ATTO PRIMO | |
Su un tetto piatto sopra i giardini imperiali. A lato, l'ingresso alla stanze, fiocamente illuminato. | |
NUTRICE | |
(accoccolata nell'oscurità) | |
Licht überm See - Ein fließender Glanz - Schnell wie ein Vogel! - Die Wipfel der Nacht Von ober erhellt - Eine Feuerhand Will fassen nach mir - Bist du es, Herr? Siehe, ich wache Bei deinem Kinde Nächtlich in Sorge und Pein! |
Luce sopra il lago - un vivido splendore - rapido come un uccello! - I culmini della notte rischiarati dall'alto - con mano di fuoco quasi m'afferra - sei tu, signore? Vedi, io veglio presso tua figlia, di notte in sollecito affanno! |
IL MESSO | |
(avanza nell'oscurità, coperto di corazza, inondato di luce azzurra) | |
Nicht der Gebieter, Keikobad nicht, aber sein Bote! Ihrer elf haben dich heimgesucht, ein neuer mit jedem schwindenden Mond. Der zwölfte Mond ist hinab: Der zwölfte Bote steht vor dir. |
Non il padrone, non Keikobad, ma il suo messo! Altri undici t'han visitato, uno nuovo al calar d'ogni luna. La dodicesima luna è finita: ti sta innanzi il dodicesimo messo. |
NUTRICE | |
(angosciata) | |
Dich hab ich nie gesehn. | Non t'ho mai veduto! |
IL MESSO | |
(severo) | |
Genug: ich kam Und frage dich: Wirft sie einen Schatten? Dann wehe dir! Weh uns allen! |
Basta: sono venuto e ti chiedo: getta ella un'ombra? Allora guai a te! Guai a noi tutti! |
NUTRICE | |
(trionfante, ma reprimendosi) | |
Keinen! Bei den gewalt'gen Namen! Keinen! Keinen! Durch ihren Leib wandelt das Licht, als wäre sie gläsern. |
Nessuna! Per i possenti nomi! Nessuna! Nessuna! Traverso il suo corpo passa la luce, com'ella fosse di vetro. |
IL MESSO | |
(cupo) | |
Einsamkeit um dich, das Kind zu schützen. Vom schwarzen Wasser die Insel umflossen, Mondberge sieben gelagert um den See - und du ließest, du Hündin, das Kleinod dir stehlen! |
Intorno a te solitudine, per custodire la fanciulla. La nera acqua cinge l'isola, i sette Monti della Luna si stendono lungo il lago - e tu lasciasti, o cagna, rubarti il gioiello! |
NUTRICE | |
Von der Mutter her war ihr ein Trieb übermächtig zu Menschen hin! Wehe, daß der Vater dem Kinde die Kraft gab, sich zu verwandeln! Konnt' ich einem Vogel nach in die Luft? Sollt ich die Gazelle mit Händen halten? |
Dalla madre sua ella trasse un impulso strapotente verso gli umani! Ahi, che il padre diede alla figlia il potere di tramutarsi! Potevo un uccello inseguire nell'aria? Dovevo la gazzella prender con le mani? |
IL MESSO | |
Laß mich sie sehn! | Fa' che io la veda! |
NUTRICE | |
(piano) | |
Sie ist nicht allein: Er ist bei ihr. Die Nacht war nicht in zwölf Monden, daß er ihrer nicht hätte begehrt! Er ist ein Jäger und ein Verliebter, sonst ist er nichts! Im ersten Dämmer schleicht er vor ihr, wenn Sterne einfallen, ist er wieder da! Seine Nächte sind ihr Tag, seine Tage sind ihre Nacht . |
Ella non è sola: egli è accanto a lei. Non vi fu notte in dodici lune ch'egli non l'avesse voluta! È un cacciatore e un amante che altro non è! Al primo albeggiare fugge via da lei; quando tornano le stelle, egli è di nuovo qui! Le sue notti son giorno per lei, i suoi giorni per lei son notte. - |
IL MESSO | |
(molto deciso) | |
Zwölf lange Monde war sie sein! Jetzt hat er sie noch drei kurze Tage! Sind die vorbei: sie kehrt zurück in Vaters Arm. |
Per dodici lunghe lune ella fu sua! Ora egli la possiede ancora per tre brevi giorni! Trascorsi questi - ella ritorna in braccio al padre. |
NUTRICE | |
(con giubilo contenuto) | |
Und ich mit ihr! O gesegneter Tag! Doch er? |
Ed io con lei! Oh giorno benedetto! Ma lui? |
IL MESSO | |
Er wird zu Stein! | Diventa di pietra! |
NUTRICE | |
Er wird zu Stein! Daran erkenn' ich Keikobad und neige mich! |
Diventa di pietra! Ora riconosco Keikobad e m'inchino! |
IL MESSO | |
(scomparendo) | |
Wahre sie du! Drei Tage! Gedenk! |
Tu custodiscila! Tre giorni! Ricorda! |
L'IMPERATORE | |
(si mostra sulla porta della stanza) | |
Amme! Wachst Du? | Nutrice! Vegli? |
NUTRICE | |
Wache und liege der Hündin gleich auf deiner Schwelle! |
Veglio e giaccio come una cagna sulla tua soglia! |
L'IMPERATORE | |
(avanza, bello, giovane, in armatura da caccia. Albeggia debolmente) | |
Bleib und wache, bis sie dich ruft! Die Herrin schläft. Ich geh zur Jagd. Heute streif ich bis an die Mondberge und schicke meine Hunde über das schwarze Wasser, wo ich meine Herrin fand, und sie hatte den Leib einer weißen Gazelle und warf keinen Schatten und entzündete mir das Herz. Wollte Gott, daß ich heute meinen roten Falken wiederfände, der mir damals meine Liebste fing! Denn als sie mir floh und war wie der Wind und höhnte meiner - und zusammenbrechen wollte mein Roß-, da flog er der weißen Gazelle zwischen die Lichter - und schlug mit den Schwingen ihre süßen Augen! Da stürzte sie hin und ich auf sie mit gezückten Speer - da riß sich's in Ängsten aus dem Tierleib, und in meinen Armen rankte ein Weib! - Oh, daß ich ihn wiederfände! Wie wollt ich ihn ehren! - den roten Falken! Denn ich habe mich versündigt gegen ihn in der Trunkenheit der ersten Stunde: denn als sie mein Weib geworden war, da stieg Zorn in mir auf gegen den Falken, daß er es gewagt hatte, auf ihrer Stirn zu sitzen und zu schlagen ihre süßen Lichter! Und in der Wut warf ich den Dolch gegen den Vogel und streifte ihn, und sein Blut tropfte nieder. - Seinen Blick vergesse ich nie! |
Resta e veglia fin ch'ella ti chiama! La signora dorme. Io vado alla caccia. Oggi mi spingo fino ai Monti della Luna e mando i miei cani oltre l'acqua nera, dove trovai la mia signora, ed ella aveva il corpo d'una bianca gazzella e non gettava ombra alcuna e m'accese il cuore. Volesse Iddio che oggi ritrovassi il mio rosso falcone, che allora mi catturò la mia amata! Ché quando ella mi sfuggiva ed era come il vento e mi scherniva - e voleva stramazzare il mio destriero -, quello volò tra i lumi alla bianca gazzella - e colpì con l'ali i suoi dolci occhi! Ed ella s'abbatté ed io su di lei vibrando la lancia - ecco per l'angoscia si squarciò il corpo d'animale, e nelle mie braccia s'avviticchiò una donna! - Oh, ch'io lo ritrovi! Come vorrei onorarlo! - Il rosso falcone! Ché ho peccato contro di lui nell'ebbrezza della prima ora: quand'ella divenne la mia donna, ira m'assalì contro il falcone, che aveva osato posarsi sulla fronte di lei e colpire i suoi dolci occhi! E nel furore scagliai il pugnale contro l'uccello e lo scalfii, e il suo sangue gocciolò. - Mai scorderò il suo sguardo! |
NUTRICE | |
(curiosa) | |
Herr, wenn Du anstellst ein solches Jagen - leicht bleibst du dann fern über Nacht? |
Signore, se t'accingi a tale caccia - starai lungi ben oltre la notte? |
L'IMPERATORE | |
Kann sein, drei Tage komm ich nicht heim! Hüte du mir die Herrin und sag ihr: wenn ich jage - es ist um sie und aber um sie! Und was ich erjage, mit Falke und Hund, und was mir fällt vom Pfeil und Speer: es ist für die Herrin! Denn meiner Seele und meinen Augen und meinen Händen und meinem Herzen ist sie die Beute aller Beuten ohn' Ende! |
Forse per tre giorni non torno a casa! Custodisci per me la signora e dille: s'io caccio - è per lei e sempre per lei! E quel ch'io caccio con falcone e cane, e quel ch'io abbatto con freccia e lancia: è in luogo di lei! Ché della mia anima e dei miei occhi e della mie mani e del mio cuore ella è la preda d'ogni preda senza fine! |
(esce rapidamente. Crepuscolo mattutino sempre più, si sentono voci d'uccello) | |
NUTRICE | |
(al alcuni servi, che a poco a poco si erano raccolti intorno all'imperatore) | |
Fort mit euch! Ich höre die Herrin! Ihr Blick darf euch nicht sehen! |
Andatevene! Sento la signora! Non vi deve scorgere il suo sguardo! |
(i servi si disperdono in silenzio) | |
L'IMPERATRICE | |
(esce dalla stanza) | |
Ist mein Liebster dahin, was weckst du mich so früh? Laß mich noch liegen! Vielleicht träum' ich mich zurück in eines Vogels leichten Leib oder einer jungen weißen Gazelle! Oh, daß ich nimmer mich verwandeln kann! Oh, daß ich den Talisman verlieren mußte in der Trunkenheit der ersten Stunde! Und wäre so gern das flüchtige Wild, das seine Falken schlagen - sieh! - Da droben, sieh! - Da hat sich einer von seinen Falken - sieh - verflogen! Oh, sieh doch hin, der rote Falke, der einst mich mit seinen Schwingen - ja, er ist's! O Tag der Freude für meinen Liebsten und für mich! Unser Falke, unser Freund! Sei mir gegrüßt, schöner Vogel, kühner Jäger! Er hat uns vergeben, er kehrt uns zurück. Oh, sieh hin, er bäumt auf! Dort auf dem Zweige - wie er mich ansieht - von seinem Fittich tropft ja Blut, aus seinen Augen rinnen ja Tränen! Falke! Falke! Warum weinst Du? |
Se è via il mio amato, perché mi svegli presto? Lasciami giacere ancora! Forse col sogno io ritorno al leggero corpo d'un uccello o a una giovane, bianca gazzella! Oh, ch'io non possa mai più trasformarmi! Oh, dovetti perdere il talismano nell'ebbrezza della mia prima ora! E ben vorrei essere la fuggitiva selvaggina, che i suoi falconi abbattono - vedi! - lassù, vedi! - Uno dei suoi falconi - ecco - s'è involato! Oh, eccolo ancora, il rosso falcone, che un giorno con le sue ali - sì, è lui! O giorno di gioia per il mio amato e per me! Il nostro falcone, il nostro amico! Ti saluto, bell'uccello, astuto cacciatore! Egli ci ha perdonato, egli ritorna a noi. Oh, ecco là, s'impenna! Là sul ramo - come mi osserva - dalla sua ala gocciola sangue, dai suoi occhi scorrono lacrime! Falcone! Falcone! Perché piangi? |
VOCE DEL FALCONE | |
(lamentoso) | |
Wie soll ich denn nicht weinen? Wie soll ich denn nicht weinen? Die Frau wirft keinen Schatten, der Kaiser muß versteinen! |
Ma come posso non piangere? Ma come posso non piangere? La donna non getta ombra, L'imperatore deve pietrificarsi! |
L'IMPERATRICE | |
Dem Talisman, den ich verlor in der Trunkenheit der ersten Stunde, ihm war ein Fluch eingegraben - gelesen einst, vergessen, ach! Nun kam es wieder: - |
Nel talismano, ch'io perdei nell'ebbrezza della mia prima ora, una maledizione era scolpita - letto una volta, scordato, ahimè! Ora è ritornato: - |
VOCE DEL FALCONE | |
Die Frau wirft keinen Schatten, der Kaiser muß versteinen! Wie soll ich denn nicht weinen? |
La donna non getta ombra, l'imperatore deve pietrificarsi! Ma ora come posso non piangere? |
NUTRICE | |
(ripetendo cupamente) | |
Die Frau wirft keinen Schatten, | La donna non getta ombra! |
L'IMPERATRICE | |
Der Kaiser muß versteinen! | L'imperatore deve pietrificarsi! |
(prorompendo) | |
Amme, um alles, wo find' ich den Schatten? |
Nutrice, ti scongiuro, dove trovo l'ombra? |
NUTRICE | |
(cupa) | |
Er hat sich vermessen, daß er dich mache zu seinesgleichen - eine Frist ward gesetzt, daß er es vollbringe. Deines Herzens Knoten hat er dir nicht gelöst, ein Ungebornes trägst Du im Schoß, Schatten wirfst du keinen. Des zahlt er den Preis! |
Egli ha osato fare di te una sua simile - fu stabilito un termine perché lo rispettasse. I nodi del tuo cuore egli non t'ha sciolto, un non nato tu non porti nel grembo, tu non getti ombra. Di questo egli paga il fio! |
L'IMPERATRICE | |
Weh, mein Vater! Schwer liegt deine Hand auf deinem Kind. Doch stärker als andre noch bin ich! Amme, um alles, du weißt die Wege, du kennst die Künste, nichts ist dir verborgen und nichts zu schwer. Schaff mir den Schatten! Hilf deinem Kind! |
Ahimè, padre mio! Greve pesa la tua mano su tua figlia. Ma più forte d'altra io sono ancora! Nutrice, ti scongiuro, tu conosci le vie, tu conosci le arti, nulla ti è celato e nulla t'è grave. Procurami l'ombra! Aiuta tua figlia! |
(cade ai suoi piedi) | |
NUTRICE | |
(severa) | |
Ein Spruch ist getan und ein Vertrag! Es sind angerufen gewaltige Namen, du es ist an dir, daß du dich fügest! |
Una parola fu data e un patto stipulato! Furono invocati possenti nomi, e spetta a te conformarti! |
(sotto la potenza del suo sguardo, esitando) | |
Den Schatten zu schaffen... wüßt' ich vielleicht.... doch daß er dir haftet, müßtest du selber ihn dir holen. Und weißt du auch wo? |
Procurare un'ombra... forse io saprei... ma perché a te aderisca, dovresti tu stessa andarla a prendere. E poi sai dove? |
L'IMPERATRICE | |
Sei es wo immer, zeig mir den Weg und geh ihn mit mir! |
Sia dovunque, mostrami la via, e vieni con me! |
NUTRICE | |
(piano e rabbrividendo) | |
Bei den Menschen! Graust's dich nicht? Menschendunst ist uns Todesluft. Uns riecht ihrer Reinheit nach rostigem Eisen und gestocktem Blut und nach alten Leichen! Dies Haus, getürmt den Sternen entgegen, emporgetrieben spielende Wasser buhlend um Reinheit der himmlischen Reiche! Und nun von hier noch tiefer hinab! Dich ihnen vermischen, hausen mit ihnen, handeln mit ihnen, Rede um Rede, Atem um Atem, erspähn ihr Belieben, ihrer Bosheit dich schmiegen, ihrer Dummheit dich bücken, ihnen dienen! Graust's dich nicht? |
Fra gli umani? Non inorridisci? L'umane esalazioni sono per noi aria di morte. Questa casa, torreggiante verso le stelle, le acque scherzose, anelanti, bramose della purezza dei regni celesti! Per noi il loro candore sa di ferro rugginoso e di sangue rappreso e di vecchi cadaveri! Ed ora da qui scendiamo ancor più giù! Mescolarti con loro, dimorare con loro, trattare con loro, parola dopo parola, respiro dopo respiro, spiarne i desideri, piegarti alla loro malvagità, chinarti alla loro stupidità, servirli! Non inorridisci? |
L'IMPERATRICE | |
(molto decisa e solenne) | |
Ich will den Schatten! | Io voglio l'ombra! |
(con grande slancio) | |
Ein Tag bricht an! Führ' mich zu ihnen: Ich will! |
Nasce un giorno! Guidami da loro! lo voglio! |
(scialba luce mattutina) | |
NUTRICE | |
Ein Tag bricht an, ein Menschentag. Witterst du ihn? Schaudert's dich schon? Das ist ihre Sonne: der werfen sie Schatten! Ein Verräter Wind schleicht sich heran, an ihren Häusern haucht er hin, an ihren Haaren reißt er sie auf! |
Nasce un giorno, un giorno umano. Non l'avverti? Non inorridisci già? Ecco il loro sole: per esso gettano ombra! Un vento traditore s'approssima, spira contro le loro case, scompiglia i loro capelli! |
(a poco a poco l'aurora. - Piena di scherno e di disprezzo) | |
Der Tag ist da, der Menschentag - ein wildes Getümmel, gierig - sinnlos, ein ewiges Trachten ohne Freude! |
Ecco il giorno il giorno umano - un selvaggio trambusto, avido - insensato, uno sforzo eterno senza gioia! |
(selvaggia e colma d'odio) | |
Tausand Gesichter, keine Mienen - Augen, die schauen, ohne zu blicken - Kielkröpfe, die gaffen, Lurche und Spinnen - uns sind sie zu schauen so lustig wie sie! Sie zu fassen verstünde ich schon - mich einzunisten - ihnen Streiche zu spielen im eigenen Haus - ist mein Element! Diebesseelen sind ihre Seelen - so verkauf' ich einen dem andern! Eine Gaunerin bin ich unter Gaunern, Muhme nennen sie mich und Mutter gar! Ziehsöhne hab' ich und Ziehtöchter viel, hocken wie Ungeziefer auf mir! Warte, du sollst was sehn! |
