Il cigno di Tuonela, op. 22 n. 3


Musica: Jean Sibelius (1865 - 1957)
Organico: 2 flauti (2 anche ottavino), 2 oboi (2 anche corno inglese), 2 clarinetti (2 anche clarinetto basso), 2 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, triangolo, grancassa, piatti, tamburo basco, arpa, archi
Composizione: 1895 (revisioni 1897 e 1900)
Prima esecuzione: Helsinki, Conservatorio, 13 aprile 1896
Edizione: Breitkopf & Härtel, Lipsia, 1901
Guida all'ascolto (nota 1)

Il nome di Sibelius è legato indissolubilmente alla storia e alla cultura finlandese, alle quali la sua musica si è sempre ispirata nel descrivere ed evocare suggestivi paesaggi nordici e figure di eroi e divinità antichissime, appartenenti alla tradizione popolare della sua terra. Espressione della scuola romantica del tardo Ottocento, la produzione piuttosto cospicua e ricca di riferimenti anche letterari e teatrali di questo compositore longevo (morì a novantadue anni) si può dividere in due fasi, distinte ma non contrastanti fra loro. Nel primo periodo creativo e in linea di massima fino al 1903 Sibelius risente del sinfonismo slavo e in particolare di Cajkovskij, utilizzando il materiale folclorico nel contesto di una valorizzazione ad ampio respiro del linguaggio orchestrale, puntato su poche cellule tematiche chiare e precise. A questa fase appartengono (tanto per citare qualche titolo) il poema sinfonico Una saga op. 9 (1892), i lavori per coro e orchestra Kullervo (1892), Cantata per l'incoronazione di Nicola II (1896) le suites sinfoniche Karelia op. 11 (i893-'97), Lemminkäinen op. 22 (1893-'97, in cui è incluso Il cigno di Tuonela), il poema sinfonico Finlandia op. 26 del 1899, la Sinfonia n. 1 op. 39 del 1899 e la Sinfonia n. 2 op. 43 del 1901-1902. In parte il Concerto per violino e orchestra op. 47 appartiene a questo periodo, in quanto iniziato nel 1903 e finito nel 1905, anche se esso rivela uno stile più aperto verso una linea neo-classica, che contraddistingue la seconda fase del processo creativo di Sibelius. In questo ambito si distinguono le musiche di scena per il dramma Kuolema (La morte), da cui deriverà la celeberrima Valse triste op. 44 (1904), le altre Sinfonie, dalla Terza alla Settima (dal 1907 al 1924), le musiche di scena per Il cigno di Strindberg (1908) e per La dodicesima notte e La tempesta di Shakespeare, rispettivamente del 1909 e del 1926, i poemi sinfonici Il bardo op. 64 del 1914 e Tapiola op. 112 del 1926, il Canto della terra op. 93 (1919) e la Suite champètre per archi op. 98b (1921).

Non v'è dubbio che uno dei pezzi più tipici della personalità del compositore finlandese è Il cigno di Tuonela, che fa parte del ciclo di quattro poemi sinfonici intitolato Lemminkäinen, suite per orchestra op. 22, scritta tra il 1893 e il 1895 e più volte sottoposta a revisione. Il cigno di Tuonela è il terzo pezzo del ciclo e il più famoso rispetto agli altri denominati Lemminkäinen le fanciulle dell'isola, Lemminkäinen in Tuonela e Il ritorno di Lemminkäinen. Fu eseguito per la prima volta il 13 aprile del 1896 ad Helsinki sotto la direzione d'orchestra dell'autore e suscitò molto interesse nell'ambiente musicale. Il ciclo è ispirato al poema epico finlandese del Kalevala, in cui si narrano le avventure di una specie di Don Giovanni finnico chiamato appunto Lemminkäinen, che riuscì a conquistare una intera comunità femminile. Tuonela è il regno della morte, circondato da un grande fiume dalle acque turbolente. Su di esso avanza maestosamente un cigno nero, cantando una nenia triste e struggente, quasi un presentimento di morte. È una pagina antologica in cui spiccano la melodia nostalgica del corno inglese annunciata da un accordo in si bemolle minore e una frase cantabile del violoncello con un assolo di viola, inserite in un gioco strumentale di gusto crepuscolare e quasi debussyana per certe sonorità lievi sfumate.

Ennio Melchiorre


(1) Testo tratto dal programma di sala del Concerto dell'Accademia di Santa Cecilia;
Roma, Auditorio di via della Conciliazione, 16 febbraio 1992


I testi riportati in questa pagina sono tratti, prevalentemente, da programmi di sala di concerti e sono di proprietà delle Istituzioni o degli Editori riportati in calce alle note.
Ogni successiva diffusione può essere fatta solo previa autorizzazione da richiedere direttamente agli aventi diritto.


Ultimo aggiornamento 20 maggio 2015