Allerseelen (Giorno dei morti), op. 10 n. 8

Lied per voce e pianoforte

Musica: Richard Strauss (1864 - 1949)
Testo: Hermann von Gilm Organico: voce, pianoforte
Composizione: Meiningen, 3 ottobre 1885
Edizione: J. Aibl, Monaco, 1907
Dedica: Heinrich Vogl
Testo (nota 1)

Allerseelen Il giorno dei morti
Stell auf den Tisch die duftenden Reseden,
Die letzten roten Astern trag herbei,
Und lass uns wieder von der Liebe reden
Wie einst im Mai.
Metti qui le resede profumate,
porta qui gli ultimi astri rossi,
e parliamo di nuovo dell'amore,
come una volta, in maggio.
Gib mir die Hand, dass ich sie heimlich drücke
Und wenn man's sieht, mir ist es einerlei,
Gib mir nur einen deiner süssen Blicke,
Wie einst im Mai.
Dammi la mano, che io di nascosto
la stringa; e se vedono, che fa?
Dammi uno solo dei tuoi dolci sguardi,
come una volta, in maggio.
Es blüht und duftet heut auf jedem Grabe,
Ein Tag im Jahr ist ja den Toten frei,
Komm an mein Herz, dass ich dich wieder habe,
Wie einst im Mai.
Fiorisce oggi e profuma ogni sepolcro;
un giorno all'anno è dedicato ai morti;
Vienmi sul cuore, che io t'abbia di nuovo,
come una volta, in maggio.
(traduzione Andrea Casalegno)

(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia Filarmonica Romana,
Roma, Teatro Olimpico, 26 novembre 1992


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Ultimo aggiornamento 21 giugno 2014