Ständchen (Serenata), op. 17 n. 2

Lied per voce e pianoforte

Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
Testo: Adolf Friedrich von Schack Organico: voce, pianoforte
Composizione: Monaco, 22 dicembre 1886
Edizione: D. Rahter, Lipsia, 1888
Testo (nota 1)

STÄNDCHEN SERENATA
Mach auf, mach auf, doch leise mein Kind,
um keinen vom Schlummer zu wecken.
Kaum murmelt der Bach, kaum zittert im Wind
ein Blatt an den Büschen und Hecken.
Drum leise mein Mädchen, das nichts sich regt,
nur leise die Hand auf die Klinke gelegt.
Mit Tritten, wie Tritte, der Elfen so sacht,
um über die Blumen zu hüpfen,
Flieg' leicht hinaus in die Mondscheinnacht
zu mir in den Garten zu schlüpfen.
Rings schlummern die Blüten am rieselnden Bach
und duften im Schlaf, nur die Liebe ist wach.
Sitz' nieder, hier dämmert's geheimnisvoll
unter den Lindenbäumen.
die Nachtigall, uns zu Häupten soll
von uns'ren Küssen träumen.
Und die Rose, wenn sie am Morgen erwacht,
hoch glühn von den Wonneschauern der Nacht.
Apri, apri silenziosamente, mio bimbo,
per non svegliare nessuno dal dolce sonno.
Mormora appena il ruscello, trema appena nel vento
una foglia nei cespugli e nelle siepi.
Tutt'intorno sommessamente, o mia fanciulla, che nulla si svegli
soltanto con la mano, posata dolcemente sulla maniglia.
Con passi leggeri, al pari degli Elfi, per intenderci,
per saltellare sopra i fiori,
vola leggera fuori nel plenilunio notturno,
per sgattaiolare da me nel giardino.
Tutt'attorno al mormorante ruscello sono assopiti i fiori
e profumano nel sonno, soltanto l'amore è sveglio.
Siediti vicino, qui segretamente, sta per albeggiare
sotto gli alberi di tiglio.
l'usignolo sulle nostre teste
deve sognare dei nostri baci,
e la rosa, quando si sveglia al mattino,
è tutta umida della deliziosa rugiada notturna.

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Sala Accademica di via dei Greci, 30 ottobre 1981


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Ultimo aggiornamento 21 aprile 2014