Arabella, op. 79
Commedia lirica in tre atti
Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
Libretto: Hugo von Hofmannsthal
Ruoli:
- ll conte Waldner, capitano di cavalleria
fuori servizio (Basso)
- Adelaide, sua moglie
(Mezzosoprano)
- Arabella, loro figlia (Soprano)
- Zdenka, loro figlia (Soprano)
- Mandryka
(Baritono)
- Matteo, ufficiale dei cacciatori a
cavallo (Tenore)
- i conti Elemer
(Tenore), Dominik (Baritono),
Lamoral (Basso),
ammiratori di Arabella
- la Fiakermilli (Soprano)
- una cartomante (Soprano)
- Welko, ussaro
e guardia del corpo di Mandryka
(Recitante)
- Djura (Recitante)
- Jankel
(Recitante)
- un cameriere d'albergo (Recitante)
- la dama di compagnia di Arabella (Recitante)
- tre
giocatori (Recitante)
- un medico (Recitante)
- un groom (Recitante)
- servitori di
Mandryka, cocchieri, ospiti del ballo,
clienti
dell'albergo, servitori
Atti:
L'azione si svolge a Vienna nel 1860
- Salotto di un albergo viennese
- Una pubblica sala da ballo
- Sala di ritrovo di nell'albergo
Organico: 3 flauti (3 anche ottavino), 2 oboi, corno inglese,
3 clarinetti, clarinetto basso, 3 fagotti (3 anche controfagotto), 4
corni, 3 trombe, 3 tromboni, bassotuba, timpani, arpa, archi
Composizione: Garmisch: 12 Ottobre 1932
Prima rappresentazione: Dresda, Staatsoper, 1 Luglio 1933
Edizione: A. Fürstner, Berlino, 1933
Dedica: Ai miei amici Alfred Reucker e Fritz Busch
Sinossi
Atto primo.
Vienna 1860, nel salotto di un albergo.
La contessa Adelaide interroga una cartomante sul destino della figlia
Arabella, nel cui matrimonio confida per risollevare le disastrate
sorti economiche della famiglia. Il conte Waldner, suo marito, ha
infatti dilapidato al gioco ogni suo avere. Nel frattempo Zdenka, la
sorella minore di Arabella, travestita da ragazzo e da tutti creduta
tale - il padre non può permettersi il lusso di mantenere due figlie in
società - ha il suo bel daffare nel respingere i numerosi creditori.
Zdenka, benché innamorata dell'ufficiale Matteo, favorisce i suoi
tentativi di conquistare la mano della sorella. Quest'ultima, reduce da
una passeggiata nel corso della quale ha respinto le profferte amorose
dei conti Elemer, Dominik e Lamoral, confida tuttavia alla sorella di
non volerne sapere di Matteo, ma di essere rimasta folgorata alla vista
di un giovane sconosciuto che si aggirava nei pressi dell'albergo.
Giungono intanto Elemer, che se non altro ha ottenuto da Arabella il
privilegio di accompagnarla al ballo della sera, e con lui il conte
Waldner, che avvisa la consorte di aver nuovamente perduto al gioco e
di aver perciò scritto al vecchio e ricco compagno d'armi Mandryka per
promettergli la mano di Arabella. Annunciato dal cameriere irrompe
infatti Mandryka: ma non è il vecchio compagno d'armi di Waldner bensì
il nipote, unico erede del cospicuo patrimonio. Accertatosi delle
rendite del patrimonio e ottenuta una somma come anticipo per saldare i
debiti, Waldner promette che gli presenterà la figlia al ballo della
sera. Zdenka intanto rassicura Matteo, promettendogli che durante il
ballo riceverà per suo tramite una lettera di Arabella, grazie alla
quale avrà definitiva conferma dei suoi sentimenti favorevoli.
Atto secondo.
Una sala da ballo pubblica.
Arabella ha riconosciuto in Mandryka il bel giovane avvistato la
mattina: i due si giurano subito eterno amore. Durante il ballo,
tuttavia, Arabella ottiene dall'amante il permesso di rimanere libera
per il tempo necessario a congedare i numerosi pretendenti. Intanto
Matteo e Zdenka, sempre travestita in abiti maschili, sono intenti a
confabulare. Zdenka consegna a Matteo la lettera d'amore firmata da
Arabella, ma che ella stessa ha scritto imitando la calligrafia della
sorella; inoltre riferisce che l'affascinante Arabella l'attende nella
sua camera d'albergo e gli consegna la chiave che permette di
introdurvisi indisturbato. Mandryka, non visto, ha casualmente udito il
dialogo e, roso dalla gelosia, si mette sulle tracce dell'amata. A lui
si uniscono Waldner e Adelaide, altrettanto preoccupati di non vedere
la figlia, che ha infatti abbandonato la festa.
