Ouverture in do maggiore, TWV 55:C6


Musica: Georg Philipp Telemann (1681 - 1767)
  1. Ouverture
  2. Harlequinade
  3. Espagnol
  4. Bourrée en Trompette
  5. Sommeille
  6. Rondeau
  7. Menuet I. Menuet II
  8. Gigue
Organico: 3 oboi, archi, basso continuo
Composizione: data sconosciuta
Edizione: Schott, Magonza, 1967
Guida all'ascolto (nota 1)

La carriera musicale del magdeburghese Giorgio Filippo Telemann (1681-1767), sorpassa, come quantità di produzione, persino quella eccezionale, anche sotto l'aspetto della quantità, del suo contemporaneo Giovanni Sebastiano Bach. Scrisse una quarantina di opere teatrali, una dozzina di Oratori, una quarantina di Passioni, 12 volumi di servizi religiosi per l'intera annata, Mottetti, Salmi, Cantate per nozze, per cerimonie funebri e per altre occasioni; composizioni strumentali, pagine organistiche, pagine vocali, ecc. La sua fecondità davvero stupefacente, unita a una padronanza della tecnica compositiva e delle forme e dello stile del suo tempo, gli valsero, ancora vivo, i più grandi successi ed i più alti riconoscimenti. La sua immensa produzione, quasi sempre di alta qualità, non è ancora stata tutta studiata: ma a misura che lo studio procede da parte dei diversi esegeti, essa rivela una fra le più alte figure della musica del suo tempo, dove Telemann tiene un posto più che onorevole fra Haendel e Bach. Sembra anzi che Haendel abbia subito più o meno profondamente una certa influenza dalle opere del magdeburghese.

Fra le sue opere conosciute l'Ouverture in do maggiore - che per la forma, secondo gli usi del tempo, è affine alla Suite - è considerata uno dei suoi capolavori, e col brio indiavolato dei suoi movimenti allegri, e con la profonda emozione che si sprigiona dai suoi largo, dà un'immagine abbastanza esatta della personalità del musicista.

Domenico De Paoli


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 17 gennaio 1964


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Ultimo aggiornamento 2 marzo 2017