Concerto in mi minore per quattro violini, archi e basso continuo, op. 3 n. 4, RV 550


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Andante (mi minore)
  2. Allegro (mi minore)
  3. Adagio (sol maggiore)
  4. Allegro (sol maggiore)
Organico: 4 violini, archi, basso continuo
Composizione: 1711
Edizione: Estienne Roger, Amsterdam, 1712
Guida all'ascolto (nota 1)

Come il primo Concerto di questa serie, anche il quarto è per quattro violini. Sembra che il compositore tenga ad esprimersi con essi, tanto è vivo il desiderio di far figurare al massimo il suo strumento preferito. E che non insista sul carattere virtuosistico degli strumenti a corda, è provato dall'Andante, ove i quattro archi si fondono in modo meraviglioso, fin dalla prima idea che viene ripresa più avanti con un senso di maggiore grandiosità. Il tema dell'Allegro assai non è altro che quello rovesciato, dell'Allegro iniziale del Concerto n. 1. Qui il virtuosismo dei quattro violini risulta evidente e il compositore si compiace di metterlo in primo piano. La tonalità di «mi minore» è strettamente rispondente ai fini timbrici dello strumento e si lega alla perfezione con il giuoco violinistico. Veramente tipico l'Adagio in tre quarti, brevissimo, che il Vivaldi ha tratto, per quanto riguarda la sintesi e la solennità, dalle «Sonate a tre» del Corelli. Ma qui più forte e sentita è l'ispirazione. Il finale, costituito da un Allegro in tre ottavi di carattere popolaresco, ubbidisce alla consueta costruzione che diventerà sommamente cara al Bach, nella quale i quattro strumenti solisti risultano in tutta la loro vitalità.

Mario Rinaldi


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 12 gennaio 1965


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Ultimo aggiornamento 15 novembre 2016