Mille volti, non un'espressione - occhi che guardano senza vedere - gozzuti, beanti, anfibi e ragni sì ridicoli sono ai nostri sguardi! Afferrarli io ben saprei - annidarmi - giocar loro dei tiri nella lor propria casa - è l'elemento mio! Anime di ladri son l'anime loro - e io li vendo l'uno all'altro! Una furfante io sono tra furfanti, come mi chiamano e madre addirittura! Ho molti figli e figlie adottivi, su me come cimici s'abbiccano! Aspetta, e vedrai! |
L'IMPERATRICE | |
(senza dare retta alla nutrice) | |
Weh, was faßt mich gräßlich an! Zu welchem Geschick reißt's mich hinab? |
Ahimè, che mai d'orribile m'afferra! A qual destino giù mi trascinano? |
NUTRICE | |
(stretta a lei) | |
Zitterst du? Reut dich dein Wünschen? Heißest uns bleiben? Läßest den Schatten dahin? |
Tremi? Ti penti del tuo desiderio? Ci comandi di restare? Rinunci all'ombra? |
L'IMPERATRICE | |
Mich schaudert freilich, aber ein Mut ist in mir, der heißt mich tun, wovor mich schaudert! Und kein Geschäft außer diesem, das wert mir schiene, besorgt zu werden! Hinab mit uns! |
Certo n'ho orrore, ma un coraggio v'è in me, che mi fa compiere quel che mi fa orrore! E nessuna cosa v'è, oltre a questa, che mi sembra degna d'esser compiuta! Giù insieme! |
(L'aurora è tutta fiammeggiante) | |
NUTRICE | |
Hinab denn mit uns! Die Geleiterin hast du dir gut gewählt, Töchterchen, liebes, warte nur, warte! Um ihre Dächer versteh ich zu flattern, durch den Rauchfang weiß ich den Weg, und ihrer Herzen verschlungene Pfade, Krümmen und Schlüfte, die kenne ich gut. |
Giù dunque insieme! L'accompagnatrice hai ben scelta, cara, amata figlia, ma attendi, attendi! Per i loro tetti io so svolazzare, per la cappa del camino io conosco la via, e i tortuosi sentieri, e le curve e gli antri dei loro cuori io ben conosco. |
(Sprofondano giù nell'abisso del mondo umano, l'orchestra descrive il loro volo verso la terra) | |
(Il siparietto si chiude rapidamente) | |
Cambiamento di scena | |
Nella casa del tintore. Una stanza spoglia, insieme bottega e abitazione, Dietro a sinistra il letto, dietro a destra l'unica porta d'entrata e d'uscita. Davanti, il focolare, tutto d'una miseria davvero orientale. Stoffe colorate appese qua e là su pali ad asciugare; mastelli, secchielli, tinozze, caldaie appese a catene, grossi cucchiaioni, mestoli, mortai, mulini a mano; ciuffetti di fiori secchi e d'erbe, appesi, ed altri similiaccatastati alle pareti; pozze di colori sul terreno argilloso; qua e là macchie turchino scuro, verde scuro. | |
(Al levarsi del sipario l'orbo sta sopra al monco e vuole strozzarlo: Il giovane, lo storpio, tenta di strappar via l'orbo. la moglie del tintore giunge da dietro, cerca una tinozza per annaffiare d'acqua i litiganti) | |
L'ORBO | |
(picchia chi sta sotto di lui) | |
Dieb! Da nimm! Unersättlicher Nehmer! |
Ladro! Prendi! Insaziabile ghiottone! |
IL MONCO | |
(sotto, rantolando) | |
Reiß ihn nach hinten! Hund den! Mörder! |
Tiralo giù! Cane! Assassino! |
LO STORPIO | |
Zu Hilfe, Bruder! Sie würgen einander! |
Aiuto, fratello! Si strozzano a vicenda! |
LA DONNA | |
(li annaffia) | |
Schamlose ihr! Eines Hundes Geschick über euch! |
Svergognati! La sorte di un cane su voi! |
(I tre fratelli, dopo l'azione della donna, si alzano e si separano; accosciati a terra, soffiano contro di lei) | |
L'ORBO | |
Willst du uns schmähen, Hergelaufene! Du Tochter von Bettlern, wer bist denn du? Unser waren dreizehn Kinder, aber für jeden Armen, der kam, standen die Schüsseln und dampften von Fett! |
Ci vuoi ingiuriare, vagabonda! Figli di mendicanti, ma chi sei mai? Eravamo tredici figli, ma per ogni povero che veniva, v'erano scodelle e fumavano di grasso! |
LO STORPIO | |
Was hebst du die Hand gegen uns, du Schöne, bist doch unserm Bruder mit Lust zu Willen! |
Perché levi la mano contro di noi, o bella, se vogliosa ti dài al piacere di nostro fratello! |
IL MONCO | |
Laß sie, Bruder, was ist ein Weib! | Lasciala, fratello, è solo una donna! |
(Barak, il tintore, entra ora dalla porta) | |
LA DONNA | |
Aus dem Haus mir mit diesen! Du, schaff sie mir fort! Oder es ist meines Bleibens nicht länger bei dir! |
Buttameli fuori di casa! Tu, levameli dai piedi! O non resto più con te! |
BARAK | |
(rassegnato) | |
Hinaus mit euch! Ist Zeug zum Schwemmen, zehn Körbe voll, was lungert ihr hier? |
Andatevene! V'è roba da lavare, dieci ceste piene, perché oziate qui? |
(I tre fratelli se ne vanno. Barak ammassa una sull'altra pelli d'animale colorate fino a farne un bel mucchio) | |
LA DONNA | |
Sie aus dem Hause, und das für immer, oder ich. Daran will ich erkennen, was ich dir wert bin. |
O se ne vanno di casa, e per sempre, o vado io. Da questo capirò quanto valgo per te. |
BARAK | |
(proseguendo il lavoro) | |
Hier steht die Schüssel, aus der sie sich stillen, Wo sollten sie herbergen, wenn nicht in Vaters Haus? |
E qui il piatto da cui si saziano. Dove dovrebbero alloggiare se non nella casa paterna? |
(la donna tace seccata. Barak come sopra, senza levare lo sguardo) | |
Kinder waren sie einmal, hatten blanke Augen, gerade Arme und einen glatten Rücken. Aufwachsen habe ich sie sehn in Vaters Haus. |
avevano occhi lustri, braccia dritte, una schiena liscia. Li ho visti crescere nella casa paterna. |
LA DONNA | |
(beffeggiandolo) | |
Für dreizehn Kinder standen die Schüsseln, dampfend von Fett - kam noch ein Bettler, Platz war für jeden! |
Per tredici figli c'erano piatti fumanti di grasso - s'anche veniva un mendicante, c'era posto per tutti! |
(si tura le orecchie) | |
BARAK | |
(prende uno spago per legare il pacco; s'interrompe, osserva la donna) | |
Speise für dreizehn, wenn es not tut, schaff ich auch mit diesen zwei Händen! |
Cibo per tredici, se occorre, lo procuro anch'io, con queste due mani! |
(si è tirato su, le sta vicino) | |
Gib du mir Kinder, daß sie mir hocken um die Schüsseln am Abend, es soll mir keines hungrig aufstehn. Und ich will preisen ihre Begierde und danksagen im Herzen, daß ich bestellt ward, damit ich sie stille. |
Dammi dei figli che mi siedano intorno ai piatti di sera, e nessuno s'alzerà affamato. Ed io loderò la loro ingordigia e renderò grazie in cuore d'esser destinato a saziarla. |
(S'avvicina, la sfiora appena) | |
Wann gibst du mir die Kinder dazu? |
Quando mi darai questi bambini? |
(La donna si è voltata dall'altra parte; appena egli la sfiora, ella si scuote) | |
BARAK | |
(con candore e piacevolezza) | |
Ei du, ´s ist dein Mann, der vor dir steht - soll dich der nicht anrühren dürfen? |
Ehi, è il tuo sposo che ti sta davanti - non gli è permesso sfiorarti? |
LA DONNA | |
(senza guardarlo) | |
Mein Mann steht vor mir! Ei ja, mein Mann, ich weiß, ei ja, ich weiß, was das heißt! Bin bezahlt und gekauft, es zu wissen, und gehalten im Haus und gehegt und gefüttert, damit ich es weiß, und will es von heut ab nicht wissen, verschwöre das Wort und das Ding! |
Il mio sposo mi sta davanti! Eh già, il mio sposo, lo so, eh già, lo so che vuol dire! Son pagata e comprata per saperlo, e tenuta in casa e nutrita e ingozzata, perch'io lo sappia, e da oggi non voglio saperlo, rinnego la parola e la cosa! |
BARAK | |
Heia! Die guten Gevatterinnen, haben sie nicht die schönen Sprüche gesprochen über deinen Leib, und ich hab siebenmal gegessen von dem, was sie gesegnet hatten, und wenn du seltsam bist und anders als sonst - ich preise die Seltsamkeit und neige mich zur Erde vor der Verwandlung! O Glück über mir und Erwartung und Freude im Herzen! |
Ehi! Le buone comari non han forse pronunciato i bei scongiuri sul tuo corpo, ed io ho sette volte mangiato di quel che avevano benedetto, e se tu sei strana e diversa dal solito - io lodo la stranezza e mi piego fino a terra dinanzi al mutamento! Oh felicità su me e aspettazione e gioia nel cuore! |
(S'inginocchia per lavorare) | |
LA DONNA | |
Triefäugige Weiber, die Sprüche murmeln, haben nichts zu schaffen mit meinem Leib, und was du gegessen hast vor Nacht, hat keine Gewalt über meine Seele. |
Donne cispose, che mormorano detti, non hanno a che fare col mio corpo, e quel che hai mangiato avanti notte, non ha potere sulla mia anima. |
(piano) | |
Dritthalb Jahr bin ich dein Weib - und du hast keine Frucht gewonnen aus mir und mich nicht gemacht zu einer Mutter. Gelüste danach hab ich abtun müssen von meiner Seele: Nun ist es an dir, abzutun Gelüste, die dir lieb sind. |
da due anni e mezzo sono tua sposa - e non hai tratto alcun frutto a dame e non m'hai resa una madre. Simili brame ho dovuta scacciare dalla mia anima. Ora tocca a te scacciar le brame che ti son care. |
BARAK | |
(con solennità naturale e devozione del cuore) | |
Aus einem jungen Mund gehen harte Worte und trotzige Reden, aber sie sind gesegnet mit dem Segen der Widerruflichkeit. Ich zürne dir nicht, bin freudigen Herzens, und ich harre und erwarte die Gepriesenen, die da kommen. |
Da una giovane bocca escono dure parole e superbi discorsi, ma son benedetti con la benedizione della revocabilità. Non sono in collera con te e son d'animo lieto, e attendo, e aspetto i tanto lodati che verranno. |
(Barak ha legato insieme l'enorme involto, lo solleva sopra il focolare e da lì se lo tira sulla schiena, piegandosi e tirando sul davanti il capo della corda; carico, si rialza) | |
LA DONNA | |
(cupa, fra sé) | |
Es kommen keine in dieses Haus, viel eher werden welche hinausgehn und schütteln den Staub von ihren Sohlen. |
Nessuno viene in questa casa, piuttosto qualcuno ne uscirà scuotendo la polvere dalle suole. |
(quasi atona) | |
Also geschehe es, lieber heute als morgen. |
Avvenga dunque, meglio oggi che domani. |
BARAK | |
(le fa un cenno bonario senza dare ascolto alle sue ultime parole; mentre si dirige verso la porta, camminando schiacciato sotto il greve peso, fra sé) | |
Trag' ich die Ware selber zu Markt, spar' ich den Esel, der sie mir schleppt! |
Se porto la merce da me solo al mercato, risparmio l'asino che me la trascina! |
(Se ne va. La donna, sola, si è seduta su un fagotto o un sacco che si trova in primo piano. Un trasvolare, un imbrunire, un lampeggiare nell'aria. la nutrice, con una veste con rappezzi neri e bianchi, l'imperatrice,abbigliata come una serva, si trovano lì, senza essere entrate per la porta) | |
LA DONNA | |
(si è subito rialzata in piedi) | |
Was wollt ihr hier? Wo kommt ihr her? |
Che volete qui? Da dove venite? |
NUTRICE | |
(s'avvicina umile a baciarle il piede) | |
Ach! Schönheit ohnegleichen! Ein blitzendes Feuer! Oh! Oh! Meine Tochter, vor wem stehen wir? Wer ist diese Fürstin, wo bleibt ihr Gefolge? Wie kommt sie allein in diese Spelunke? |
Ah! Bellezza senza pari! Un fuoco lampeggiante! Oh! Oh! Figlia mia, davanti a chi stiamo? Chi è questa principessa? Dove resta il suo seguito? Perché viene da sola in questa spelonca? |
(Si solleva timorosa dalla posizione inginocchiata) | |
Verstattest du die Frage, meine Herrin? War dieser einer von deinen Bedienten oder von deinen Botengängern, der Große mit einem Pack auf dem Rücken, solch ein Vierschrötiger, nicht mehr junger, mit gespaltenem Maul und niedriger Stirne! |
Permetti la domanda, mia signora? Era uno dei tuoi servitori o dei tuoi facchini, l'omone con un pacco sulla schiena, uno tarchiato, non più giovane, con mascella fessa e bassa fronte? |
LA DONNA | |
Du Zwinkernde, die ich nie gesehn und weiß nicht, wo du hereingeschlüpft bist - dich durchschaue ich so weit: Du weißt ganz wohl, daß dieser der Färber und mein Mann ist, und daß ich hier im Hause wohne. |
Tu che strizzi gli occhi, e ch'io non vidi mai e non so da dove sei qui penetrata - ben t'indovino: Tu sai pur bene che questi è il tintore e mio marito, e ch'io dimoro qui nella casa. |
NUTRICE | |
(balza in piedi, come in uno smisurato stupore) | |
Oh, meine Tochter, starre und staune! Die wäre das Weib des Färbers Barak? Heran, meine Tochter, es wird dir verstattet: betrachte dir dies Wimpern und Wangen, betrachte dir diesen Leib in der Schlankheit des ganz jungen Palmbaums und schreie: Wehe! |
Oh figlia mia, stupisci e meravigliati! Sarebbe questa la moglie del tintore Barak? Vieni, figlia mia, t'è permesso: considera queste ciglia, queste gote, considera questo corpo nella sua snellezza d'una giovanissima palma, e grida: Ahimè! |
L'IMPERATRICE | |
Ich will den Schatten küssen, den sie wirft! | Voglio baciar l'ombra che ella getta! |
NUTRICE | |
Wehe! Und das soll ihm Kinder gebären! Und das soll einsam hier verkümmern! O des blinden Geschicks und der Tücke des |
Ahimè! E questa deve a lui partorir figli! E questa deve qui solitaria intristire! Oh cieco destino e perfidia della sorte! |
LA DONNA | |
(si ritrae angosciata dinanzi a lei) | |
Weh, daß du gekommen bist, meiner zu höhnen! Was redest du da, und was starrst du auf mich und willst mich zu einer Närrin machen vor Gott und den Menschen. |
Guai se sei venuta per schernirmi! Perché parli qui e mi fissi e vuoi fare di me una pazza davanti a Dio e agli uomini? |
(piange) | |
NUTRICE | |
(con finto stupore, spingendo via l'imperatrice) | |
Wehe, mein Kind, und fort mit uns! Diese weist uns von sich und will nicht unsre Dienste. Sie kennt das Geheimnis und will unser spotten, fort mit uns! |
Ahi, bimba mia, dobbiamo andarcene! Questa ci respinge da sé e non vuole i nostri servigi. Conosce il segreto e vuole schernirci, andiamocene! |
LA DONNA | |
(si leva subito) | |
Welches Geheimnis, du Unsagbare, du! Bei meiner Seele und deiner, welches Geheimnis? |
Qual segreto, o ineffabile! Per l'anima mia e tua, qual segreto? |
NUTRICE | |
(con un profondo inchino) | |
Das Geheimnis des Kaufs und das Geheimnis des Preises, um den du dir alles erkaufst. |
Il segreto dell'acquisto e il segreto del prezzo al quale tu tutto ti compri. |
LA DONNA | |
Bei meiner Seele und dem Jüngsten Tag, ich weiß von keinem Kauf, ich weiß von keinem Preis! |
Per l'anima mia e per il giorno del giudizio, non so di alcun acquisto, non so di alcun prezzo! |
NUTRICE | |
Oh, meine Herrin, soll ich Dir glauben, daß du deine Schatten, dies schwarze Nichts hinter dir auf der Erde, daß dir dies Ding ohne Namen nicht feil ist - auch nicht um unvergänglichen Reiz und Macht ohne Schranken über die Männer? |
Oh mia signora, devo crederti che la tua ombra questo nero nulla dietro te sulla terra, questa cosa senza nome non è in vendita - neppure per l'intramontabile splendore e per il potere senza confini sopra gli uomini? |
LA DONNA | |
(si gira verso la sua ombra) | |
Der gekrümmte Schatten eines Weibes, wie ich bin! Wer gäbe dafür auch nur den schmählichsten Preis? |
L'ombra curva d'una donna com'io sono! Chi darebbe per essa anche il prezzo più vile? |
NUTRICE | |
