Sonata n. 5 in fa diesis maggiore, op. 53


Musica: Aleksandr Skrjabin (1872 - 1915)
Organico: pianoforte
Composizione: 1907
Edizione: Édition Russe de Musique, Mosca-Berlino, 1911
Guida all'ascolto (nota 1)

Allievo di Taneiev e di Safonov, Alessandro Scriabin divenne giovanissimo un celebre ed acclamato pianista. Le sue prime composizioni furono pertanto esclusivamente per pianoforte e risentirono dell'influenza di Liszt e di Chopin. Al pianoforte, comunque, sarà sempre in prevalenza dedicata l'attenzione del compositore russo. Man mano che passano gli anni i lavori dello Scriabin mostrano sempre più la presenza di una spiccata originalità, sia nella struttura armonica, sia nell'espressione, che tende ad una certa visionaria allucinazione, che arriverà fin sulle soglie di un'esoterica magia evocatrice con le ultime Sonate. Tra queste la quinta, in fa diesis maggiore, op. 53, scritta nel 1908, è considerata dalla critica come quella nella quale Scriabin definisce con maggiore compiutezza il suo mondo allusivo e misterioso, fatto di improvvise estasi e di altrettanto repentini furori. Alla Sonata n. 5 Scriabin appose la seguente epigrafe, di carattere misticheggiante, che mette in relazione la creazione dell'opera con lo scatenarsi delle forze dell'inconscio umano (in un esplicito riferimento dell'autore stesso al suo Poema dell'estasi):

« Je vous appelle à la vie, o forces mysterieuses !
Noyées dans les obscures profondeurs
De l'esprit créateur, craintives
Ebauches de vie, à vous j'apporte l'audace»

Carlo Marinelli


(1) Testo programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia,
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 31 ottbre 1962


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Ultimo aggiornamento 27 marzo 2014