Concerto in re maggiore per liuto, due violini e basso continuo, RV 93


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. [Allegro] (re maggiore)
  2. Largo (re maggiore)
  3. Allegro (re maggiore)
Organico: liuto, 2 violini, basso continuo
Composizione: 1730 - 1731
Edizione: Ricordi, Milano, 1949
Dedica: al conte Johann Joseph Wrtby
Guida all'ascolto (nota 1)

Il Concerto in re maggiore per liuto, due violini e basso continuo RV 93 è da annoverare fra le composizioni ideate da Vivaldi per il conte Wrtby. Lo strumento a pizzico è trattato ancora una volta principalmente come strumento monodico, che emerge però con particolare forza e presenza nel corso degli episodi.

Particolarmente abile si rivela Vivaldi in questo caso nel coniugare la forma concerto con la strutturazione dei movimenti in forma binaria, più tipica della sonata. Il movimento d'apertura è avviato dal ritornello orchestrale, che espone un tema dal duplice aspetto: nella prima sezione esso è caratterizzato dal vivace ritmo alla «lombarda» già incontrato nel corso del Trio in do maggiore che dona freschezza e brio alla pagina, mentre nella seconda sezione avviene un'improvvisa modulazione a re minore che immalinconisce il momento musicale, alla quale fa seguito però un'irresistibile ascesa cromatica che ristabilisce la tonalità d'impianto di re maggiore. Si apre quindi il primo solo, che riprende e sviluppa in parte la prima idea del ritornello. Dopo la ripetizione della prima sezione prende avvio la seconda sezione, con un nuovo ritornello che ribadisce alla dominante l'idea iniziale alla «lombarda», anche se dopo solo tre battute è il liuto a rioccupare la scena con un nuovo episodio. In questo caso lo strumento solista si esprime tramite arpeggi, mentre i violini intonano note lunghe e il basso vivacizza ritmicamente la pagina con un breve inciso ascendente. Nella parte conclusiva del solo, il liuto riprende la figura assegnata al basso, pur invertendola e conducendo così l'episodio al termine nella tonalità del relativo minore. Il nuovo ritornello ribadisce ora con forza lo scattante tema iniziale, subito però quasi redarguito dal nuovo episodio assegnato al liuto, che riprende e sviluppa la sezione malinconica, in minore, del tema espresso in avvio. Una breve coda del Tutti conclude il movimento, prima della ripresa integrale della seconda parte dello stesso.

Il Largo centrale è ancora una volta un brano di struggente bellezza; anch'esso scritto in forma binaria, affida al liuto una linea melodica di estatica natura, mentre i violini intonano note lunghe e il basso conduce un supporto armonico mai banale e di nobile semplicità. La costruzione della progressione all'interno della prima sezione è tutta concepita su un suono costruito grazie alle delicate note ribattute assegnate al liuto e ai ritardi della linea del violino primo. La seconda sezione prende avvio nel tono relativo minore, che però ottiene poco spazio; dopo solo quattro battute avviene infatti la ripresa del tema d'avvio, che conduce direttamente alla coda e alla conseguente ripresa della seconda sezione tutta.

L'Allegro conclusivo è anch'esso in forma binaria ed è un brillante movimento in 12/8. Il consueto ritornello iniziale riprende materiale espresso in avvio, prima di incanalarsi nella coda della prima sezione in un nuovo ritornello assegnato al Tutti. Si noti che, mentre i violini si esprimono per note ribattute, il liuto scioglie arpeggi scritti sinteticamente sulla carta da Vivaldi. Dopo la ripetizione della prima sezione, possiamo ascoltare il ritornello che apre la seconda, dapprima alla dominante, ma subito modulante verso il relativo minore. È in questa tonalità, si minore, che prende avvio il nuovo episodio solistico, interrotto da un breve inciso del Tutti che ristabilisce la tonalità d'impianto. Un nuovo breve solo sembra voler riportare l'ambito tonale verso la relativa minore, ma è troppo tardi: una breve coda conduce con chiarezza al termine della seconda sezione, che viene infine ripetuta.

Franco Pavan


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 156 della rivista Amadeus


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 6 febbraio 2017