Alles, du Beneidete, alles zahlen begierige Käufer, du Herrin, wenn eine Unnennbare deinesgleichen abtut ihren Schatten und gibt ihn dahin! Ei! Die Sklavinnen und die Sklaven, so viele ihrer du verlangest, und die Brokate und Seidengewänder, in denen du stündlich wechselnd prangest, und die Maultiere und die Häuser und die Springbrunnen und die Gärten und deiner Liebenden nächtlich Gedränge und dauernde Jugendherrlichkeit für ungemessene Zeit - dies alles ist dein, du Herrscherin, gibst du den Schatten dahin! |
Tutto, o benedetta, tutto pagano avidi compratori, o signora, se una innominabile tua pari liquida la sua ombra e la dà altrui! Eh! Le schiave e gli schiavi, quanti ne desideri, e i broccati e le vesti seriche, che tu sfoggi mutando d'ora in ora, e i muli e le case e le fontane e i giardini e la notturna ressa dei tuoi amanti e duraturo splendor di gioventù per tempo interminabile - tutto questo è tuo, o padrona, se tu cedi l'ombra! |
(Afferra nell'aria lampeggiante un prezioso nastro per capelli, di perle e pietre preziose, e lo porge alla donna) | |
LA DONNA | |
Dies in mein Haar? Du Liebe, du! - Doch ich armes Weib, ich hab keinen Spiegel! Dort überm Trog mach ich mein Haar! |
Questo nei miei capelli? Oh, cara! - Ma io, povera donna, non ho uno specchio! Là sopra il mastello m'acconcio i capelli! |
NUTRICE | |
Verstattest du, ich schmücke dich! |
Permetti, io t'adorno! |
(Le mette la mano sugli occhi; subito scompare insieme alla donna. In luogo della stanza del tintore sorge un magnifico padiglione, nel cui interno si può vedere: è la dimora di una principessa. Il suolo appare coperto da un tappeto dai colori più belli, ma si tratta di schiave in vesti variopinte. Esse ora si sollevanoda terra, in ginocchio origliano dietro di sé, chiamano con voci dolci, risuonanti fra loro come un 'Glockenspiel'.) | |
ANCELLE | |
Ach, Herrin, süße Herrin! Aah! | Ah signora, dolce signora! Aah! |
(per una porticina sul fondo, a sinistra, entra nella stanza la donna guidata dalla nutrice. È quasi nuda, avvolta in un mantello, come uscendo dal bagno; nei capelli porta legato il nastro di perle. Con la nutrice ella passa diagonalmente lungo le schiave inginocchiate verso un grande specchio metallico ovale, che sitrova sul davanti a destra. Ella ci si siede e si guarda con stupore.) | |
LA VOCE DELL'IMPERATRICE | |
Willst du um dies Spiegelbild nicht den hohlen Schatten geben? |
Non vuoi per questa immagine dello specchio dare la vuota ombra? |
VOCE DEL GIOVINETTO | |
(quasi rispondendo) | |
Gäb ich um dies Spiegelbild doch die Seele und mein Leben! |
Per questa immagine dello specchio io darei l'anima e la mia vita! |
LA DONNA | |
O Welt in der Welt! O Traum im Wachen! | Oh mondo nel mondo! Oh sogno da desti! |
(Appena la donna apre la bocca, tutto impallidisce e comincia a scomparire) | |
ANCELLE | |
Weh! Zu früh! Herrin! Ach Herrin! |
Ahimè! Troppo presto! Signora! Ah, Signora! |
(Ricompare la casa del tintore, la nutrice come prima, l'imperatrice al fianco; la moglie del tintore, nella sua misera veste - l'ornamento è sparito - vacillando s'aggrappa alla Nutrice. La nutrice e l'imperatrice siscambiano uno sguardo) | |
LA DONNA | |
(molto eccitata) | |
Und hätt' ich gleich den Willen dazu - wie tät' ich ihn ab und gäb ihn dahin - den an der Erde, ihn, meinen Schatten? Nein, sag doch schnell! Nein, schnell doch, schnell, du Kluge, du Gute! Jetzt sag es, schnell! |
Pur s'io avessi voglia di questo - come staccarla e darla via - essa che è per terra, essa, la mia ombra? No, dimmi dunque presto! No, presto dunque, presto, tu saggia, tu buona! Ora dimmelo, presto! |
(La nutrice si guarda intorno, accenna all'imperatrice, come un segnale. La donna a stento riesce a dominare la sua impazienza) | |
NUTRICE | |
Hat es dich blutige Tränen gekostet, daß du dem Breitspurigen keinen Kinder geboren hast? Und lechzt dein Herz darnach bei Tag und Nacht, daß viele kleine Färber durch dich eingehen sollen in diese Welt? Soll dein Leib eine Heerstraße werden und deine Schlankheit ein zerstampfter Weg? Und sollen deine Brüste welken und ihre Herrlichkeit schnell dahin sein? |
T'è costato lacrime di sangue non aver generato figli al borioso? e brama il tuo cuore giorno e notte che molti piccoli tintori per te debbano entrare in questo mondo? Deve il tuo corpo farsi una strada militare e la tua slanciata figura una via calpestata? E devono i tuoi seni avvizzire e presto scomparire la loro magnificenza? |
LA DONNA | |
(piano) | |
Meine Seele ist satt geworden der Mutterschaft, eh sie davon verkostet hat. Ich lebe hier im Haus, und der Mann kommt mir nicht nah! So ist es gesprochen und geschworen in meinem Innern. |
L'anima mia è sazia ormai della maternità, ancor prima d'averla gustata. Io vivo qui nella casa, e l'uomo non mi si accosta! Così è detto e giurato nell'intimo del mio cuore. |
NUTRICE | |
Abzutun Mutterschaft auf ewige Zeiten von deinem Leibe! Dahinzugeben mit der Gebärde der Verachtung die Lästigen, die da nicht geboren sind! So ist es gesprochen und so geschworen! Du Seltene du! Du erhobene Fackel! O du Herrscherin, o du Gepriesene unter den Frauen, nun sollst du es sehn und es erleben: Angerufen werden gewaltige Namen und ein Bund geschlossen und gesetzt ein Bann! Tage drei dienen wir dir hier im Haus, diese und ich, dies ist gesetzt! Sind die vorbei, dem Dienst zum Lohn, von Mund zu Mund, von Hand zu Hand, mit wissender Hand, mit willigem Mund gibst du den Schatten uns dahin und gehest ein in der Freuden Beginn! Und die Sklavinnen und die Sklaven und die Springbrunnen und die Gärten und Gewölbe voll Tonnen Goldes - |
Eliminare la maternità in eterno dal tuo corpo! Rinunciare col gesto del disprezzo ai tediosi che qui non son nati! Così è detto e così è giurato! Oh tu rara! Oh tu nobile fiaccola! Oh tu signora, oh tu lodata fra le donne, ora devi vederlo e provarlo: s'invocano possenti nomi, si stringe un patto e si getta un incantesimo! Tre giorni noi ti serviamo qui nella casa, costei ed io, così è stabilito! Son essi trascorsi, in compenso del servizio, di bocca in bocca, di mano in mano con sapiente mano e con volente bocca tu cedi l'ombra a noi ed entri nel principio delle gioie! E le schiave e gli schiavi e le fontane e i giardini e volte piene di tonnellate d'oro - |
LA DONNA | |
(la interrompe all'improvviso) | |
Still und verschwiegen: ich höre meinen Mann, der wiederkommt! |
Piano e silenzio: sento mio marito che torna! |
(cupa) | |
Nun wird er verlangen nach seinem Nachtmahl, das nicht bereit ist, und nach seinem Lager, |
Ora pretenderà la sua cena, che non è pronta, e il suo giaciglio, |
(quasi atona) | |
das ich ihm nicht gewähren will. | ch'io non gli voglio preparare. |
NUTRICE | |
(in fretta) | |
Du bist nicht allein: Dienerinnen hast du, diese und mich. Morgen zu Mittag stehn wir dir in Dienst: Als arme Muhmen mußt du uns grüßen, nach Mitternacht nur, indessen du ruhest, entlässest du uns für kurze Frist, das braucht niemand zu wissen! Jetzt schnell, was not tut! |
Non sei sola: hai delle serve, costei e me. Domani a mezzodì stiam qui al tuo servizio: come povere comari ci devi salutare, solo dopo mezzanotte, mentre tu riposi, ci lasci andare per breve tregua, e nessuno deve saperlo! Ora presto quel che serve! |
(Un colpo di vento attraversa improvvisamente la stanza, che il crepuscolo, avanzando a poco a poco, ha piombato nella semioscurità, La nutrice, imperiosa) | |
Fischlein fünf aus Fischers Zuber, wandert ins Öl, und, Pfanne, Empfang sie! Feuer, rühr dich! Hierher, du Bette des Färbers Barak! Und fort mit den Gästen, von wo sie kamen! |
Cinque pesciolini dal mastel del pescatore, nuotino nell'olio, e li accolga la padella! Fuoco, muoviti! Qui, o letto di Barak il tintore! E gli ospiti via là donde vennero! |
(La nutrice ha battuto le mani imperiosa, senza rumore. - I pesciolini volano per l'aria, entrano nella stanza e atterrano nella padella, il fuoco avvampa nel focolare, una metà del letto matrimoniale si è staccata, e proprio al proscenio è comparso un giaciglio più stretto per una persona sola, mentre dietro, il letto della donna appare velato da una cortina - e mentre avveniva tutto questo, la nutrice e l'imperatrice sono sparite. Il bagliore del fuoco scintilla nella stanza in penombra. La donna sta sola e rigida per lo stupore. All'improvvisodall'aria risuonano, come fossero i pesciolini nella padella, con angoscia cinque voci infantili.) | |
CINQUE VOCI INFANTILI | |
Mutter, Mutter, laß uns nach Hause! Die Tür ist verriegelt, wir finden nicht ein, wir sind im Dunkel und in der Furcht! Mutter, o weh! |
Madre, madre, facci entrare in casa! La porta è serrata, non troviamo l'ingresso, siamo nel buio e nel timore! Madre, ahimè! |
LA DONNA | |
(nella massima angoscia per il fatto incomprensibile, guardandosi intorno smarrita) | |
Was winselt so gräßlich aus diesem Feuer? |
Che guaisce sì atrocemente da questo fuoco? |
CINQUE VOCI INFANTILI | |
(più penetranti) | |
Wir sind im Dunkel und in der Furcht! Weh! Mutter, laß uns ein! Oder ruf den lieben Vater, daß er uns die Tür auftu'! |
Siamo nel buio e nel timore! Madre, madre, facci entrare! O chiama il caro padre che ci schiuda la porta! |
LA DONNA | |
(con grande angoscia) | |
O fänd' ich Wasser, dies Feuer zu schweigen! | Oh trovassi acqua per zittire questo fuoco! |
(La fiamma sotto il focolare si fa visibilmente più debole) | |
CINQUE VOCI INFANTILI | |
(esalando il respiro) | |
Mutter! O weh! Dein hartes Herz! | Madre, ahimè! Il tuo duro cuore! |
(La donna si accascia sul davanti su un fardello, si asciuga il sudore d'angoscia dalla fronte) | |
BARAK | |
(compare sulla porta, carico di una cesta piena ricolma; fra sé, tranquillo) | |
Trag' ich die Ware selber zu Markt, spar' ich den Esel, der sie mir schleppt. |
Se porta la merce da solo al mercato, risparmio l'asino che me la trascina. |
(La donna si leva a fatica, va dietro verso il letto, solleva la cortina e non dice nulla. Barak viene verso il proscenio) | |
Ein gepriesener Duft von Fischen und Öl. Was kommst du nicht essen? |
Un piacevole profumo di pesci e d'olio. Perché non vieni a mangiare? |
LA DONNA | |
(da dietro) | |
Hier ist dein Essen. Ich geh zur Ruh'. Dort ist jetzt dein Lager. |
Ecco il tuo cibo. Io vado a dormire. Ecco, ora, il tuo giaciglio. |
BARAK | |
(lo scorge, si trattiene a fatica) | |
Mein Bette hier? Wer hat das getan? | Qui il mio letto? Chi ha fatto questo? |
LA DONNA | |
(dal suo posto) | |
Von morgen ab schlafen zwei Muhmen hier, denen richt' ich das Lager zu meinen Füßen als meinen Mägden. So ist es gesprochen, und so geschieht es. |
Da domani qui dormono due comari, cui preparo il giaciglio ai miei piedi come mie ancelle. Così è detto, e così avviene. |
(Tira la cortina) | |
BARAK | |
(mentre rassegnato trae dalla veste un pezzo di pane, e mangiandolo, si siede per terra) | |
Sie haben es mir gesagt, daß ihre Seele seltsam sein wird und ihr Tun befremdlich die erste Zeit. Aber ich trage es hart, und das Essen will mir nicht schmecken. |
Esse m'han detto che il suo discorso sarà strano e il suo agir stravagante nei primi tempi. Ma io lo sopporto a fatica, e il cibo non mi piacerà. |
VOCI DEI GUARDIANI | |
Ihr Gatten in den Häusern dieser Stadt, liebet einander mehr als euer Leben und wisset: Nicht um eures Lebens willen ist euch die Saat des Lebens anvertraut, sondern allein um eurer Liebe willen! |
Voi sposi nella case di questa città, amatevi l'un l'altro più della vostra vita e sappiate: non per la vostra vita v'è stato affidato il seme della vita, ma solo per il vostro amore! |
BARAK | |
(mentre si volge) | |
Hörst du die Wächter, Kind, und ihren Ruf? | Senti i guardiani, bimba, e il loro grido? |
(Nessuna risposta) | |
VOCI DEI GUARDIANI | |
Ihr Gatten, die ihr liebend euch in Armen liegt, ihr seid die Brücke, überm Abgrund ausgespannt, auf der die Toten wiederum ins Leben gehen! Geheiligt sei eurer Liebe Werk! |
Voi sposi che amandovi giacete abbracciati, voi siete il ponte, steso sopra l'abisso, su cui i morti tornano di nuovo alla vita! Santificata sia l'opera del vostro amore! |
BARAK | |
(si pone ancora in ascolto, volgendosi all'indietro, invano; sospira profondamente e si distende per dormire) | |
Sei's denn! | E dunque sia! |
ATTO SECONDO | |
L'abitazione del tintore | |
I fratelli carichi guardano attraverso la porta. Il tintore si carica a sua volta; l'imperatrice, come una serva lo aiuta. | |
NUTRICE | |
(corre alla porta, si piega fino a terra davanti al tintore) | |
Komm bald wieder nach Haus, mein Gebieter, denn meine Herrin verzehrt sich vor Sehnsucht, wenn du nicht da bist! |
Ritorna a casa presto, padrone mio, la mia signora si consuma di brama, se tu non sei qui! |
(Barak se ne va. La nutrice accorre verso la donna. Piano) | |
Die Luft ist rein und kostbar die Zeit! Wie ruf ich den, der nun herein soll? |
L'aria è pura e prezioso il tempo! Come chiamo chi ora deve venire? |
(La donna si è seduta e il fazzoletto, con cui era cinto il suo capo, è sciolto; i suoi capelli sono intrecciati con fili di perle. L'imperatrice si inginocchia davanti a lei, le regge lo specchio.) | |
O du meine Herrin seit diesem Tag, gib mir doch Antwort! Wie sind deine Bräuche? Soll diese laufen? Oder ruf ich ihn? Mit einem sehnsüchtigen Ruf? Oder einem fröhlichen? |
Oh tu, mia padrona da questo giorno, dammi almeno una risposta! Quali sono le tue usanze? Deve andarci costei? Oppure lo chiamo io? Con un bramoso richiamo? O con un richiamo giubilante? |
LA DONNA | |
(pungente) | |
Auf wen geht die Rede? | Di chi stai parlando? |
NUTRICE | |
(piano) | |
Auf den, der thronet in deinem Herzen, und für den du dich schmückest! |
Di chi troneggia nel tuo cuore, e per cui tu ti adorni! |
LA DONNA | |
(tranquilla) | |
Im leeren Herzen wohnet keiner, und geschmückt hab ich mich für den Spiegel. |
Nel vuoto cuore nessuno comanda, e mi sono adornata per lo specchio. |
NUTRICE | |
(scaltra) | |
Hören ist Verstehen, o meine Herrin! So sprech' ich von dem Sehnsuchtsverzehrten dem deines offenen Haares Wehen - in Träumen geahnt, doch niemals gesehen - die Knie löst vor Furcht und Bangen: Verstatte, daß ich diesen rufe zur Schwelle der Sehnsucht und der Erhörung! |
Sentire è capire, oh mia signora! E parlo di chi è distrutto dalla passione, e al moto dei tuoi sciolti capelli - nei sogni presentito, pur mai veduto - si sciolgono le ginocchia in timore e affanno: permetti che io chiami costui alla soglia della brama e dell'esaudimento! |
LA DONNA | |
(si alza) | |
Ich weiß von keinem Manne außer ihm, der aus dem Hause ging. |
Non conosco nessun uomo oltre a quello che uscì di casa. |
NUTRICE | |
(stretta a lei) | |
O du Augapfel meiner Träume! Den flüchtig Begegneten, heimlich Ersehnten, den du mit niedergeschlagenen Augen dennoch ansahest - und warst ihm zu Willen in deinen Gedanken - erbarme dich seiner! |
Oh tu, pupilla dei miei sogni! Chi incontrasti furtiva, chi scorgesti in segreto, chi con occhi abbassati pur vedesti - ed eri alle sue voglie nei tuoi pensieri - abbi pietà di lui! |
