Tahiti-Trot per orchestra, op. 16

Trascrizione del foxtrot "Tea for two" dal musical "No-no Nanette"

Musica: V. Youmans
Trascrizione per orchestra:: Dmitri Shostakovich (1906 - 1975)
Organico: orchestra
Composizione: Leningrado, 1 ottobre 1927
Prima esecuzione: Mosca, Sala Bolshoi del Conservatorio, 25 novembre 1928
Dedica: al direttore d'orchestra N. Malko
Guida all'ascolto (nota 1)

La notevole capacità di orchestrazione di Sostakovic, la sensibilità timbrica, l'abilità di trovarsi a proprio agio nell'opera di arrangiamento di altri lavori - fossero essi brani di musica popolare, melodie preesistenti, citazioni o autocitazioni - si estendeva naturalmente alle trascrizioni propriamente dette, di cui assai ampio è il catalogo e del quale citiamo a titolo di esempio l'irriverente divertissement composto dai Due pezzi di Scarlatti op. 17, la trascrizione della polka-galop di Joahnn Strauss Vergnügungzug op. 281 (Il treno del divertimento), le scintillanti ristrumentazioni del Boris Godunov e della Kovàncina di Musorgskij. Questa perizia artigianale risulta evidente in Tahiti Trot, in realtà Tea for two, tratto dal musical di Vincent Youman No, No, Nanette. Il brano fu composto di getto nel 1927 in seguito a una curiosa scommessa fatta con l'amico direttore Nikolaj Mal'ko, come risulta dalle memorie dello stesso Mal'ko: «Durante un nostro viaggio in Ucraina Mitja ascoltò ThaitiTrot su un grammofono. Gli dissi: "Se tu Miten'ka sei così geniale come tutti dicono, vai nell'altra stanza, scrivi a memoria il pezzo e orchestralo: io te lo eseguirò. Ti lascio un'ora di tempo"». Sostakovic ci mise solo quarantacinque minuti, lasciando Nikolaj certamente esterefatto. Il pezzo, che veniva eseguito dalle orchestrine, riscosse in Russia una notevole popolarità, tanto da indurre il compositore a inserirlo con una nuova strumentazione come entr'acte di un'altra sua opera, il balletto L'età dell'oro.

Dopo l'introduzione, in cui si succedono brevi, spensierate idee degli archi e dei fiati - costituirà il ritornello orchestrale di collegamento delle riprese - compare il tema di Tea for two, articolato in quattro frasi: aperto dal suono metallico di campanelli e arpa, prosegue con xilofono e clarinetto, mentre la testa del tema torna con i violoncelli e procede con la quarta frase dei violini, cui si aggiunge il saluto finale dell'oboe. Il brano affronta in seguito una nuova versione del tema, presentata con fare graffiante da trombe e trombone e proseguita con altre varianti. Anche l'ultima ripresa del tema si distingue per nuove scelte strumentali: notevole è l'idea di presentare spezzata la frase finale, divisa com'è tra la voce di flauto-ottavino e il resto dell'orchestra qui usata con fare ritmico.

Marino Mora


(1) Testo tratto dal libretto inserito nel CD AM 113-2 allegato alla rivista Amadeus


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Ultimo aggiornamento 8 settembre 2011