Atto terzo.
Sala d'ingresso dell'albergo, con scalinata ai piani superiori.
Matteo ha appena abbandonato la camera nella quale è convinto di aver
avuto un convegno amoroso con Arabella. Ma resta esterrefatto quando si
imbatte in quest'ultima appena giunta dal ballo e si sente trattare da
lei con freddezza. Giungono anche i coniugi Waldner e Mandryka che,
ormai convinto del tradimento dell'amata, sfida a duello il malcapitato
ufficiale. Arabella protesta la sua innocenza, ma inutilmente. A
sciogliere i nodi dell'intricata situazione è Zdenka, che appare
finalmente in vesti femminili e rivela di essere stata lei, da sempre
innamorata di Matteo, ad attrarre l'ufficiale nella sua camera con il
sotterfugio della falsa lettera. Nello sbigottimento generale Arabella
perdona la sorella e può riabbracciare Mandryka, finalmente convinto
della sua fedeltà. Matteo e Zdenka si incontreranno nuovamente
l'indomani.
«Meglio di tutto un nuovo Rosenkavalier
senza gli errori e le lungaggini! Lei deve assolutamente scrivermelo:
in quella maniera di sentire io non ho ancora detto la mia ultima
parola. Una cosa fine, allegra, sentimentale!». In questa richiesta
formulata da Strauss a Hofmannsthal nel settembre del 1923 si può
collocare l'inizio del lavoro che avrebbe lentamente portato alla
nascita di Arabella,
l'ultimo dei sei titoli concepiti con la collaborazione librettistica
di Hofmannsthal. Il poeta morì infatti nel 1929, poco dopo aver
terminato la stesura del libretto, che fu estremamente laboriosa, anche
perché il drammaturgo austriaco vi fece confluire, non senza aver
dovuto preliminarmente risolvere notevoli problemi di prospettiva e di
equilibrio drammatici, gli abbozzi di due sue commedie viennesi
destinate al teatro di prosa, Lucidor,
Figuren zu einer ungeschrieben Komödie (Lucidor,
personaggi per una commedia non scritta) e Der Fiaker als Graf
(Il conte cocchiere), incentrate l'una sull'abnegazione della
protagonista Lucile (la Zdenka dell'opera) in favore dell'affascinante
sorella maggiore Arabella, l'altra sull'eccitante e al contempo
decadente mondo delle feste pubbliche ottocentesche viennesi. Strauss,
che mai come in occasione di questo libretto costrinse l'amico
letterato a continue modifiche (proprio il rifacimento dell'intero
primo atto di Arabella
sembra sia stata l'ultima fatica letteraria di Hofmannsthal), attese
dal luglio del 1929 all'ottobre del 1932 alla composizione dell'opera,
che strategicamente dedicò ad Alfred Reucker e a Fritz Busch,
sovrintendente e direttore artistico dell'Opera di Dresda, al fine di
assicurarsi la prima rappresentazione nella città sassone. Nel luglio
dell'anno successivo il teatro onorò l'impegno contratto con il
compositore, nonostante i suoi dirigenti fossero stati nel frattempo
rimossi dai loro incarichi per ordine del regime nazista.
Non ebbe grande fortuna, al suo apparire, Arabella: un Rosenkavalier in
seconda, venne detto. Oltre alle evidenti analogie drammatiche (la
trama, il contesto ambientale, i profili di certuni personaggi), le due
opere condividono simili sonorità e atmosfere timbriche. Ma non vi è in
Arabella la
medesima frequenza di arie e pezzi d'insieme che resero immediatamente
celebre il modello dichiarato. In quest'opera prevale infatti il
dialogo, il fluire di ogni scena nella successiva con toni sfumati e
impercettibilmente cangianti. Nell'orchestrazione si nota inoltre la
prevalenza di proporzioni cameristiche, tanto più che l'opera possiede
un organico assai meno vasto di quello delle opere precedenti, con
l'eccezione di Ariadne
auf Naxos: un organico con legni e ottoni a tre, nel quale
spicca l'assenza delle percussioni. È una partitura fragile e delicata,
quella di Arabella,
costituita da lievi e al contempo sapienti equilibri fonici, che
mettono in risalto la vocalità perfettamente calibrata della
protagonista, un soprano lirico venato da malinconiche increspature
drammatiche: una figura indimenticabile nella pur estesissima galleria
di personaggi femminili straussiani.
Enrico Girardi
(1)
Dizionario dell'Opera 2008,
a cura di Piero Gelli, edito da Baldini Castoldi Dalai editore, Firenze
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Ultimo aggiornamento 25 ottobre 2017