LA DONNA | |
(arrossendo, smarrita) | |
Wer bist denn du? Wie nimmst du mich denn? |
Chi sei tu dunque? Per chi mi prendi allora? |
NUTRICE | |
(rapidamente, trionfante) | |
Wir bringen ihn dir, zu dem du jetzt eben in süßen Erröten dein Denken geschickt! |
Ti portiamo quello cui proprio adesso con dolce arrossire hai inviato il tuo pensiero! |
LA DONNA | |
Lachen muß ich über dich! Wenn ich dir sage: Ich weiß kaum die Gasse wo ich ihn traf, nicht das Viertel der Stadt, noch seinen Namen! |
Devo ridere di te! Quando ti dico: non so neppure il vicolo dove lo incontrai, nemmeno il quartiere della città, né il suo nome! |
NUTRICE | |
Nun schließ deine Augen und ruf ihn dir! Und schlägst du sie auf, steht er vor dir! |
Ora chiudi i tuoi occhi e chiamalo a te! E quando li riapri, egli sta davanti a te! |
LA DONNA | |
(rapita nei suoi pensieri) | |
Nur, daß ich auf einer Brücke ging unter vielen Menschen, als einer mir entgegenkam, ein Knabe fast, der meiner nicht achtete - |
Sol che io su un ponte andavo fra molte persone, quando uno mi venne incontro, quasi un ragazzo, che a me non badò - |
NUTRICE | |
(raccoglie furtiva da terra uno strofinaccio) | |
Du Besen, leih mir die Gestalt! Und Kessel du, leih mir deine Stimme! |
Tu, scopa, prestami la figura! E tu, pentola, prestami la tua voce! |
L'IMPERATRICE | |
(alla nutrice) | |
Weh! Muß dies geschehen vor meinen Augen? |
Ahimè! Questo deve accadere davanti ai miei occhi? |
NUTRICE | |
(piano) | |
Zu gutem Handel und dir zu Gewinn. |
Per un buon affare e a tuo guadagno. |
(scivola verso la donna, nasconde lo strofinaccio dietro la schiena) | |
Geschlossen dein Aug' und geöffnet dein Herz, du Liebliche, du! |
Chiuso è il tuo occhio e aperto il tuo cuore, o leggiadra! |
(Getta lo strofinaccio oltre la donna. Lampeggia, poi la luce resta immutata) | |
L'IMPERATRICE | |
(Fra sé, sussurrando, mentre la donna pensa ad alta voce) | |
Sind so die Menschen? So feil ihr Herz? |
Sono così gli umani? Così venale il loro cuore? |
NUTRICE | |
Kielkröpfe und Molche sind zu schauen so lustig wie sie! |
Draghi e salamandre sono da vedersi divertenti come loro! |
LA DONNA | |
(a occhi chiusi, proseguendo il suo monologo) | |
Der meiner nicht achtete mit hochmütigem Blick, und des ich gedachte heimlich, zuweilen um Träumens willen! |
- Chi a me non badò con albagioso sguardo - e cui pensati in segreto, a volte, durante il sogno! |
NUTRICE | |
(decisa) | |
Es ist an der Zeit, herbei, mein Gebieter! |
Siamo al momento, su, mia padrona! |
(Batte le mani. Compare un giovinetto, come inanimato. Due figurette scure lo sorreggono, e subito scompaiono) | |
LA DONNA | |
(a occhi aperti) | |
Er und der Gleiche! Und doch nicht! |
Lui, sempre lui! Eppure no! |
NUTRICE | |
(stretta al giovinetto, che poco alla volta si rianima) | |
Um ihretwillen bist du hier, du Vielersehnter! |
Per amor suo tu sei qui o molto bramato! |
(corre presso la donna) | |
Wie ist dir um jede Stunde, da du diesen nicht gekannt hast? |
Che pendi di quell'ora in cui costui non hai conosciuto? |
LA DONNA | |
Ich will hinweg und mich verbergen! |
Voglio andarmi a nascondere! |
(Il giovinetto sta col capo sprofondato. La donna stende automaticamente le mani verso di lui) | |
NUTRICE | |
(in mezzo ai due) | |
Sei schnell, mein Gebieter! Und kühn, du Herrin! Unsagbar fliehend ist solches Glück! |
Sii rapido, mio padrone! E accorta, o signora! Indicibilmente fuggevole è tal felicità! |
CORO | |
(dall'aria) | |
Sei schnell, mein Gebieter! Und kühn, du Herrin! Unsagbar fliehend ist solches Glück! |
Sii rapido, mio padrone! E accorta, o signora! Indicibilmente fuggevole è tal felicità! |
(La nutrice corre verso l'imperatrice, la trascina verso il fondo) | |
L'IMPERATRICE | |
(si libera all'improvviso, ascolta verso l'esterno) | |
Ach! Wehe! Daß sie sich treffen müssen, der Dieb und der, dem das Haus gehört, der mit dem Herzen und der ohne Herz! |
Ah! Ahimè! Che si debbano incontrare il ladro e il padrone di casa, quello col cuore e quello senza cuore! |
NUTRICE | |
(corre verso il proscenio) | |
Voneinander! Ihr ist gegeben, zu hören, was fern ist, sie meldet: der Färber kehrt nach Hause! |
Separatevi! A lei è dato udire quel ch'è lontano, ella annuncia: il tintore torna a casa! |
(Getta il mantello sul giovinetto, l'ambiente si oscura all'improvviso, e quando ritorna il chiarore, il ragazzo è scomparso. Ai piedi della nutrice sta lo strofinaccio, che ella raccoglie e nasconde in una nicchia del muro. La posta si schiude, Barak entra, portando sulle braccia una gigantesca scodella di rame, davanti a lui l'orbo che suona la piva, il gobbo coronato e trascinando un grosso otre di vino, il monco con un'altra scodellapiù piccola; bambini mendicanti fanno ressa per entrar dalla porta) | |
BARAK | |
(superbo e felice alla donna) | |
Was ist nun deine Rede, du Prinzessin, vor dieser Mahlzeit, du Wählerische? |
Cosa ne dici o principessa, di questo pasto, o schifiltosa? |
(la donna gli gira la schiena) | |
I FRATELLI | |
(si sono schierati in fila a destra) | |
O Tag des Glücks, o Abend der Gnade! Das war ein Einkauf! Schlag ab, du Schlächter, ab vom Kalbe! Schlag ab vom Hammel! Und her mit dem Hahn! Du Bratenbrater, heraus mit dem Spieß! Heran, du Bäcker, mit dem Gebackenen, und du, Verdächtiger, her mit dem Wein! Wenn wir einkaufen, das ist ein Einkauf! O Tag des Glücks, o Abend der Gnade! |
O giorno di felicità, o sera di grazia! Fu una bella provvista! Taglia, macellaio, del vitello e del montone! E fuori il cappone! Rosticciere, via con lo spiedo! Via a cuocere, panettiere, e tu, o sospettoso, fuori il vino! Se noi compriamo è una bella provvista! O giorno di felicità, o sera di grazia! |
BIMBI MENDICANTI | |
(irrompono) | |
O Tag des Glücks, o Abend der Gnade! | O giorno di felicità, o sera di grazia! |
LA DONNA | |
(senza guardare in faccia Barak) | |
Wahrlich, es ist angelegt aufs Zertreten des Zarten, und es siegt das Plumpe, und dem , der Brot will, wird ein Stein gegeben! Und wer von der Schüssel der Träume kostete, zu dem treten Tiere und halten ihm den Wegwurf hin vom Tisch des Glücklichen, und er hat nichts, wohin er sich flüchte, als in seine Tränen! Das ist meine Rede, du glückseliger Barak! |
In verità, si è arrivati a strapazzar la delicatezza, e vince la sguaiataggine, e a chi vuol pane, si dà una pietra! E a chi assaggiò la coppa dei sogni, si appressano animali e gli riservano i rifiuti della tavola del fortunato, e non ha luogo dove rifugiarsi, sol le sue lacrime! Questo ne penso, o felice Barak! |
(È sopraffatta dalle lacrime, si siede in disparte e si nasconde il volto fra le mani) | |
BARAK | |
(ha posto per terra la sua scodella, dopo una pausa di rassegnazione) | |
Esset, ihr Brüder, und lasset euch wohl sein! Ihre Zunge ist spitz, und ihr Sinn ist launisch, aber nicht schlimm - und ihre Reden sind gesegnet mit dem Segen der Widerruflichkeit um ihres reines Herzens willen und ihrer Jugend. |
Mangiate, fratelli, e spassatevela! La sua lingua è appuntita, e lunatica la sua mente, ma non è cattiva - e i suoi discorsi sono benedetti dalla benedizione delle revocabilità per merito del suo cuore puro e della sua gioventù. |
(I fratelli si piazzano per terra e si sono fatti sopra le scodelle i bimbi mendicanti li circondano; Barak ficca buoni bocconi in bocca ai bimbi. Alla porta si raccolgono vicini, vecchie, storpi, e altri bimbi, perfino cani.Barak fa un cenno all'ancella) | |
Komm her, du stillgehende Muhme, da ist für dich! Und geh hin zu der Frau: ob sie nicht will vom Zuckerwerk oder vom Eingemachten mit Zimmet. |
Vieni qui comare dal leggero passo, ecco per te! E va' dalla donna: non vuoi dei dolci o conserve di cannella? |
(L'imperatrice si muove per recarsi verso la donna) | |
LA DONNA | |
(s'infuria) | |
Meine Pantoffel in dein Gesicht, du Schleichende! Bitternis will ich tragen im Mund und nicht sie verzuckern! Was brauch ich Gewürze, der Gram verbrennt mich! Um der grausamen Tücke willen und des erbärmlichen Geschickes! |
La mia pantofola sulla tua faccia, o lenta! Voglio tenere in bocca amarezza, e non la zuccherare! Che mi servano droghe, l'afflizione mi brucia! Orribile perfidia e lacrimevole destino! |
I FRATELLI | |
(a vicenda, durante il pasto) | |
Wer achtet ein Weib und Geschrei eines Weibes? Aber der Langmütige, der bist du von je! Und der Großmütige vom Mutterleib! Und der Wohltätige! Und der Freigebige! Das bist du! Oh, unser aller vater! |
Chi fa caso a una donna e alle urla di una donna? Ma il longanime, quello sei tu da sempre! E il generoso fin dal ventre materno! E il caritatevole! E il liberale! Questo sei tu! Oh padre di tutti noi! |
(s'avvicinano, mezzo ubriachi, baciano la terra davanti a Barak) | |
BARAK | |
(assieme con lei e loro; mite, con spontanea solennità) | |
Hier ist vom Guten, lasset euch wohl sein, meine Brüder, und freuet euch, daß ihr lebt! Es ist euch gegönnt, und ihr seid mir anstatt der Kinder! |
Di roba ce n'è, spassatevela, fratelli miei, e godetevela fin che vivete! V'è concesso, e siate per me in luogo di figli! |
BIMBI MENDICANTI | |
(s'inchinano davanti a Barak) | |
Oh, du Färber unter den Färbern und unser aller Vater! O Tag des Glücks, o abend der Gnade! |
Oh tintore fra i tintori e padre di tutti noi! O giorno di felicità, o sera di grazia! |
Cambiamento di scena | |
La casa del falconiere imperiale, solitaria nel bosco. Luce lunare fra gli alberi. L'imperatore avanza a cavallo, scende piano da cavallo, s'avvicina in silenzio, resta nascosto dietro un albero, da dove può scorgerel'ingresso e la finestra della casupola. La porta è chiusa. | |
L'IMPERATORE | |
Falke, Falke, du wiedergefundener - wo führst du mich hin, du kluger Vogel? „Das Falknerhaus, einsam im Walde, soll die drei Tage mir Wohnung sein - niemand um mich als die Amme allein, ferne den Menschen, verborgen der Welt“ - So schrieb meine Frau - sie gab's dem Boten, künstlich ihr Haarband umflocht den Brief. Nun führst du mich über Berg und Fluß hierher den Weg, Seltsamer du - Soll ich mich bergen hier im Schatten als ihr Jäger immerdar? Hast du darum mich hergeführt? Schläft sie? Mich dünkt, das Haus ist leer! Falke, mein Falke, was ist mir das? Wo ist deine Herrin zu nächtiger Zeit? Falke, mir ist: zur unrechten Stunde hast du mich hierhergeführt. |
Falcone, falcone, oh di nuovo trovato - dove mi conduci, astuto uccello? «La casa del falconiere, solitaria nel bosco, dev'essere la mia dimora per tre giorni - nessuno intorno a me oltre la nutrice, lontana dagli uomini, celata al mondo -» Così scrisse la mia sposa - consegnò al messo, con arte il suo nastro intrecciò nella lettera. Ora tu mi indichi, oltre il monte e il fiume, il cammino fin qui, o stravagante - Devo celarmi qui nell'ombra, per sempre qual suo cacciatore? Per questo m'hai qui guidato? Ella dorme? La casa è vuota, credo! Falcone, mio falcone, che è questo per me? Dov'è la tua padrona nel tempo notturno? Falcone, mi sembra che a ora inopportuna m'hai qui condotto. |
(ascolta) | |
Still, mein Falke, und horch mit mir! Es kommt gegangen, es kommt geschwebt - ist das die Beute, die du mir schlägst? Stille - |
Zitto, mio falcone, e ascolta con me! Viene a piedi, viene librandosi - è la preda che mi offri? Zitto - |
(La nutrice, dietro di lei l'imperatrice, vengono librandosi fra gli alberi; con pochi passi silenziosi sono sulla soglia, la nutrice apre, scivolano nella casa che s'illumina dall'interno.) | |
O weh, Falke, o weh! Wo kommt sie her! Wehe, o weh! Menschendunst hängt an ihr, Menschenatem folgt ihr nach, wehe, daß sie mir lügen kann - wehe, daß sie nun sterben muß! |
Ahimè, falcone, ahimè! Da dove ella viene! Ahimè! Ahimè! Tanfo umano le aderisce, respiro umano la segue, ahimè, ella mi può mentire, ahimè, ella deve ora morire! |
(Estrae una freccia dalla faretra) | |
Pfeil, mein Pfeil, du mußt sie töten, die meine weiße Gazelle war! Weh! Da du sie ritztest, ward sie ein Weib! Du bist nicht, der sie töten darf! |
Freccia, mia freccia, devi uccidere lei che fu la mia bianca gazzella! Ahimè! Quando la scalfisti divenne una donna! Non sei tu che devi ucciderla. |
(Spinge la freccia di nuovo nella faretra, estrae per metà la spada dalla guaina) | |
Schwert, mein Schwert. du mußt auf sie! Weh, ihren Güterl hast du gelöst du bist nicht, der sie töten darf! |
Spada, mia spada, tu devi colpirla! Ahimè, hai sciolto la sua cintura - non sei tu che devi ucciderla! |
(Spinge la spada di nuovo nella guaina) | |
- Und meine nackten Hände! Weh! Meine Hände vermögen es nicht! Wehe, o weh! Auf, mein Pferd, und du, Falke, voran! und führ' mich hinweg von diesem Ort, wohin dein tückisches Herz dich heißt, führ' mich ins öde Felsgeklüft, wo kein Mensch und kein Tier meine Klagen hört! Wehe, oh weh! |
- E le mie mani ignude! Ahimè! Le mia mani non possono! Ahimè! Ahimè! Su, mio cavallo, e tu falcone, via! E portami via da questa luogo, là dove t'accenna il tuo perfido cuore, portami nel deserto roccioso abisso, dove nessun uomo e animale sente i miei lamenti! Ahimè! Ahimè! |
Cambiamento di scena | |
Abitazione del tintore. Barak lavora. La donna e la nutrice si scambiano occhiate impazienti. | |
LA DONNA | |
(fra sé e a mezza voce) | |
Es gibt derer, die haben
immer Zeit, und ist der Markt vorbei, so kommen sie auch noch zurecht. |
V'è chi ha sempre tempo, e al mercato arriva quando è già chiuso. |
BARAK | |
(volge il capo verso di lei) | |
Schon geh ich. Es ist heiß. Ich habe schwer geschafft seit diesem Morgen und nicht viel vor mich gebracht. Gib mir zu trinken, Weib! |
Adesso vado. È caldo. Ho lavorato sodo da questa mattina, e ben poco ho combinato. Dammi da bere, donna! |
LA DONNA | |
(senza girarsi) | |
Sind Mägde da. | Ci sono le serve. |
(La nutrice versa, mette di nascosto un succo nella bevanda) | |
BARAK | |
(senza guardare) | |
Gibst du mir nicht? | Non me ne dai? |
(La nutrice dà il recipiente all'imperatrice. la donna, col braccio proteso, le ordina di portarlo al padrone. L'imperatrice glielo porta) | |
BARAK | |
(beve) | |
Mich schläfert. Es ist heiß. | Ho sonno. Fa caldo: |
LA DONNA | |
(per l'impazienza, canta fra sé con scherno) | |
Sag: ich geh - und bleibe sitzen! Sag: ich tu' - und laß es sein! Bin ich doch der Herr im Haus! Hab es halt, so ist es mein, Haus und Herd und Bette und Weib! |
Dici: vado - e resti seduto! Dici: faccio - e lasci stare! Sono io il padrone della casa! Tienilo a mente, è tutto mio, casa e focolare, letto e donna! |
BARAK | |
(senza collera) | |
Mich schläfert sehr. Ich muß hier liegen, Frau. Zum Abend - dann - trag' ich - die Ware zu |
Ho molto sonno. Devo sdraiarmi qui, donna. A sera - poi - - la merce al mercato. |
(s'addormenta su un sacco d'erbe) | |
LA DONNA | |
(cantando con selvaggio sarcasmo) | |
Und sparst dir den Esel, der sie dir schleppt! Sparst den Esel, der sie dir schleppt! |
