binaria. L'Adagio iniziale presenta fin da subito, nel dettato melodico e nella quasi ingenua condotta armonica, elementi arcaizzanti accanto a figurazioni di epoche più tarde settecentesche. La prima sezione dell'Allegro seguente è costruita sul contrasto fra una prima idea, assegnata al violino e di lineare semplicità, e una seconda che al contrario si muove per ampi salti, mentre nel corso della seconda sezione queste idee vengono in parte sviluppate anche attraverso percorsi modulanti. Entrambe le sezioni vengono ovviamente ripetute: la strumentazione scelta per realizzare il basso continuo prevede cembalo e violoncello. L'Adagio è un brano sereno, in 3/2 e di grande semplicità, all'interno del quale cembalo e violoncello sostengono il violino; nella seconda sezione un percorso modulante allontana la musica dalla tonalità d'impianto, che viene ristabilita solo in prossimità della fine della composizione. Il tema dell'Allegro conclusivo è fondato su una figurazione iniziale fortemente affermativa e quindi su una sequenza di note ribattute. La seconda sezione prende avvio dalla dominante e cerca di sviluppare le idee iniziali coinvolgendo nel dialogo contrappuntistico anche la linea del basso fino alla coda, che riprende la seconda idea espressa in avvio.

Franco Pavan


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 156 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 6 febbraio 2017