Symphonia domestica, op. 53


Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
  1. Introduzione e sviluppo dei tre gruppi di temi principali
    Temi del marito: (a) gemächlich (comodo); (b) träumerisch (sognante); (c) feurig (focoso)
    Temi della moglie: (a) lebhaft und heiter (vivace e giocondo); (b) grazioso
    Tema del figlio: ruhig (tranquillo)
  2. Scherzo
    Felicità dei genitori, giochi infantili, ninnananna (la pendola suona le sette di sera)
  3. Adagio
    Lavori e propositi, scena d'amore, sogni e preoccupazioni (la pendola suona le sette del mattino)
  4. Finale
    Risveglio e allegra baruffa (doppia fuga), riconciliazione e conclusione gioiosa
Organico: ottavino, 3 flauti, 2 oboi, oboe d'amore, corno inglese, clarinetto in mi bemolle, 3 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, controfagotto, 4 sassofoni (soprano, contralto, baritono e basso), 8 corni, 4 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, tamburo, cassa, triangolo, piatti, tamburello, glockenspiel, 2 arpe e archi
Composizione: Berlino-Charlottenburg, 31 Dicembre 1903
Prima esecuzione: New York, Carnegie Hall, 21 marzo 1904
Edizione: Bote & Bock, Berlino, 1904
Dedica: alla mia cara moglie ed a nostro figlio
Guida all'ascolto 1 (nota 1)

Nell'arco dell'intensa e poliedrica attività compositiva di Strauss la Symphonia domestica si colloca tra i due poemi sinfonici Ein Heldenleben (Vita d'eroe) e Eine Alpensinfonie (Sinfonia delle Alpi). Il musicista cominciò a scrivere la «Domestica» nel 1902, poco dopo l'andata in scena della sua seconda opera Feuersnot (Fuochi di San Giovanni) e la terminò nel 1903, dirigendola per la prima volta al Carnegie Hall di New York il 21 marzo 1904. Sin d'allora questo poema sinfonico suscitò discussioni e riserve da parte della critica per il suo acceso e scoperto carattere autobiografico. Quando il lavoro venne eseguito il 1° giugno dello stesso anno a Francoforte, diretto sempre dall'autore, si scatenò una vera tempesta contro Strauss, accusato di essere un egocentrico e un megalomane per aver voluto descrivere musicalmente una qualsiasi giornata della sua vita familiare, fatto ritenuto esclusivamente privato e da non interessare il pubblico. Si sviluppò tra critici di opposte opinioni anche una vivace controversia sulla validità estetica della musica a programma, perseguita in quel momento da Strauss, rispetto alla cosiddetta musica assoluta o pura, da Mozart a Brahms. Infatti la Symphonia domestica vuole essere un album, o meglio, un ritratto di famiglia dedicato affettuosamente dall'artista «alla mia cara moglie» (la cantante Pauline de Ahna, sposata a Weimar il 10 novembre 1894) e «a nostro figlio» (il primo unico figlio di Strauss, Franz, nato il 12 aprile 1897). La partitura originale conteneva sottotitoli esplicativi per le varie sezioni, che in un secondo tempo il compositore cancellò, dietro consiglio dell'amico e scrittore Romain Rolland, prima della presentazione parigina della Sinfonia. Ad esempio, i temi principali sono ora contrassegnati dalle indicazioni Tema I, Tema II e Tema III, mentre nell'originale erano specificati come tema del marito, tema della moglie e tema del figlio. Qualche annotazione descrittiva però è rimasta, come ad esempio «Ganz der Papa, Ganz die Mama» (Tutto suo padre, tutto sua madre), quando gli zii e le zie vedono per la prima volta il bambino. Una particolarità di questa composizione è data dalla scelta delle tonalità che indicano simbolicamente i vari personaggi: il fa maggiore è il simbolo del marito, il si maggiore si riferisce alla madre, mentre per il figlio si oscilla fra il re maggiore e il re minore.

Dopo l'eroismo barocco della Vita d'eroe Strauss nella «Domestica» si abbandona all'idillio borghese, narrando una storia di tutti i giorni che si svolge tra le mura casalinghe in modo tranquillo e operoso, pur tra le bizze e le impennate di umore, addolcite dalla visione serena di un bambino che cresce sano e vivace. Contrasta con la semplicità dell'argomento lo schieramento orchestrale mastodontico, comprendente circa centodieci elementi, tra cui, oltre il resto, cinque clarinetti, quattro saxofoni facoltativi (Strauss consiglia: «Soltanto in caso estremo ad libitum») e sessantadue archi. Tuttavia questo organico è impiegato spesso in forme ridotte e adeguate alle attuali esigenze e disponibilità strumentali.

La partitura è concepita in un solo movimento, articolato nelle quattro sezioni tipiche della sinfonia: un'introduzione, uno scherzo, un adagio e un finale fugato. Il primo tema (il marito) è una raccolta di brevi motivi, ognuno di essi indicativo di un elemento psicologico: comodo (violoncello), sognatore (oboe), pensieroso (clarinetti), fiero (archi) e felice (tromba). Quindi viene il tema della moglie, presentato da flauti, oboi e violini, ed è una allusiva inversione del primo motivo del marito. I Temi I e II si intersecano fra di loro e si alternano prima di giungere al Tema III (il figlio) affidato ad un espressivo assolo dell'oboe d'amore. La tranquillità familiare si interrompe allorché il bambino è presentato ai parenti: il Ganz der Papa delle zie viene sottolineato dalle trombe e dai clarinetti, mentre gli zii sentenziano il loro Ganz die Marna attraverso il suono robusto dei corni e del trombone.