E risparmi l'asino che te la trascina! L'asino risparmi che te la trascina! |
NUTRICE | |
(corre a lei; piano) | |
Herrin, halt inne mit Schreien und Zürnen! Ich hab ihm einen Schlaftrunk eingeschüttet! |
Padrona, trattieni urla e ingiurie! Gli ho dato un sonnifero! |
LA DONNA | |
Wer hieß das zu tun? | Chi t'ordinò di farlo? |
(con ansia) | |
Barak! Barak! | Barak! Barak! |
(Si fa avanti, scorge il dormiente) | |
NUTRICE | |
(si tira indietro) | |
Er schläft bis an den Morgen, ihm ist wohl. Viel schöne Stunden, Herrin, sind vor dir. |
Dorme fino a domani. Sta bene. Ti stanno dinanzi, padrona, molte belle ore. |
LA DONNA | |
Wer hat dich gelehrt, welche Stunde mir schön heißt? Ich will ausgehen! Du bleib dahinten! Ich will nicht in deinen Händen sein, und daß du ausspähest all mein Verborgenes, du alte Weib und schwarz gefleckte Schlange! |
Chi t'ha appreso che ora sia bella per me? Voglio uscire! Tu resta dentro. Non voglio essere nelle tue mani, e che tu spii ogni mio segreto, vecchia serpe a macchie bianche e nere! |
NUTRICE | |
Willst du den in der Ferne suchen, Herrin, der deiner harret und deines Winkes? Gewähre: ich breit ihn vor deine Füße - und sprich es aus: er darf heran! |
Vuoi cercarlo lontano, signora, chi aspetta te e un tuo cenno? Permetti: lo stendo ai tuoi piedi - e conferma: egli può entrare! |
LA DONNA | |
(pungente e tagliente) | |
Spräch' ich es aus und spräche einerlei Rede mit dir, es wäre einerlei Rede nicht. Der darf wohl heran, der, den ich meine - doch eben von dir darf nichts heran: darum auch er nicht. |
Se io parlassi e tenessi un discorso come il tuo, non sarebbe il medesimo discorso. Venga pure colui che io intendo - ma da te non voglio nulla: quindi neppure lui. |
(a poco a poco con tono mutato) | |
Von ihm darf heran, was du nie wahrnimmst: was nie an deiner Hand sich mir naht. |
Da lui può giungermi quello che tu mai immagini: e che mai la tua mano può appressarmi. |
(sognante, bramosa) | |
Von wo der Strand nie betreten wurde; beträte ihn einer von dort her, dem wehrte keine Mauer und kein Riegel. |
Se là dove la spiaggia mi fu calcata, la calpestasse qualcuno di laggiù, non lo impedirebbe né muro né sbarra. |
NUTRICE | |
(rapida) | |
Ich ruf ihn! | Lo chiamo! |
(Un oscuramento, un lampo. La nutrice guida con la sua mano l'apparizione del giovinetto) | |
LA DONNA | |
Schlange, was hab ich mit dir zu schaffen! und solchen, die du bringest! |
Serpe, che ho a che fare con te! e con costui che tu mi porti! |
IL GIOVINETTO | |
(con voce acuta, spettrale) | |
Wer tut mir das, daß ich jäh muß stehn vor meiner Herrin! Der Macht ist zu viel! Zu jäh die Gewalt! |
Chi fa sì che io debba subito stare davanti alla mia padrona! Troppa è la potenza! Troppo subitanea la forza! |
(si inginocchia, si copre) | |
LA DONNA | |
(con simulata durezza, senza degnare di uno sguardo il giovinetto) | |
Wer heißt eine alte Vettel wissen, was ihr zu wissen nicht getan ist? |
Chi fa sapere a una vecchia bagascia quel che nessuno le ha fatto sapere? |
(con simulato disprezzo, lanciando un'occhiata civettuola al giovinetto) | |
Meine Tücher her! Ich war gewillt, ins Freie und auf dem Flusse zu fahren. |
I miei panni! Volevo uscire all'aperto e andare al fresco sul fiume. |
(come se volesse andarsene) | |
NUTRICE | |
(va verso di lei, le abbraccia i piedi; incalzando con ardore) | |
Peinvoll süße Unruh treibt dich umher. Gewillt bist zu nichts als zu Süßen gewillt zu sein jetzt und hier! |
Inquietudine dolce penosa ti sospinge qua e là. Di null'altro hai voglia che di dolcezza ora e qui! |
(come soffiando sul fuoco, con la solennità di un demone seduttore) | |
Wer teilhaftig ist der Wonne, der fürchtet auch den Tod nicht, denn er hat gekostet von der Ewigkeit, aber wie er dahin gelangt ist, das ist ihm vergessen! |
Chi è partecipe alla voluttà non teme nemmeno la morte, ché ha degustato l'eternità, ma come vi sia pervenuto, più non ricorda! |
IL GIOVINETTO | |
Bin ich dir ferne, so ist's deine Nähe, die mich zerbricht, bin ich vor dir, so wirst du unnahbar, und deine Ferne ist's, die mich tötet! |
Se ti son lontano, è la tua vicinanza che mi spezza; se sto davanti a te, sei inavvicinabile, ed è la tua lontananza che mi uccide! |
(Cade riverso, come svenuto) | |
LA DONNA | |
(come incosciente) | |
Ich habe geträumt, daß ich zu dir fliege mit unablässigen Küssen wie eine Taube, die ihr Junges füttert - und mein Traum hat dich getötet! |
Ho sognato che volavo a te fra incessanti baci come una colomba che nutre il suo piccolo - e il mio sogno ti ha ucciso! |
(Si piega su di lui, vuole togliergli dolcemente la mani dal viso; il suo sguardo la colpisce, la sua mano si muove per trattenere quella di lei. Ella si ritrae con un grido. La nutrice vuol trascinare via con sé l'imperatrice,fuori dalla porta. Mutata all'improvviso) | |
Weh mir, wohin! Verräterin! Hierher! Zu mir! Sind die Toten lebendig, so sind wohl die Schlafenden tot! Wach auf, mein Mann! Ein Mann ist im Haus! Ich will! Wach auf! Zu mir! |
Ahimè, dove andate! Traditrici! Qui! A me! Se i morti sono viventi sono morti i dormienti! Svegliati, marito mio! Un uomo è in casa! Lo voglio! Svegliati! A me! |
(s'affretta verso Barak, lo scuote, lo spruzza con acqua; l'imperatrice le è accanto e l'aiuta) | |
NUTRICE | |
(getta il suo mantello sopra il giovinetto) | |
Gott schütz' uns vor einer jungen Närrin! Sei du getrost! Schnell dreht sich der Wind, und wir rufen dich wieder! |
Dio ci protegga da una giovane pazza! Sta' sicuro! Il vento rapido si volge, e ti richiameremo! |
BARAK | |
(si sveglia dal torpore, si solleva) | |
Was schlief ich so schwer? Wer rüttelt mich auf? | Perché dormii sodo così? Chi mi scuote? |
LA DONNA | |
Du sollst nicht schlaffen am hellen Tag! Sollst wahren dein Haus vor Dieben und Räubern und meiner achten! Geschieht mir dergleichen von dir noch einmal, so ist meines Bleibens hier nicht länger! Verstehst du mich? |
Non devi dormire in pieno giorno! Devi custodire la tua casa da ladri e banditi e occuparti di me! Se una cosa simile mi accade ancora una volta davanti a te, non durerà più a lungo il mio soggiorno qui! M'intendi? |
BARAK | |
(sta in piedi, si guarda intorno selvaggiamente) | |
Sind Räuber hier? Den Hammer dort! Ihr Brüder her! Zum Bruder her! |
Vi sono banditi qui? Quel martello! Fratelli, qui! Qui dal fratello! |
LA DONNA | |
(gli strappa il martello dalla mano) | |
Laß du dein Schreien und
tölpisch Gehaben! Unter der Arbeit schlägst du mir hin, kommst mir von Sinnen, redest fremd. Hast du die Sucht, oder schiert's dich so wenig, mich zu erschrecken täppisch und roh! |
Basta urlare e comportarsi
da balordo! Durante il lavoro mi caschi per terra, mi esci di testa, parli stravagante. hai il mal caduco, o sì poco t'importa di spaventarmi con la tua rozza goffaggine! |
NUTRICE | |
(a parte) | |
Wie sie ihn sich hernimmt und sattelt und aufzäumt, die Prächtige die! |
Come se lo sa prendere, lo sella e lo doma stupendamente! |
BARAK | |
(lentamente) | |
War dir bange um mich du Gute! Bin ja wieder bei dir! |
Temevi per me, o buona! Sono di nuovo accanto a te! |
LA DONNA | |
(beffarda) | |
Wieder bei mir! Das ist ja recht viel! Er ist wieder bei mir! Ei, große Freude! Wieder bei mir! |
Di nuovo accanto a me! È davvero assai! È di nuovo accanto a me! Eh, una grande gioia! Di nuovo accanto a me! |
BARAK | |
(ricerca i suoi arnesi di lavoro) | |
Es widerfährt mir, was ich nicht kenne, und ist eine Gewalt über mir im Dunkeln - |
Mi succede un fatto ignoto, e v'è un potere sopra me nell'oscurità - |
(fissa lo sguardo davanti a sé) | |
Mein bester Mörser ist mir zersprungen - versteh ich mein Handwerk nicht mehr? |
Il mio miglior mortaio è andato in pezzi - Non conosco più il mio mestiere? |
LA DONNA | |
(lo guarda fissamente) | |
Ein Handwerk verstehst du sicher nicht, wie du von Anfang nicht verstanden, sonst sprächest du jetzt nicht von dir und diesem Mörser. Geschah dir das, was dir eben geschah, dein Herz müßte schwellen vor Zartheit, und es müßte dir bangen, die Hand zu heben und deinen Fuß vor dich zu setzen um des Köstlichen willen, das du zerstören könntest. |
V'è un mestiere che certo non conosci, se fin dall'inizio non l'hai conosciuto, ché ora non staresti a parlare di te e di questo mortaio. Se ti accadesse quello che ti è appena accaduto, il tuo cuore dovrebbe gonfiarsi di tenerezza, e dovrebbe tremarti al levar la mano e a muovere un sol passo, per amore della deliziosa cosa che potresti distruggere. |
(quasi con nausea) | |
Aber es geht ein Maulesel am Abgrund hin, und es ficht ihn nicht an die Tiefe und das Geheimnis! |
ma un mulo sta sull'abisso, e non s'inquieta per la profondità a il mistero! |
BARAK | |
(mezzo rivolto alla serva che gli sta accanto e lo aiuta a raccogliere da terra i suoi arnesi) | |
Ich höre und weiß nicht, was eines redet, und habe vergossen den Leim, da ich hinfiel - und mir ist bange um mein Handwerk, und daß ich nicht werde nähren können, die meinen Händen anvertraut sind. |
Sento e non so quel che si dice, e cadendo ho rovesciato la colla - e il mio lavoro mi spaventa, e temo di non poter nutrire chi è affidato alla mie mani. |
LA DONNA | |
Um Nahrung für mich gräme dich nicht! Und wenn du mich siehst meine Tücher nehmen, |
Per il mio nutrimento non ti struggere! E quando mi vedi prendere i miei stracci, |
(lo fa con l'aiuto delle due ancelle) | |
vielleicht zu fahren auf dem Flusse, vielleicht zu wandeln neben den Gärten oder was immer die Lust mich wird heißen - kann sein, dann komme ich eines Abends nicht wieder heim zu dir. - Denn es ist nicht von heute, daß du meine Stimme hörest und fassest sie nicht in deinem Sinn, und ist dir ferne, die du nahe glaubst, und wähnest, du hättest sie im Gehäuse wie einen gefangenen Vogel, der dein ist, um wenig Münze gekauft auf dem Markt: die doch anderswo, anders daheim. |
forse per andare sul fiume, forse per vagare presso i giardini o per cosa cui il mio genio mi tragga - può essere che una sera io non torni più a casa da te. - Ché non è da oggi che senti la mia voce e non la comprendi nella tua mente, e ti è lontana da quella che crei vicina, e ti illudi di averla nella gabbia come un uccello catturato, che è tuo, comprato al mercato per poche monete: ma ella altrove, altrove dimora. |
(La donna s'appresta a partire, accenna alla nutrice d'accompagnarla, alla imperatrice di rimanere. Barak guarda abbattuto e cupo davanti a sé. La donna e la nutrice sono uscite dalla porta. L'imperatrice, in ginocchio accanto a Barak cerca di raccogliere gli arnesi sparsi per terra.) | |
BARAK | |
(solo adesso si accorge di non essere solo) | |
Wer da? | Chi è là? |
L'IMPERATRICE | |
(solleva lo sguardo su lui) | |
Ich, mein Gebieter, deine Dienerin! | Io, mio padrone, la tua serva! |
Cambiamento di scena | |
La camera da letto dell'imperatrice nella casa del falconiere. L'imperatrice giace sul letto in un sonno inquieto. La nutrice dorme, avvolta nel suo mantello, ai piedi del letto. | |
L'IMPERATRICE | |
(nel sonno, senza aprire gli occhi) | |
Sieh - Amme - sieh des Mannes Aug', wie er sich quält! |
Vedi - nutrice - vedi l'occhio dell'uomo come si tormenta! |
(come in sogno, solenne) | |
Vor solchen Blicken liegen Cherubim auf ihrem Angesicht! |
Davanti a tali sguardi i cherubini giacciono sul loro volto! |
(dopo una pausa, levandosi all'improvviso con braccia protese) | |
Dir - Barak - bin ich mich schuldig! | Verso te, Barak, sono colpevole! |
(Ricade e ora sembra addormentarsi più profondamente. La parete della stanza scompare, e si scorge un'immensa grotta che sbocca all'aperto tramite una spaccatura. Lampade oscurate qua e là illuminano fiocamente antichissimi sepolcri scavati nel basalto. Sulla destra si scorge una porta di bronzo che guida all'interno del monte. Si sente il richiamo del falcone. Poi entra l'imperatore come seguisse il falcone, tastando davanti a sé con le mani, traverso la spaccatura della grotta. L'imperatrice si agita nel sonno, emette un leggero lamento. L'imperatore prende una delle lampade sepolcrali; nelle sue mani risplende luminosa, egli scorge la portadi bronzo. Oltre questa si intende uno scroscio come d'acqua cadente) | |
CORO | |
(dall'interno del monte, invitante) | |
Zum Lebenswasser! | All'acqua di vita! |
(minaccioso) | |
Zur Schwelle des Todes! | Alla soglia della morte! |
(invitante) | |
Nahe! Wage! |
Appressa! Osa! |
(minaccioso) | |
Wehe! Zage! |
Ahimè! Temi! |
(L'imperatore si dirige verso la porta. Il falcone gli svolazza intorno, emette grida lamentose, dissuadenti. L'imperatore bussa alla porta, che si apre e lo lascia entrare, poi di nuovo si chiude) | |
VOCE DEL FALCONE | |
Die Frau wirft keinen Schatten! Der Kaiser muß versteinen! |
La donna non getta ombra, l'imperatore deve impietrirsi! |
(La grotta scompare, le lampade nella stanza da letto risplendono più forte) | |
L'IMPERATRICE | |
(si leva dal sonno con un grido) | |
Wehe, mein Mann! Welchen Weg! Wohin? Durch meine Schuld! Die Tür fiel zu, als wär's ein Grab. Er will heraus und kann nicht mehr. Ihm stockt der Fuß, sein Leib erstarrt. Die Stimme erstickt. Sein Auge nur schreit um Hilfe! Weh, Amme, kannst du schlafen! Da und dort allses ist meine Schuld - Ihm keine Hilfe, dem andern Verderben - Barak, wehe! Was ich berühre, töte ich! Wehe mir! Würde ich lieber selber zu Stein! |
Ahimè, il mio sposo! Qual via! Dove? Per mia colpa! La porta si chiuse, come fosse una tomba. Egli vuol uscire e più non può. Gli si blocca il piede, il suo corpo si irrigidisce. Soffoca la voce. Solo il suo occhio grida aiuto! Ahimè, nutrice, puoi dormire! Qua e là tutto è mia colpa - A lui nessun aiuto, all'altro rovina - Barak, ahimè! Quel che tocco uccido! Ahimè! Vorrei piuttosto impietrirmi io stessa! |
Cambiamento di scena | |
L'abitazione del tintore. Nella stanza imbruna, poco per volta si fa sempre più scuro. | |
BARAK | |
(siede per terra) | |
Es dunkelt, daß ich nicht sehe zur Arbeit mitten am Tage. |
Si fa scuro, e a metà del giorno io lavorando non vedo. |
(I tre fratelli entrano dalla porta col capo chino. Anche fuori si fa scuro) | |
I FRATELLI | |
Es ist etwas, und wir wissen nicht, was es ist, o mein Bruder! Die Sonne geht aus mitten am Tage, und der Fluß bleibt stehen und will nicht mehr fließen, o mein Bruder! Es widerfährt uns, und wir wissen nicht, was uns widerfährt! |
C'è qualcosa, e non sappiamo cos'è, o fratello mio! Il sole tramonta a metà del giorno, e il fiume si ferma e non vuole più scorrere, o fratello mio! Ci accade qualcosa, e non sappiamo che ci succede! |
(Scoppiano in un urlo prolungato) | |
NUTRICE | |
(in disparte, con l'imperatrice) | |
Es sind Übermächte im Spiel, o meine Herrin, und ein Etwas bedroht uns, aber wir werden anrufen gewaltige Namen, und dir wird werden, worauf du deinen Sinn gesetzt hast! |
