Concerto in la minore per fagotto, archi e basso continuo, RV 498


Musica: Antonio Vivaldi (1678 - 1741)
  1. Allegro (la minore)
  2. Larghetto (fa maggiore)
  3. Allegro (la minore)
Organico: fagotto solista, archi, basso continuo
Composizione: 1720 - 1724
Edizione: Ricordi, Milano, 1949
Guida all'ascolto (nota 1)

Restano ignoti i moviti ci spinsero Vivaldi a scrivere quasi quaranta concerti per fagotto; certo è che il «prete rosso» fu il primo grande compositore a valorizzare in chiave solistica le potenzialità espressive dello strumento. Il Concerto RV 498 è notevolissim per qualità e forza inventiva. L'Allegro d'esordio (schema: quattro ritornelli e tre episodi) sprigiona un'atmosfera misteriosa e febbrile, simile a quella che anima certi concerti descrittivi come La notte, Il sospetto e L'inquietudine. Il nervoso staccato delle note ribattute e i cromatismi del ritornello d'apertura conducono in breve al primo episodio, dove si può apprezzare come Vivaldi affidi con disinvoltura al fagotto un impegnativo repertorio di chiara matrice violinistica: ampi e repentini salti di registro, figurazioni rapide, trilli e volatine. Il che si ripete nel secondo e poi nel terzo episodio, che costituisce il corrispettivo del primo «Solo».

Il magico Larghetto adotta, su scala ridotta, il principio del ritornello. Il «Tutti» iniziale offre lo spunto al primo «Solo», che come il secondo sa trarre dal fagotto un'intensità e una cantabilità insospettate.

Meno folgorante dei movimenl precedenti, l'Allegro finale si qualifica per la disponibilità danzante e per una parte solistica ancora all'insegna del virtuosismo di agilità (schema: quattro ritornelli e tre episodi).

Cesare Fertonani


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD allegato al n. 49 della rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 22 maggio 2017