Segue lo Scherzo (Felicità dei genitori e gioco del bambino) in cui il Tema III è trattato sulla falsariga di un canto popolare, poggiato sulle armonie dei fiati e delle viole. Si fa sentire il tema dei genitori, specie quello per violino solo della madre: inoltre si intravedono in embrione certe idee musicali che Strauss svilupperà nelle future composizioni, come nella dolcissima Ninna-nanna (ripresa da una celebre barcarola di Mendelssohn) prefigurante il soliloquio della Marescialla nel primo atto del Rosenkavalier. La pendola (Glockenspiel) suona le sette e il bambino va a dormire: il pezzo si chiude nell'atmosfera sognatrice del crepuscolo, con una melodia cantata dal flauto e dai clarinetti bassi.

La prima parte dell'Adagio descrive il marito (che è poi Strauss stesso) al lavoro nel suo studio nel fissare le idee sul pentagramma: gli archi appaiono straordinariamente intensi. Con la riapparizione del tema della moglie si assiste ad un'appassionata scena d'amore, dove l'orchestra acquista un respiro possente e si espande con una varietà timbrica che appartiene al migliore Strauss. A poco a poco all'immaginazione subentra il richiamo alla realtà: suonano le sette del mattino e la famiglia si ridesta alla vita di tutti i giorni, faccendiera e vivacemente rumorosa.

Nel finale il musicista ricorre ad una doppia fuga per sottolineare il risveglio, seguito da un'allegra baruffa, condotta con finissimo senso musicale (un omaggio alla baruffa wagneriana dei Maestri cantori?). Un episodio trattato dagli strumenti a fiato precede la lunga ed esuberante sezione conclusiva in cui ritornano tutti i temi, rielaborati ed ascoltati con un virtuosismo orchestrale che ancora oggi impressiona l'ascoltatore e resta l'elemento più valido e duraturo di questo poema sinfonico, nella cui coda il suono dominatore dei corni vuole essere una glorificazione della personalità del figlio, in quanto erede e continuatore della famiglia.

Guida all'ascolto 2 (nota 2)

Soltanto cinque anni separano la Symphonia domestica, terminata il 31 dicembre 1903 e diretta dall'autore stesso il 21 marzo successivo a New York, dall'autobiografica e riassuntiva Vita d'eroe (1898), ma in questi cinque anni Strauss ha irreversibilmente scelto la strada del teatro; i ritorni alla forma sinfonica, sia pure grandiosi come nel caso di questa partitura mastodontica, non avranno più la stessa felicità e immediatezza dei capolavori della gioventù. Dedicata "alla mia cara moglie e al nostro bambino", la Symphonia domestica vuol essere l'autobiografia musicale di un artista prossimo ai quarantanni e profondamente soddiifatto di sé: ciò spiega l'impressionante ipiegamento di forze, chiamato in causa per descrivere fatti e sentimenti di natura anzitutto intima.

Concepita come un unico grande movimento, peraltro chiaramente articolato in quattro parti, l'opera si basa su tre gruppi tematici: tre motivi per impersonare lo stesso Strauss, due per la moglie, uno, affidato all'oboe d'amore, per il piccolo Franz, protagonista dell'unico episodio esplicitamente descrittivo del lavoro, quello in cui le didascalie lasciate da Strauss sulla partitura (forse per distrazione: le altre, numerosissime, furono poi cancellate) danno voce ai commenti degli zii ("ganz der Papa", tutto papà) e delle zie ("ganz die Marna", tutto mammà) sul piccolo ancora in culla. Dopo la presentazione dei temi e la pittura del quadro familiare, la seconda sezione della Symphonia descrive la felicità dei genitori e i primi giochi infantili del figlio, attraverso le variazioni dei temi: presto il bambino comincia a disturbare, finché l'orchestra non ci farà sentire le sculacciate che lo rimandano a letto. Sette rintocchi di pendola (glockenspiel), annunciando il calar della sera, guidano all'idillio notturno che vedrà protagonisti i due coniugi. È un ampio Adagio, svolto come un dialogo fra marito e moglie seguito da una scena d'amore, dove non manca di inserirsi il bambino di nuovo sveglio. Altri sette rintocchi segnano il mattino: una nuova giornata, dove torna in primo piano il tema del figlio. Su questo è costruita una scena animatissima, una baruffa descritta attraverso la complessa elaborazione polifonica di una doppia fuga, che resta fra i più eccezionali esempi di virtuosismo compositivo e di dominio della massa orchestrale che Strauss abbia lasciato. Dopo un ritorno a più distese espansioni melodiche, una coda trionfale e gioiosa dà all'opera una conclusione prevedibilmente ottimistica e soddisfatta.


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 29 gennaio 1978
(2) Testo tratto dal Repertorio di Musica Sinfonica a cura di Pietro Santi, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze, 2001


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Ultimo aggiornamento 20 giugno 2012