Sono in gioco forze superiori, o mia signora, e qualcosa ci minaccia, noi però invocheremo potenti nomi e tu quello avrai su cui hai posto il tuo pensiero! |
L'IMPERATRICE | |
(fra sé) | |
Wehe, womit ist die Welt der Söhne Adams erfüllt! Und wehe, daß ich herein kam, ihren Gram zu mehren und ihre Freude zu versehren! Gepriesen sei, der mich diesen Mann finden ließ unter den Männern, denn er zeigt mir, was ein Mensch ist, und um seinetwillen will ich bleiben unter Menschen und atmen ihren Atem und teilen ihre Beschwerden! |
Ahimè, di cos'è colmo il mondo dei figli di Adamo! Ahimè, che io qui giunsi ad aumentarne l'angoscia e a turbarne la gioia! Lodato sia chi mi fece conoscere quest'uomo fra gli uomini. ché mi svela che cosa è un uomo, e per merito suo resterò fra gli uomini e respirerò il loro fiato e sopporterò i loro malanni! |
BARAK | |
(fra sé) | |
Meine Hände sind, als ob sie gebunden wären, und mein Herz, als läge ein Stein darauf, und auf meiner Seele ein Stück der ewigen Nacht. Gepriesen, der die Finsternis nicht kennt und dessen Auge niemals zufällt, Einer unter allen! |
Le mie mani sono come se fossero legate, e il mio cuore come se sopra vi giacesse una pietra, e nella mia mano vi è un lembo dell'eterna notte! Lodato sia chi non conosce la tenebra e il cui occhio non si chiude mai. Unico fra tutti! |
LA DONNA | |
(fra sé, per terra, in disparte) | |
Wie ertrag ich dies Haus und mache kein Ende - wo es finster ist mitten am Tage und die Hunde heulen vor Furcht und niemand weist sie hinaus! |
Come posso sopportare questa casa e non pongo un termine - dov'è buio a metà del giorno, e i cani latrano di paura, e nessuno li allontana! |
(si è alzata all'improvviso; fissa uno sguardo cattivo su Barak, poi va avanti e indietro senza osservarlo) | |
Es gibt derer, die bleiben immer gelassen, und geschähe, was will, es wird keiner jemals ihr Gesicht verändert sehn. Tagaus, tagein gehen sie wie das Vieh von Lager zu Fraß, von Fraß zu Lager und wissen nicht, was geschehen ist, und nicht, wie es gemeint war. |
V'è chi resta sempre tranquillo, e accada qualsiasi cosa, nessuno vedrà mai cangiare il loro volto. Ogni giorno vanno come il bestiame, dal letto al pasto, dal pasto al letto e non sanno quello che è avvenuto, né quello che si prepara. |
(Un lampo vivo, i fratelli urlano. La donna incollerita pesta i piedi. - Prosegue) | |
Darüber müssen sie verachtet werden und verlacht, wer zu ihnen gehört und ist in die Hand eines solchen gegeben. Aber ich bin nicht in deiner Hand, hörst du mich, Barak? Und wenn du ausgegangen warst und trugest dir selber die Ware zu Markt, so habe ich meinen Freund empfangen, einen Fremdling unter den Fremdlingen, und wenn ich dich weckte aus deinem Schlaf, so kam ich aus seiner Umarmung! |
Perciò devono essere disprezzati, e deriso chi loro appartiene ed è dato nelle mani a uno simile. Ma io non sono nelle tue mani, mi senti, Barak? E quando eri uscito e ti portavi da te la merce al mercato, ho ricevuto il mio amico, uno straniero fra gli stranieri, e quando ti destai dal tuo sonno, venivo dal suo abbraccio! |
(Lampo. I fratelli urlano) | |
Hörst du mich, Barak? Schweige doch diese, damit du mich verstehen kannst! Ich will nicht, daß du ein Gelächter sein müßtest unter den Deinen, sondern du sollst wissen! Dies alles tat ich hier im hause drei Tage lang: aber die Freude war mir vergällt, denn ich mußte an dich denken, wo ich dich hätte vergessen wollen, und dein Gesicht kam hin, wo es nichts zu suchen hatte! Aber es ist mir zugekommen, wie ich dir entgehe und dich ausreiße aus mir, und jetzt weiß ich den Weg! |
Mi senti Barak? Zittisci dunque costoro, che tu possa intendermi! Non voglio che tu debba essere lo zimbello fra i tuoi, ma tu devi sapere! Tutto questo feci qui in casa per tre giorni: ma la gioia m'era avvelenata, ché dovevo pensarti, mentre avrei voluto dimenticarti, e veniva il tuo viso dov'era inopportuno! Ma ho trovato il modo di sottrarmi a te e strapparti via da me, e ora conosco la via! |
(Barak si alza all'improvviso; i fratelli si traggono in disparte. - La donna, senza paura) | |
Abtu' ich von meinem Leibe die Kinder, die nicht geborenen, und mein Schoß wird dir nicht fruchtbar und keinem andern, sondern ich habe mich gegeben den Winden und der Nachtluft und bin hier daheim und woanders, und des zum Zeichen habe ich meinen Schatten verhandelt: und es sind die Käufer willig, und der Kaufpreis ist herrlich und ohnegleichen! |
cancello dal mio corpo i figli che non nacquero, e il mio grembo non sarà per te fecondo e per nessun altro, ma mi sono data ai venti e all'aria della notte e sono a mio agio qui e altrove, e in segno di ciò ho barattato la mia ombra: e sono ben disposti i compratori, e il prezzo d'acquisto è ricco e senza pari! |
BARAK | |
(nella massima agitazione) | |
Das Weib ist irre, zündet ein Feuer an, damit ich ihr Gesicht sehe! |
La donna è pazza, accendete il fuoco, che io veda il suo volto! |
(il fuoco fiammeggia) | |
I FRATELLI | |
Sie wirft keinen Schatten. Es ist, wie sie redet! Sie hat ihn verkauft und abgehalten die Ungeborenen von ihrem Leibe! Der Schatten ist abgefallen von ihr, und sie ist ohne, die Verfluchte! |
Ella non getta ombra. È come lei dice! L'ha venduta e ha respinto dal corpo suo i non nati! L'ombra si è staccata da lei ed ella ne è priva, la maledetta! |
NUTRICE | |
(all'imperatrice) | |
Auf und hin, nimm den Schatten. Reiß ihn an dich! Sie hat es gesprochen mit wissendem Mund, so ist es getan! Und nicht der Sterne Gericht macht diesen Handel zunicht! |
Suvvia, prendi l'ombra, traila a te! Ella ha parlato con bocca cosciente, ed è fatta ormai! E neppure la giustizia celeste può annullare questo baratto! |
BARAK | |
(sbottando spaventosamente) | |
Hat sie solch eine Hurenstirn und sieht lieblich darein und schämt sich nicht? Heran, ihr Brüder, einen Sack herbei und hinein mit den Steinen, daß ich dies Weib ertränke im Fluß mit meinen Händen! |
Ha ella una tal fronte da sgualdrina e se ne fa bella e non si vergogna? Su, fratelli, prendete un sacco e riempitelo di pietre, sì che questa donna io anneghi nel fiume con le mie mani! |
(vuol lanciarsi contro la donna) | |
I FRATELLI | |
(s'aggrappano a Barak) | |
Kein Blut auf deinen Hände, mein Brüder! Auf, und jage sie aus dem Hause! Einer Hündin Geschick über sie in Gosse und Graben! |
Niente sangue sulle tue mani, fratello mio! Su, cacciala di casa, abbia la sorte di una cagna nel fango e nella tomba! |
BARAK | |
(vuol lanciarsi contro la donna; insieme) | |
Mein Auge ist verdunkelt, helft mir, ihr Brüder! Herbei einen Sack und Steine hinein, da ich sie ertränke mit meinen Händen! |
Il mio occhio s'è oscurato, aiutatemi, fratelli! Prendete un sacco e riempitelo di pietre, sì che io l'anneghi con le mie mani! |
I FRATELLI | |
(si aggrappano a lui; insieme) | |
Kein Blut auf deine Hände, mein Bruder, halte dich rein, o unser Vater! |
Niente sangue sulle tue mani, fratello mio, serbati puro, o padre nostro! |
BARAK | |
(insieme) | |
Helft ihr mir nicht, tret' ich euch nieder! Ich hab es verhängt in meiner Seele und will es vollziehen mit meinen Händen! |
Se non mi aiutate vi schiaccio! L'ho decretato nella mia anima e voglio compierlo con le mie mani! |
(Mentre, come per giurare, stende la mano verso l'alto, gli cade in mano dall'alto una spada luccicante. I fratelli hanno adunato a stento la forza per trattenerlo) | |
NUTRICE | |
(nel fondo con l'imperatrice, l'occhio immobile fisso con demoniaco piacere su tutta la scena; insieme a Barak e ai fratelli) | |
Wer schreit nach Blut und hat kein Schwert, dem wird von uns die Hand bewehrt! Und fließt nur schnell das dunkle Blut, wir haben den Schatten, und uns ist gut! |
A chi grida sangue e non ha una spada noi stesse armeremo la mano! E scorre rapido allora lo scuro sangue, noi abbiamo l'ombra e buon per noi! |
L'IMPERATRICE | |
(si strappa da lei, volge lo sguardo verso l'alto, fra sé, ma insieme con gli altri) | |
Ich will nicht den Schatten: auf ihm ist Blut, ich fass' ihn nicht an. Meine Hände reck ich in die Luft, rein zu bleiben Sternennamen ruf ich an gegen mich, diese zu retten, geschehe, was will! |
Non voglio l'ombra: su di essa vi è sangue, io non la prendo. Stendo la mia mano nell'aria, per rimanere pura da sangue umano! Numi celesti io invoco contro di me per salvar costei, accada quel che accada! |
LA DONNA | |
(con muto spavento s'è rifugiata a sinistra per effetto del suo sciagurato discorso; a poco a poco subentra in lei un miracoloso mutamento; pallida come un cadavere, ma rasserenata, con un'espressione come mai haavuto prima, si porta verso Barak e verso il colpo mortale della spada; insieme, talvolta dominando) | |
Barak, ich hab es nicht getan! Noch nicht getan! Höre mich, Barak! Verräter ward mein Mund an mir, zuvor die Seele die Tat getan! Muß ich sterben vor deinem Angesicht, muß ich sterben, um was nicht geschah, o du, den zuvor ich niemals sah, mächtiger Barak, strenger Richter, hoher Gatte - Barak, so töte mich, schnell! |
Barak, io non l'ho fatto! Non l'ho fatto ancora! Ascoltami, Barak! Traditrice fu in me la mia bocca, prima che l'anima compisse l'azione! Se devo morire davanti al tuo sguardo, se devo morire per quel che non accadde, oh tu, che prima mai vidi, possente Barak, severo giudice, nobile sposo - Barak, uccidimi allora, presto! |
(Barak leva la spada che scintilla nella sue mani e da cui escono lampi che illuminano a tratti l'oscura stanza - il fuoco è spento) | |
I FRATELLI | |
(s'aggrappano a lui con le ultime forze, insieme) | |
Sie werden dich behängen mit Ketten und dich schlagen mit der Schärfe des Schwertes, erbarme dich unser, o unser Vater! |
Ti caricheranno di catene e ti uccideranno col taglio della spada, abbi pietà di noi, padre nostro! |
(Mentre Barak è pronto al colpo, la spada scintillante si spegne all'improvviso e sembra venirgli strappata di mano - un tuonare sordo fra tremare il luogo, la terra si apre, e traverso le pareti sfondate entra il fiume. Mentre i fratelli, per salvarsi la vita, fuggono verso la porta, si vedono sprofondare Barak e la donna che giace inerte davanti a lui, ma ogni cosa è come isolata. La nutrice ha trascinato l'imperatrice in un luogo elevato presso il muro del locale e la copre col suo mantello. Dal buio che tutto ammanta si sente la suavoce) | |
NUTRICE | |
Übermächte sind im Spiel! Her zu mir! |
Sono in gioco forze superiori! Via con me! |
ATTO TERZO | |
Locale sotterraneo, diviso in due stanze mediante uno spesso muro obliquo. Sulla destra si scorge Barak, seduto sulla dura pietra cupamente meditabondo; a sinistra la donna, in lacrime, con i capelli sciolti. Nonsanno l'uno dell'altra. la donna trasale. | |
(In orchestra risuonano le voci dei bambini non nati, come nell'Atto primo) | |
LA DONNA | |
Schweigt doch, ihr Stimmen! Ich hab es nicht getan! Barak, mein Mann, o daß du mich hörtest, daß du mir glaubtest vor meinem Tode! Dich wollt ich verlassen, o du, den zuvor niemals ich sah! Dich wollt ich vergessen und meinte zu fliehen dein Angesicht: dein Angesicht, es kam zu mir - O daß du mich hörtest, o daß du mir glaubtest - Dich wollt ich vergessen - da mußte ich an dich denken: und wo ich ging verbotene Wege, dein Angesicht... es kam zu mir und suchte mich, zuvor die Seele die Tat getan! Ein fremder Mann, ich zog ihn her, er war mir nah - aber nicht völlig - Barak, Barak, dich weckt ich doch, weißt du es nicht? |
Tacete dunque, o voci! Io non l'ho fatto! Barak, marito mio, oh, se tu mi sentissi, se tu mi credessi prima della mia morte! Ti volevo lasciare, tu che prima mai io vidi! Ti volevo dimenticare e pensavo di fuggire il tuo volto: il tuo volto venne a me - Oh se tu mi sentissi oh se tu mi credessi - Ti volevo dimenticare - ma dovetti a te pensare: e quando errai per vietati sentieri, il tuo volto... venne a me e mi cercò, prima che l'anima compisse il fatto! Un uomo straniero, lo attirai qui, egli mi era vicino - ma non del tutto - Barak, Barak, pure io ti destai, non lo sai? |
BARAK | |
(fra sé) | |
Mir anvertraut, daß ich sie hege, daß ich sie trage auf diesen Händen und ihrer achte und ihrer schone um ihres jungen Herzens willen! |
A me affidata perché la proteggessi, perché la portassi su queste mani e badassi a lei e la risparmiassi per il suo giovane cuore! |
LA DONNA | |
(in parte insieme a lui) | |
Dienend, liebend dir mich bücken: dich zu sehen! atmen, leben! Kinder, Guter, dir zu geben! - |
Piegarmi a te servendo, amando: per vederti! respirare, vivere! Per darti figli, o buono! - |
BARAK | |
Mir anvertraut - und taumelt zur Erde in Todesangst vor meiner Hand! Weh mir! Daß ich sie einmal noch sähe und zu ihr spräche: Fürchte dich nicht! |
A me affidata - e piomba a terra in mortale angoscia sotto la mia mano! Guai a me! La vedessi ancora una volta e le dicessi: Non temere. |
(Silenzio) | |
UNA VOCE | |
(dall'alto, dalla parte di Barak) | |
Auf, geh nach oben, Mann, der Weg ist frei! | Su, va' verso l'alto, uomo, la via è libera! |
(Contemporaneamente alla voce cade dall'alto un raggio di luce entro il carcere di Barak; si scorgono i gradini di una scala a chiocciola, scavata nella roccia. Barak si leva e prende a salire) | |
LA DONNA | |
Barak, mein Mann! Strenger Richter, hoher Gatte! Schwängest du auch dein Schwert über mir, in seinem Blitzen sterbend noch sähe ich dich! |
Barak, marito mio! Severo giudice, nobile sposo! Anche se tu brandissi la tua spada su me, nel suo lampeggiare seppur morente io ti vedrei! |
(Un raggio di luce cade dall'alto nel carcere della donna, lo splendore nella vuota stanza di Barak è spento) | |
UNA VOCE | |
(a sinistra) | |
Frau, geh nach oben, der Weg ist frei. |
Donna, va verso l'alto, la via è libera. |
(La donna s'affretta verso l'alto) | |
Cambiamento di scena | |
Il sotterraneo sprofonda. Nubi avanzano, si schiudono, scoprono una terrazza rocciosa, simile a quella vista durante il sonno dell'imperatrice. Gradini di pietra portano dall'acqua verso un imponente ingresso, come d'un tempio, fino nell'interno del monte. Un'acqua cupa, intagliata nel fondo roccioso, scorre lìdirimpetto. | |
(La porta dell'ingresso centrale è aperta. Sul gradino più alto il messo in attesa. Spiriti serventi a destra e a sinistra. Giunge una barca navigando sull'acqua, senza nocchiero. Vi giace l'imperatrice assopita; la nutrice, in ginocchio accanto a lei, la tiene abbracciata, osservando intorno a sé agitata: dove va la barca?Il messo ha atteso l'arrivo della barca. La barca si ferma) | |
SPIRITI SERVENTI | |
Sie kommen! | Vengono! |
IL MESSO | |
Hinweg! | Via! |
(Rientra nell'interno, e così gli spiriti; la porta di bronzo si richiude dietro di loro. L'imperatrice si desta. La nutrice cerca di trattenerla, tentando invano di spingere via la barca dalla riva col braccio libero. Lazona si rischiara. L'imperatrice si solleva, osserva intorno a sé, vuole approdare) | |
NUTRICE | |
(La tiene giù, di scatto, eccitata) | |
Fort von hier! Hilf mir vom Fels lösen den Kahn! |
Via di qui! Aiutami a liberare la barca dalla roccia! |
(piano) | |
Übermächte spielen mit uns! Zum greulichsten Ort eigenwillig strebt das Gemächte aus bösem Holz! Wär' ich nicht gewitzigt, was würde aus dir! |
Forze superiori giocano con noi! Verso il luogo più orribile ostinata tende la barca di pessimo legno! Se io abile non fossi, che sarebbe di te! |
L'IMPERATRICE | |
Der Kahn will bleiben - siehst du denn nicht? Die Treppe, schau! |
La barca vuole restare - Non vedi dunque? La scala, ecco! |
NUTRICE | |
(cessa di sospingere via la barca, incalzando con febbrile impazienza) | |
So laß den Kahn! Nur fort von hier! Ich weiß den Weg, Mondberge sieben sind gelagert, dies ist der höchste: en böses Bereich! Geschürzt dein Kleid und hurtig die Füße: ich führ' dich hinunter, ich finde hinaus! |
Lascia dunque la barca! Ma via di qui! Conosco la strada, stanno qui intorno i sette Monti della Luna, questo è il più alto: un regno malvagio! Succingi la tua veste e affretta il passo: io giù ti guido, cerco d'uscirne! |
L'IMPERATRICE | |
(è giunta fuori sulla scala) | |
Hier ist ein Tor! | Ecco un portone! |
(pensando, cercando) | |
Einmal vordem sah ich dies Tor! |
Un giorno nel passato io vidi questo portone! |
(suono di trombe come dall'interno del monte) | |
Hörst du den Ton? Der lädt du Gericht! |
Senti il suono? Esso invita a giustizia! |
(piano, alquanto angosciata) | |
Mein Vater, ja? Keikobad? Sag? Lang sah ich ihn nicht, doch weiß ich wohl: er liebt zu thronen wie Salomo und aufzulösen, was dunkel ist. Hoch ist sein Stuhl und abgründig sein Sinn - |
Mio padre, sì? Keikobad? Di'? Da lungo non lo vidi, ma pure lo so: egli ama stare in trono come Salomone e risolvere quel che è oscuro. Alto è il suo seggio e insondabile il suo pensiero - |
(pura e coraggiosa) | |
doch ich bin sein Kind: ich fürchte mich nicht. |
eppure sono sua figlia: non ho paura. |
(La nutrice è angosciata, in disparte, e cerca di trovare un'uscita libera. La tromba suona ancora, più forte. L'imperatrice, levando la meni, angosciata) | |
Mein Herr und Geliebter! Sie halten Gericht über ihn um meinetwillen! Was ihn bindet, bindet mich. Was er leidet, will ich leiden, ich bin in ihm, er ist in mir! Wir sind eins. Ich will zu ihm |
Mio signore e amato! Fanno giustizia contro di lui per mia colpa! Ciò che lo lega, lega me pure. Ciò che egli soffre, voglio soffrire, io sono in lui, egli è in me! Noi siamo uno. Voglio andare da lui. |
(si volge per salire verso l'alto) | |
NUTRICE | |
(angosciata) | |
Fort mit uns! Ich schaff dir den Schatten! So ist es gesetzt und so beschworen! Du bleibst die gleiche, Töchterchen, liebes, und durch deinen Leib gleitet das Licht - allein des Weibes trauriger Schatten, dir verfallen, haftet der Ferse! Ihresgleichen scheinst du dann und bist es nicht: doch du erfüllst, was bedungen war! |
Andiamo via! Io ti procuro l'ombra! Così è deciso e così giurato! Tu resti la stessa figlioletta cara, e lungo il tuo corpo scivola la luce - solo la triste ombra della donna, per te smarrita, ti sta alle calcagna! Come lei tu sembri e non lo sei: ma mantieni quel che si stabilì! |
(lusinghevole) | |
So hab deinen Liebsten und herze ihn! Ich helf' dir ihn finden, ich will es tragen, daß ich ihn sehe in deinen Armen am Jahr und Tag, und bleibe die Hündin in seinem Hause! |
Abbi il tuo amato e abbraccialo! T'aiuto a trovarlo, voglio sopportare di vederlo nelle tue braccia per anni e giorni, e resterò la cagna nella sua casa! |
(sospirando rassegnata, senza violenza) | |
Wehe mir! | Guai a me! |
(molto forte) | |
Nur fort von hier! Fort von der Schwelle: sie zu betreten ist mehr als Tod! |
ma via di qui! Via dalla soglia, calpestarla è più che morte! |
L'IMPERATRICE | |
So kennst du die Schwelle? So weißt du, wohin dies Tor sich öffnet? Antworte mir! |
Allora conosci la soglia? Allora sai su che s'apre questo portone? Rispondimi! |
NUTRICE | |
(sordamente) | |
Zum Wasser des Lebens | All'acqua della vita. |
L'IMPERATRICE | |
Antworte mir! | Rispondimi! |
(illuminata all'improvviso) | |
Zur Schwelle des Todes! So scholl der Ruf. Steh mir Rede! Du weißt das Geheime und kennst die Bewandtnis. Antworte mir! |
Alla soglia della morte! Così suonò il richiamo. Parlami! Tu conosci il segreto e t'è noto il patto. Rispondimi! |
(la nutrice tace) | |
Schweigst du tückisch? Willst du mit Fleiß den Sinn mir verdunkeln? Hell ist in mir! Hell ist vor mir! |
Taci malignamente? T'ingegni a oscurarmi la mente? È chiaro in me! È chiaro davanti a me! |
(con passione) | |
Ich muß zu ihm! Wasser des Lebens, ich muß es erspüren, ihn besprengen - Wasser des Lebens - ist es das Blut aus diesen Adern? Fließe es hin, daß ich ihn wecke! |
Devo andare da lui! Acqua della vita, io devo provarla, spruzzarla su lui - Acqua della vita - è il sangue di queste vene? Scorra dunque, sì che io lo risvegli! |
(Si volge decisa verso l'ingresso) | |
NUTRICE | |
(si getta davanti a lei, le afferra la veste) | |
Hab' Erbarmen! Du verfängst dich: tausend Netze Gaukelspiel greulicher Trug! Wasser des Lebens, greuliches Blendwerk - müßt' ich darüber mein Blut hingeben - halte ich ab von deiner Seele und deinem Herzen! Ein Wasser springt wirklich im Berge, Leuchtend steigt es, goldene Säule, aus dem Grund: Wasser des Lebens! Wer daran die Lippen legte - einer der unsern, von Geistern stammend - mehr als Tod, greulich unsagbar teuflisches Unheil schlürft er in sich rettungslos. |
Abbi pietà! Ti rovini; mille reti, frodi, orribile inganno! Acqua della vita, orribile illusione - dovrei per essi dare il mio cuore - io mi allontano dalla tua anima e dal tuo cuore! Un'acqua sgorga, sì sul monte. Luminosa sale, colonna d'oro dal suolo: acqua della vita! Chi v'accostò le labbra - uno dei nostri di stirpe celeste - più che la morte orribile, indicibile, demoniaca sciagura assorbe in sé senza rimedio. |
(L'imperatrice è salita sul gradino più alto) | |
NUTRICE | |
(nella massima angoscia) | |
Hörst du mich nicht? Fürchterlich - was weißt du von ihm! - ist Keikobad! Du bist sein Kind und hast dich gegeben in Menschenhand und dein Herz vergeudet an einen von den Verwesenden! Fürchterlich straft er dich, wenn du fällst in seine Hand. Denn er kennt kein Greuel über diesem, daß eines spiele mit den Verhaßten und sich mische mit den Verfluchten! Weh über sie, die dich gebar und Menschensehnsucht dir flößte ins Blut! Weh über dich! |
Non mi senti? Spaventoso è Keikobad! Di lui che sai! Tu sei sua figlia e ti sei data in mani umane e hai sprecato il tuo cuore per uno dei corruttibili! Spaventosamente ti punisce, se cadi nella sua meni. Ché non conosce un orrore maggiore di questo, di chi gioca con gli odiati e si mescola ai maledetti! Guai a lei che ti generò, e la nostalgia degli uomini ti infuse nel sangue! Guai a te! |
L'IMPERATRICE | |
(rasserenata, decisa) | |
Aus unsern Taten steigt ein Gericht! Aus unsern Herzen ruft die Posaune, die uns lädt. - |
Delle nostre azioni viene la sentenza! Dal nostro cuore risuona la tromba che c'invita. - |
(decisa, stendendo la mano verso di lei, imperiosa) | |
Amme, auf immer scheid' ich mich von dir. Was Menschen bedürfen, du weißt es zu wenig, worauf ihrer Herzen Geheimnis zielet, dir ist es verborgen. |
Nutrice, per sempre mi separo da te. Quello che agli uomini serve, ben poco conosci; dove tende il mistero dei loro cuori, ti è ignoto. |
(moto solenne e grandioso) | |
Mit welchem Preis sie alles zahlen, aus schwerer Schuld sich wieder erneuen, dem Phönix gleich, aus ewigem Tode zu ewigem Leben sich immer erhöhen - kaum ahnen sie's selber - dir kommt es nicht nah. Ich gehöre zu ihnen, |
A qual prezzo essi paghino ogni cosa, da grave colpa si rinnovellino, simili alla fenice, dalla morte eterna alla eterna vita sempre s'innalzino - appena loro stessi sospettano - non ti sfiora il pensiero. Io appartengo a loro, |
(possente) | |
du taugst nicht zu mir! | tu non fai per me! |
(Va verso il portone che si apre senza rumore, vi entra, il portone si chiude) | |
NUTRICE | |
(vuole seguirla, non si arrischia in quella zona; disperata, sulla scala) | |
Was Menschen bedürfen? Betrug ist die Speise, nach der sie gieren! Betrüger sie selber! Fluch über sie! Das ewige Trachten, vorwärts in Leere, der angstvermischte gierige Wahnsinn - hinübergeträufelt in meines Kindes kristallene Seele! Fluch über sie! |
Che serve agli uomini? Inganno è il cibo che essi bramano. Ingannatori essi stessi! maledizione a loro! L'eterna aspirazione, avanti nel vuoto, l'affannoso, costante delirio - trasfusi nell'anima cristallina della mia bambina! Maledizione a loro! |
(Si fa scuro, avanza una nebbia rossastra) | |
LA VOCE DI BARAK | |
(nel vento) | |
Ah! | Ah! |
LA VOCE DELLA DONNA | |
(dall'altra parte) | |
Ah! | Ah! |
LA VOCE DI BARAK | |
Daß ich dich fände! | Che io ti trovi! |
LA VOCE DELLA DONNA | |
(lamentosa) | |
O mein Geliebter! | O mio amato! |
LA VOCE DI BARAK | |
Fürchte nicht! Sieh, o sieh! |
Non temere nulla! Vedi, oh vedi! |
LA VOCE DELLA DONNA | |
(insieme) | |
Finde mich, töte mich! |
Trovami, uccidimi! |
ENTRAMBI | |
Weh, o weh! | Ahimè! Ahimè! Ahimè! |
NUTRICE | |
Menschen! Menschen! Wie ich sie hasse! Wimmelnd wie Aale, schreiend wie Adler, schändend die Erde! Tod über sie! |
Uomini! Uomini! Come li odio! Brulicanti come anguille, urlanti come aquile, deturpano la terra! Morte su loro! |
BARAK | |
(entrando nella nebbia, da destra) | |
Ich suche meine Frau, die vor mir flieht. | Cerco la mia sposa, che fugge da me. |
(riconosce la nutrice; angosciato, oppresso, quasi gemente) | |
Hast du sie nicht gesehen - o meine Muhme? |
Non l'hai veduta, o mia comare? |
NUTRICE | |
(accenna verso sinistra, in alto) | |
Dort hinüber! Dort hinauf! Sie verflucht dich in den Tod! Strafe sie - räche dich - schnell! |
Là oltre! Là sopra! Ella ti maledice fino alla morte! Puniscila - vendicati - presto! |
BARAK | |
(esce in alto verso sinistra) | |
Zu ihr! Zu ihr! | Da lei! Da lei! |
LA DONNA | |
(compare da sinistra più in basso) | |
O du - o du - wo ist mein Mann? O du - ich will zu ihm! |
O tu - o tu - dove è il mio sposo? O tu - o tu - voglio andare da lui! |
NUTRICE | |
(accenna verso destra) | |
Dort hinüber! Dich zu töten mit seinen Händen. Rette dich, flieh! |
Là oltre! Per ucciderti con le sue mani. Salvati, fuggi! |
LA DONNA | |
(si affretta verso destra nel vento e nella nebbia, selvaggiamente deliberata) | |
Barak! Hier! Schwinge dein Schwert. Töte mich schnell! |
Barak! Qui! Brandisci la tua spada! Uccidimi, presto! |
(scompare a destra; si fa buio) | |
NUTRICE | |
Wehe, mein Kind, ausgeliefert, Gaukelspiel vor ihren Augen, Fallen und Stricke vor ihrem Tun! Sie ist hinein! Sie trinkt! Das goldne, flüssige Unheil springt auf die Lippen, wühlt sich hinab! Ihr Gesicht greulich zuckt, ein menschlicher Schrei ringt sich aus der wunden Kehle! Ihr zu Hilfe! Müßte ich sterben! Keikobad! |
Ahimè, figlia mia, sei tradita, illusione davanti ai suoi occhi, trappole e lacci davanti al suo piede! Ella è dentro! Ella beve! La dorata fluida sventura tocca le labbra giù si precipita! Il suo volto freme orribilmente, un grido umano si spreme dalla gola ferita! Aiuto a lei! Dovessi io morire! Keikobad! |
(Va verso il portone) | |
IL MESSO | |
(esce dal portone; ferreo) | |
Den Namen des Herrn? Hündin, zu wem hebst du die Stimme? Fort mit dir von der Schwelle! Pack dich, für immer! |
Il nome del padrone? Cagna, a chi levi la voce? Via tu dalla soglia! Vattene, per sempre! |
NUTRICE | |
(come folle per l'eccitazione) | |
Mir anvertraut - du selber, Bote! Drei Tage lang! Ich hab sie gehütet, ich rang mit ihr - sie stieß mich von sich - sie kennt mich nicht mehr - Keikobad! Er muß mich hören! |
A me affidata - proprio da te, o messo! Son tre giorni! L'ho custodita, lottai con lei - da sé mi respinse - Non mi riconosce più - Keikobad! Egli mi deve sentire! |
(vuole passargli accanto) | |
IL MESSO | |
(le blocca il passaggio; ferreo) | |
Sie ist vor ihm! Wer bedarf deiner? Niemand. Such dir den Weg! |
Ella è davanti a lui! Chi ha bisogno di te? Nessuno. Cercati la via! |
NUTRICE | |
Keikobad! Deine Dienerin schreit zu dir - Strafe sie, aber verwirf sie nicht ungehört! Mir übergeben, ich steh' dir Rede! Keikobad! |
Keikobad! La tua serva grida a te - Puniscila, ma non respingerla senza ascoltarla! Consegnata a me, io ne rispondo! Keikobad! |
(Entra. La nebbia, si fa sempre più densa. Tempesta e uragano aumentano di violenza. Si fa sempre più scuro. Nella tempesta risuonano le voci del tintore e della moglie che invano si chiamano e si cercano. Insieme) | |
IL MESSO | |
(possente, con un'ombra di scherno) | |
Wer bist du? daß du ihn rufest? Was weißt du von seinem Willen und wie er verhängt hat ihr die Prüfung? Wenn er dich hieß des Kindes hüten, wer heißt dich raten, ob er nicht wollte, daß sie dir entliefe? |
Chi sei tu perché lo invochi? Che sai tu della sua volontà e come egli ha imposto a lei la prova? Quando egli ordinò di proteggere la fanciulla, come puoi indovinare se egli non voleva che ella ti sfuggisse? |
(sempre più terribile) | |
Und trotzdem dich verwirft auf ewig: daß du nicht vermochtest, ihrer zu hüten! |
E tuttavia sarai cacciata per sempre ché non sapesti custodirla! |
BARAK | |
(invisibile) | |
O du! | O tu! |
LA DONNA | |
(invisibile) | |
O du! | O tu! |
BARAK | |
Wo bist du? | Dove sei? |
LA DONNA | |
Wo bist du? | Dove sei? |
BARAK | |
Fliehe nicht! | Non fuggire! |
LA DONNA | |
Finde mich! | Trovami! |
BARAK | |
Komm zu mir! | Vieni a me! |
LA DONNA | |
Komm zu mir! | Vieni a me! |
BARAK | |
Dich zu sehen - atmen, leben! | Vederti - respirare, vivere! |
LA DONNA | |
Kinder, Guter, dir zu geben! | Figli, o buono, donarti! |
BARAK | |
Weh, verloren! | Ah, perduta! |
LA DONNA | |
Weh, vertan! | Ah, sprecato! |
BARAK | |
Diese Hände - ! | Queste mani- ! |
LA DONNA | |
Weh, so jung! | Ah, sì giovane! |
BARAK | |
Dir vergeben, dich erquicken! | Perdonarti, rincuorarti! |
LA DONNA | |
Liebend, dienend dir mich bücken! | Piegarmi a te, amando, servendo! |
BARAK | |
Weh, verloren! | Ahi, perduta! |
LA DONNA | |
Hab' Erbarmen! | Abbi pietà! |
BARAK | |
Sterben! Sterben! | Morire! Morire! |
LA DONNA | |
Weh, uns Armen! | Ahi, noi miseri! |
BARAK | |
Mir anvertraut, daß ich dich hege und dich trage auf diesen Händen |
A me affidata, perché io ti protegga e ti porti su questa mani. |
NUTRICE | |
Schlage er mich mit seinem Zorn! Ich will zu ihr! |
Mi colpisca con la sua ira! Voglio andare da lei! |
IL MESSO | |
Mit seinem Zorn schlägt er dich, daß di ihr Antlitz nicht wiedersiehst! |
Con la sua ira egli ti colpisce, così non rivedrai il suo sguardo! |
NUTRICE | |
Weh, mein Kind! Mir verloren! Fluch und Verderben über die Menschen - fressendes Feuer in ihr Gebein! |
Ahi, figlia mia! Per me perduta! Maledizione e rovina sugli uomini - fuoco divoratore nelle loro ossa! |
IL MESSO | |
(con scherno) | |
Unter den Menschen umherzuirren, ist dein Los! Die du hassest, mit ihnen zu hausen, ihrem Atem dich zu vermischen immer auf neu'! |
Fra gli uomini errare è il tuo destino! Abitare con quelli che odii, mescolarti al loro respiro sempre e sempre! |
NUTRICE | |
(come fuori di senno) | |
Die ich hasse, mit ihnen zu hausen, ihrem Atem mich zu vermischen immer aufs neu'! |
Abitare con quelli che odio, mescolarmi al loro respiro sempre e sempre! |
(Si spinge contro il messo, vuole passargli davanti) | |
IL MESSO | |
(la afferra con violenza e la spinge giù dalla scala) | |
Auf, du Kahn, trage dies Weib Mondberge hinab den Menschen zu! |
Su, o barca, porta questa donna giù dai Monti della Luna verso gli uomini! |
NUTRICE | |
Fressendes Feuer in ihr Gebein! |
Fuoco divoratore nelle loro ossa! |
(La nutrice piomba nella barca, la barca salpa e parte all'istante. Il suo grido penetrante svanisce) | |
IL MESSO | |
(ferreo) | |
Verzehre dich! Dir widerfährt nach dem Gesetz! |
Consumati! Avvenga di te secondo la legge! |
(Lampo, tuono, tromba) | |
LE VOCI DEL TINTORE E DELLA MOGLIE | |
Sterben, sterben! Weh uns Armen! |
Morire, morire Guai a noi miseri! |
Cambiamento di scena | |
Cambiamento a vista. A poco a poco si illumina, ma non ancora fino a piena luminosità, l'interno di un luogo a forma di tempio. - Una nicchia, quella centrale è velata. | |
(L'imperatrice, sola, sale su dal basso. Spiriti serventi, con fiaccole le vanno incontro, ancora nel buio.) | |
PRIMO SPIRITO | |
Hab Ehrfurcht! | Abbi rispetto! |
SECONDO SPIRITO | |
Hab Ehrfurcht! | Coraggio! |
TERZO SPIRITO | |
Erfülle dein Geschick! | Adempi il tuo destino! |
(scompaiono) | |
VOCI UMANE | |
(risuonano da fuori, ma sempre più deboli, come se venissero chiuse delle porte) | |
Weh verloren! Hab Erbamen! - Sterben! Sterben! Weh uns Armen! |
Ahi, perduti! Abbi pietà! Morire! Morire! Guai a noi miseri! |
L'IMPERATRICE | |
(si rivolge alla nicchia velata) | |
Vater, bist du's? Drohtest du mir aus dem Dunkel her? Hier siehe dein Kind! Mich hinzugeben, habe ich gelernt, aber Schatten hab ich keinen mir erhandelt. Nun zeig mir den Platz, der mir gebührt inmitten derer, die Schatten werfen. |
Padre, sei tu? Mi minacci dal buio? Vedi qui tua figlia! A donar me stessa ho appreso, ma l'ombra non mi sono acquistata. Ora mostrami il luogo che mi spetta fra coloro che gettano ombra. |
(Una sorgente d'acqua dorata sprizza luminosità dal suolo. - L'imperatrice, arretrando di un passo) | |
Goldenen Trank, Wasser des Lebens, mich zu stärken, bedarf ich nicht! Liebe ist in mir, sie ist mehr. |
Bevanda dorata, acqua della vita, per fortificarmi, non mi serve! Amore è in me, che di più vale. |
UNA VOCE | |
(dall'alto) | |
So trink, du Liebende, von diesem Wasser! Trink, und der Schatten, der des Weibes war, wird deiner sein, und du wirst sein wie sie! |
Bevi dunque, o cara, di questa acqua! Bevi, e l'ombra, che era della donna, sarà tua, e tu sarai come lei. |
L'IMPERATRICE | |
Jedoch was wird aus ihr? | Ma che sarà di lei? |
LA VOCE DELLA DONNA | |
Barak! | Barak! |
LA VOCE DI BARAK | |
Wo bist du? | Dove sei? |
LA VOCE DELLA DONNA | |
Wehe, wo? | Ahimè, dove? |
LA VOCE DI BARAK | |
Her zu mir! | Qui da me! |
LA VOCE DELLA DONNA | |
Ach, vergebens! | Ah, invano! |
LA VOCE DI BARAK | |
Weh! Vergebens! | Ahimè! Perduta! |
L'IMPERATRICE | |
Baraks Stimme! Baraks Blick! Meine Schuld hier wie dort, dort wie hier! |
La voce di Barak! Lo sguardo di Barak! La mia colpa qui come là, là come qui! |
(L'acqua cade lentamente - rabbrividendo) | |
Sternennamen rief ich an, rein zu bleiben von Menschenschuld! Blut ist in dem Wasser, ich trinke nicht! |
Nomi celesti io invocai per rimanere pura da colpa umana! Sangue è nell'acqua, io non bevo! |
(L'acqua scompare del tutto) | |
Doch weich ich nicht! Mein Platz ist hier in dieser Welt. Hier ward ich schuldig, hierher gehör ich. Wo immer du dich birgst im Dunkel - in meinem Herzen ist ein Licht, dich zu enthüllen! Ich will mein Gericht! Zeige dich, Vater! Mein Richter, hervor! |
Ma non cedo! Il mio posto è qui in questo mondo. Qui divenni colpevole, a esso appartengo. Ovunque tu ti celi nel buio - nel mio cuore c'è una luce per svelarti! Voglio la mia sentenza! Mostrati, padre! Mio giudice, vieni! |
(La luce dietro al velo si fa sempre più forte, alla fine la sua forza è così grande che il velo diventa trasparente. Nella nicchia illuminata dai raggi siede su un trono di pietra l'imperatore. È rigido e impietrito, solo isuoi occhi sembrano vivere. Parlato) | |
Weh mir! Mein Liebster starr! Lebendig begraben im eigenen Leib! Erfüllt der Fluch! Meines Wesens unschuldige Schuld an ihm gestraft, weil er zu sehr mein Geheimnis geliebt, um das er mich wählte - erbarmungslos, dahingeopfert, meinem Gehemnis sein liebendes Herz! Ungelöst meiner Seele Knoten von Menschenhand, Starr nun die Hand, die ihn nicht löste - Versteinert sein herz von meiner Härte! Mein Geschick seine Schuld! Meine Schuld sein Geschick! Weh, ihr Sterne, also tut ihr an den Menschen! |
Ah! Guai a me! Il mio amato è di pietra! Sepolto vivo nel suo stesso corpo! Adempiuta la maledizione! La colpa innocente della mia natura è in lui punita, ché egli troppo ha amato il mio mistero, per cui mi prescelse - senza pietà, sacrificato al mio mistero il suo cuore amato! Irrisolto il nodo dell'anima mia da mano umana - Rigida ora la mano che non lo sciolse - Impietrito il suo cuore dalla mia durezza! Il mio destino è la sua colpa! La mia colpa è il suo destino! Ahimè, o stelle, operate dunque contro gli uomini! |
(S'avvicina con disperazione all'imperatore impietrito) | |
Mit dir sterben. auf, wach auf! Aug' in Aug', Mund an Mund mit dir vereint, laß mich sterben! |
Morire con te, su, svegliati! Occhi negli occhi, bocca sulla bocca, unita a te, fammi morire! |
(Vuole farsi avanti per abbracciare l'imperatore impietrito e non osa. Mentre ella si ritrae con ansia davanti allo sguardo diretto su lei, gli occhi dell'imperatore la seguono. - In tormento supremo) | |
Nicht diesen Blick! Ich kann nicht helfen, ich kann nicht! |
Non questo sguardo! Non ti posso aiutare, non posso! |
(S'accascia, copre gli occhi con le mani. La statua risplende nella massima luce, gli occhi in muta preghiera diretti all'imperatrice) | |
VOCI ULTRATERRENE | |
(rimbombando sorde come dagli abissi) | |
Die Frau wirft keinen Schatten, der Kaiser muß versteinen! |
La donna non getta ombra l'imperatore deve impietrire! |
(La statua si oscura come piombo. L'acqua dorata, luminosa, si solleva, come prima, davanti ai piedi di lei) | |
UNA VOCE | |
(dall'alto) | |
Sprich aus: Ich will! Und jenes Weibes Schatten wird dein! Und dieser stehet auf und wird lebendig und geht mit dir! Und des zum Zeichen neige dich und trink! |
Di' solo: lo voglio! E l'ombra di quella donna sarà tua! E costui si alza, rivivrà e verrà con te! E per segnale chinati e bevi! |
L'IMPERATRICE | |
(in terribile lotta giacendo a terra; parlato) | |
Versuch mich nicht, Keikobad! Ich bin dein Kind! Laß mich sterben eh' ich erliege! |
Non tentarmi, Keikobad! Io sono tua figlia! Fammi morire prima che io ceda! |
LA VOCE DI BARAK | |
Weh uns Armen! | Mai più aiuto! |
LA VOCE DELLA DONNA | |
Wehe, sterben! | Ahimè, morire! |
(L'imperatrice si solleva sul ginocchio, dalle sue labbra sfugge un grido doloroso, gemente, intervallato dalle parole) | |
L'IMPERATRICE | |
Io - non - voglio - | |
(Subito, appena si sentono queste parole, l'acqua sprofonda; il luogo dopo breve oscurità, è illuminato dall'alto. - Dalla imperatrice che s'è levata da terra come incosciente, proviene un'ombra netta che raggiunge il pavimento del luogo. L'imperatore si solleva dal suo trono e s'appresta a discendere i gradini.) | |
L'IMPERATORE | |
«Wenn das Herz aus Kristall zerbricht in einem Schrei, die Ungeborenen eilen wie Sternenglanz herbei. Die Gattin blickt zum Gatten, ihr fällt ein irdischer Schatten von Hüfte, Haupt und Haar. Der Tote darf sich heben aus eignen Leibes Gruft - die Himmelsboten eilen hernieder aus der Luft!» So ward mir zugesungen, da ich im Sterben war. Nun darf ich wieder leben! Schon kommt die heil'ge Schar mit Singen und mit Schweben. |
«Quando il cuore di cristallo si spezza in un grido, i non nati si affrettano come splendore celeste. La sposa guarda lo sposo, un'ombra terrena le scende dai fianchi, testa e capelli. Il morto può sollevarsi dalla tomba del suo corpo - i messi celesti si affrettano quaggiù dall'aria!» Così mi fu cantato, quando stavo per morire. Ora posso vivere ancora! Già viene la santa schiera fra canti e voli - |
(La luce della cupola s'è fatta sempre più intensa. Ora penetrano giù dall'alto le voci dei non nati) | |
LA VOCE DEI NON NATI | |
Singole | |
Hört, wir wollen sagen: Vater! | Sentite, vogliamo dire: padre! |
Altre | |
Hört, wir wollen „Mutter“ rufen! | Sentite, Vogliamo chiamare: madre! |
Alcune | |
Steigt auf! | Salite! |
Altre | |
Nein, kommt herunter! Zu uns führen alle Stufen! |
No, scendete! A noi portano tutti i gradini! |
L'IMPERATRICE | |
(accenna verso l'alto) | |
Sind das die Cherubim, die ihre Stimmen heben? |
Sono i cherubini che levano le loro voci? |
L'IMPERATORE | |
(dal gradino più basso) | |
Das sind die Nichtgeborenen, nun stürzen sie ins Leben mit morgenroten Flügeln zu uns, den fast Verlorenen; uns eilen diese Starken wie Sternenglanz herbei. Du hast dich überwunden. Nun geben Himmelsboten den Vater und die Kinder, die Ungeboren, frei! Sie haben uns gefunden, nun eilen sie herbei! |
Sono i non nati, ora precipitano nella vita con ali rosse come l'aurora verso di noi, i quasi perduti; si affrettano a noi questi valorosi come splendore celeste. Hai vinto te stessa. Ora i messi celesti danno libertà al padre e ai figli, i non nati! Essi ci hanno ritrovato, s'affrettano quaggiù! |
(È disceso dal gradino più basso. L'imperatrice vuole andargli incontro, accenna verso l'alto, da dove si sprigiona uno splendore sempre più luminoso; un suono argentino prelude al canto dei non nati, ella cade in ginocchio. L'imperatore, di fronte all'imperatrice, cade anch'egli in ginocchio. I non nati cominciano a cantare. L'imperatrice e l'imperatore si nascondono entrambi il volto tra le mani.) | |
LA VOCE DEI NON NATI | |
(dall'alto) | |
Hört, wir gebieten euch: Ringet und traget, daß unser Lebenstag herrlich uns taget! Was ihr an Prüfungen standhaft durchleidet, uns ist's zu strahlenden Kronen geschmeidet! |
Sentite, v'ordiniamo: lottate e fate sì che il giorno di nostra nascita ci splenda luminoso! Le prove che voi saldi avete sopportato, ci adornano come lucenti corone! |
(L'imperatore e l'imperatrice si sono alzati e guardano rapiti verso l'alto) | |
L'IMPERATRICE | |
(mentre le sue mani e quelle dell'imperatore si toccano) | |
Engeln sind's, die von sich sagen! Ihre Stärke will uns tragen! Ungeboren, preisgegeben, ohne Anker, ohne Ziel! Wie sie rufend uns umschweben, bin ich, bin ich dir gegeben! |
Sono angeli che parlano di sé! La loro forza ci sosterrà! Non nati, abbandonati senza ancora, senza meta! Mentre chiamano, ci volano intorno, io sono, io sono a te data! |
L'IMPERATORE | |
Nirgend Ruhe, still zu liegen, nirgend Anker, nirgend Port, nichts ist da - nur aufzufliegen ist ein Ort an jedem Ort, wie sie rufend uns umschweben, bist du, bist du mir gegeben! |
Mai più pace, per quieto stare, mai più ancora, mai più porto, nulla è qui - sol per volare è un luogo in ogni luogo, mentre chiamano, ci volano intorno. tu sei, tu sei a me data! |
(Si tengono abbracciati. Una nube lucente li circonda) | |
Cambiamento di scena | |
Si schiude un bel paesaggio, con rupi scoscese. In mezzo, una cascata d'acqua dorata, che precipita da un crepaccio. Si scorgono attraverso la cascata l'imperatore e l'imperatrice mentre scendono dall'alto. | |
LA DONNA | |
(da sinistra, su uno stretto sentiero) | |
Trifft mich sein Lieben nicht, treffe mich das Gericht, er mit dem Schwerte! |
Se non m'incontra il suo amore, mi incontri la giustizia, lui con la spada! |
(s'affretta fino all'abisso) | |
BARAK | |
(dalla parte opposta) | |
Steh nur, ich finde dich,. Schützend umwinde dich, ewig Gefährte! |
Fermati, e ti trovo. Proteggendoti ti avvinco, eterna compagna! |
(Scorgendolo e tendendogli le braccia, l'ombra di lei cade obliqua nell'abisso. Barak giubila) | |
Schatten, dein Schatten, er führt mich zu dir! |
Ombra, la tua ombra, essa mi porta a te! |
LA DONNA | |
Gattin zum Gatten! Einziger mir! |
Moglie a sposo! L'unico per me! |
LA VOCE DEI NON NATI | |
Mutter, dein Schatten! Sieh, wie schön! Sieh deinen Gatten zu dir gehen! |
Madre, la tua ombra! Vedi com'è bella! Vedi il tuo sposo venire a te! |
(Sull'attimo, in luogo dell'ombra, piomba un ponte dorato sopra l'abisso. Barak e la donna passano sul ponte, stanno l'uno nella braccia dell'altra. L'imperatore e l'imperatrice sono giunti proprio al margine della cascata. Si volgono verso il basso, gli altri due guardano su verso di loro) | |
BARAK | |
Nun will ich jubeln, wie keiner gejubelt, nun will ich schaffen, wie keiner geschafft, denn durch mich hin strecken sich Hände, blitzende Augen, kindische Münder, und ich zerschwelle vor heiliger Kraft! |
Ora voglio esultare come nessuno esultò, ora voglio lavorare come nessuno lavorò: verso me si tendono mani, occhi lampeggianti, bocche infantili, e io sono colmo di santa forza! |
L'IMPERATORE | |
(accenna ai due in basso, poi più giù, verso il mondo degli uomini) | |
Nur aus der Ferne war es verworren bang, hör es nun ganz genau, menschlich ist dieser Klang! Rührende Laute - nimmst du sie ganz in dich. Brüder, Vertraute! |
Sol da lontano era tutto confuso e disperso, ascolta bene, questi sono suoni umani! Eco commossa - tu li prendi tutti in te, fratelli, fedeli! |
CORO | |
(invisibile, esultante) | |
Brüder! Vertraute! | Fratelli! Fedeli! |
L'IMPERATRICE E LA DONNA | |
Schatten zu werfen, beide erwählt, beide in prüfenden Flammen gestählt. Schwelle des Todes nah, gemordet zu morden, seligen Kindern Mütter geworden! |
A gettar l'ombra entrambe prescelte, entrambe temprate nelle fiamme della prova. Presso la soglia della morte, uccise per uccidere, di celesti bambini divenute madri! |
(Cadono i veli che avvolgono le figure e il paesaggio) | |
LA VOCE DEI NON NATI | |
(in orchestra) | |
Vater, dir Drohet nichts, siehe, es schwindet schon, Mutter, das Ängstliche, das euch beirrte. Wäre denn je ein Fest, wären nicht insgeheim wir die Geladenen, wir auch die Wirte! |
Padre, nulla ti minaccia; ecco, già scompare, madre, l'angoscia che vi traviava. Vi sarebbe mai una festa, se non fossimo in segreto noi gli invitati, e noi pure gli ospiti! |
FINE DELL'OPERA |